Giovedì 28 Marzo 2024

Consiglio Comunale di Manfredonia: sparisce lo streaming, resiste l’ottimismo

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Cristiano Romani (FI) admonet: venite con i numeri o cadrete. Minaccia accolta, maggioranza presente. L’atmosfera del Consiglio comunale di ieri 26 luglio 2017 è sempre più piatta nonostante in aula non manchi il linguaggio politicamente scorretto. C’è chi crede che stia per esplodere la bolla di sapone in cui la cittadinanza è adagiata e chi sostiene che supereremo anche il vaglio della magistratura. Prima dell’epilogo, però, i fatti: 25.000 euro “saltano” per questioni di necessità dalle quali non ci si può sottrarre perché sull’igiene delle nostre spiagge c’è addirittura un richiamo dall’ASL. Questo succede per colpa della carenza di senso civico dei cittadini mista all’oggettiva deriva di ASE in termini di efficacia (non di qualità) nell’espletamento dei propri servizi. In questo nessuno è innocente, ma andiamo avanti. In guerra si esclama “fuoco”, in Consiglio si dice “bilancio di previsione”, ma ciò che ne consegue è comunque conflitto. L’assessore Rinaldi sintetizza e contestualizza il provvedimento rassicurando sulla bontà delle manovre opportune a garantire il pareggio di bilancio, obiettivo a medio-lungo termine di tutta l’amministrazione. Le criticità emerse nei vari settori hanno comportato l’istituzione di nuovi capitoli di spesa indigesti all’opposizione che contesta all’assessore delle operazioni tutt’altro che chiare e trasparenti. Taronna (FI) – più duro del solito – rammenta che questa situazione era prevedibile, riferendosi al fatto che la manovra potrebbe creare un ulteriore danno alle casse comunali. Rinaldi replica, ma secondo Magno “… chiamato in causa, non risponde”, o lo fa solo parzialmente. Come sempre, però, al momento del bisogno la maggioranza c’è e si vede: 15 voti a favore surclassano il “no” dei dissidenti e il bilancio di previsione è approvato (ovvia l’astensione della Bisceglia PD). Il vero rebus di Palazzo San Domenico è comprendere se la positività e la fiducia di detenere la capacità di uscire dalla situazione burrascosa ostentata dal team di Riccardi sia costruita su un castello di sabbia o abbia delle fondamenta più concrete. Allo stesso Rinaldi, probabilmente, mancano gli elementi oggettivi per potersi lasciare andare ad elogi su ciò che ha fatto per la città la classe politica degli ultimi 20 anni; è giusto elogiare il restyling della città, ma è un po’ riduttivo considerando anche semplicemente il calo della popolazione, genericamente sintomatico di sfiducia nel territorio e risorse accessorie. Poi c’è la viabilità, l’inciviltà abbinata alla disorganizzazione nella pratica della differenziata, il muro di debiti e irregolarità amministrative/burocratiche contestate dalla Corte dei Conti e… si risparmia addirittura interrompendo il servizio di diretta streaming. Insomma, parafrasando un’espressione di saggezza popolare, abbiamo finito addirittura i soldi per piangere. A questo punto la richiesta di dimissioni – ormai ricorrente – dell’opposizione non sembra più tanto fuori luogo nonostante sia allettante vedere come Riccardi & co pensano di eliminare la consuetudine di usufruire dell’anticipazione di tesoreria ed estirpare così il vero male del nostro ente: il debito. Utopia? Forse no, anche perché se fosse una prospettiva irraggiungibile avremmo già il nostro primo commissario prefettizio. Perché perdere tempo?

Antonio Raffaele La Forgia

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Commenti

  • Ma diche vi preoccupate, tanto saranno i cittadini, a pagare…….

    antonio 01 51 28/07/2017 10:49 Rispondi

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