Venerdì 29 Marzo 2024

GLI ESAMI NON FINISCONO MAI

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L’esame di maturità è uno di quei momenti che ti segnano: tempo di recuperi quasi impossibili; di ansie diffuse; di tentativi da aspiranti veggenti di prevedere le tanto agognate tracce; della solita canzone di Antonello Venditti che ogni anno, come da rituale, viene passata in radio; di bigliettini messi in posti indicibili; di tesine spesso improponibili. Godetevelo ragazzi questo momento, nonostante tutto e aldilà del voto finale con cui sarete giudicati, perché le emozioni che state vivendo, e che adesso non riuscite ad apprezzare nella confusione del momento, non le dimenticherete mai! Ripensate, appena potete, tra un bagno liberatorio al mare e una simulazione dei test di medicina, che grossomodo tutti voi proverete o sarete costretti a provare (a proposito, se potete, scegliete il vostro futuro non solo con la testa ma andando anche dove vi porta il cuore, parafrasando Susanna Tamaro), a tutto ciò che il mondo scolastico vi ha fin qui dato, in termini non esclusivamente nozionistici: alle amicizie fatte; ai primi amori, ai primi baci dati fuori il cancello d’istituto; al rapporto anche difficile con i professori. Nelle scuole avete costruito il vostro essere, qui vi è stato insegnato cosa significhi vivere in collettività, in società. Un vivere in comune che si andrà a diversificare e maturare nel tempo perché, riprendendo il grande Eduardo De Filippo, “gli esami non finiscono mai”. Quella che state affrontando è dunque una sorta di anticamera alla maturità. Dopo questa revisione delle vostre competenze si apriranno per voi le porte del mondo degli adulti: indipendentemente se sarete studenti universitari, fuorisede o meno non conta, o se cercherete di entrare nel mondo del lavoro, conoscerete altre persone, altre realtà con cui confrontarvi e che, al pari della scuola, vi formeranno, ponendovi dinanzi a nuovi sfide in grado di cambiarvi e di rendervi in futuro dei buoni cittadini. Quando sarete giunti in questa nuova fase della vostra vita buttate l’occhio oltre la pura soddisfazione materiale, ma tuttavia importante, del voto universitario o del salario ottenuto, per poter capire come la ricerca dell’unico interesse personale, declinabile tanto nella scelta di politici-agenti di collocamento o peggio compagni di merende quanto nell’inciviltà, ad esempio nel gettare i propri rifiuti per strada, leda non solo l’altro ma in prima battuta se stessi. Se saprete resistere a tale individualismo, di sistema e quindi spesso sentito in sé legittimo, comprenderete come l’anarchia; l’apatia; la connivenza che ammorbano il nostro Paese siano il risultato del mancato superamento, da parte di molti fra noi, dei tanti esami di maturità che la vita presenta. Queste persone, animando un mondo non di adulti ma di presunti tali, sono solo dei poveri infanti in quanto, come chi maturo non è, non in grado di prendere decisioni; di essere indipendenti o responsabili di quanto fatto. Non spaventatevi però di questo adesso: ricordatevi che siete futuro e quindi speranza ma soprattutto ricordatevi di fare il famoso ultimo ripasso. A volte serve.

Domenico Antonio Capone

 

Articolo presente in:
News · Piazza Duomo

Commenti

  • Mah… da addetta ai lavori posso affermare che l ‘ esame di stato si è ridotto ad una inutile farsa , che se fosse abolita farebbe risparmiare tanti soldi .

    Cittadina 28/06/2017 8:27 Rispondi

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