Giovedì 18 Aprile 2024

La vicenda della Società “Manfredonia Vetro” to be continued ….. (Video)

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La più grande società del contratto d’area, la “Manfredonia Vetro”, in questi anni di crisi economica, ha attraversato un percorso tortuoso e insidioso. E’ bene comprendere, però, che le problematiche sono sorte per diversi fattori tra cui la mancanza di investimenti che non hanno consentito negli anni “d’oro” di rifare il forno fusorio, ormai obsoleto dopo dieci anni d’attività. La mancanza di strategie non dipende certo dalla crisi economica. Senza dubbio la globalizzazione economica e l’incessante concorrenza hanno determinato un’inflessione della domanda, riducendo le commesse. Ciò ha influenzato negativamente sull’andamento produttivo della società che ha così messo in cassa integrazione i propri dipendenti. La Regione Puglia insieme ai comuni limitrofi hanno manifestato la volontà di rimediare agli errori del passato e sosterrebbero le spese per rifare il “forno” qualora ci fossero degli imprenditori interessati ad acquisire la società. Tra i vari proponenti: prima russi, oggi americani e non ultimi turchi restano ancora aperte le trattative. Ad oggi però bisogna fare i conti con quanto stabilito dal Tribunale di Treviso, che a seguito del fallimento della società, ha fissato un valore alto della perizia di valutazione del compendio aziendale.

Il Governatore della Puglia, durante l’incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico a cui ha partecipato anche il curatore fallimentare della “Manfredonia Vetro”, Luigi De Fant, ha chiesto di “accelerare la fase dell’asta pubblica in modo tale che si possa passare all’esame di eventuali offerte da parte di concorrenti di un “oligopolio”. Le aziende del settore sono poche e temono, partecipando all’asta pubblica, che possano emergere le loro intenzioni e manovre sul piano della concorrenza globale. Quindi sarebbe preferibile secondo noi trattare più riservatamente da parte del Tribunale”.

Contrariato dalle dichiarazioni di Emiliano è il Movimento 5S. Infatti il deputato pugliese Giuseppe l’Abbate sostiene che “Sarebbe come tenere all’oscuro del proprio destino i dipendenti e le famiglie. E’ inammissibile abbassare i prezzi e sacrificare la trasparenza dell’operazione, negoziando in segreto con i player dell’oligopolio del vetro”. Il Movimento 5S è per la totale trasparenza dell’operazione e non per il prolungato silenzio a maggior ragione quando la procedura sia concentrata nelle mani di un solo advisor, di un commercialista trevigiano e di quelle della politica.

Anche i cittadini e i lavoratori chiedono che ci sia una maggiore chiarezza e limpidezza nelle trattative. Per lungo tempo la politica e le istituzioni hanno taciuto dinanzi alle “ruberie” degli imprenditori “furbetti” che hanno arraffato i contributi pubblici per poi lasciare le “cattedrali nel deserto”. Basta! Occorre trasparenza e delle efficaci trattative tra le istituzioni, la politica e gli imprenditori “veri” che investono seriamente per lo sviluppo economico del nostro martoriato territorio.

Grazia Amoruso

 

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