Venerdì 29 Marzo 2024

L’On. Tasso scrive a Giuseppe Conte sulla questione Energas

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A seguito delle recenti notizie di stampa in merito alla vicenda Energas, da parte di Confindustria Foggia – oltre a mie dichiarazioni di stampa – ho inviato una PEC al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, illustrando la situazione e chiedendo un incontro, unitamente a rappresentanti delle Associazioni che si sono battute contro una installazione che ritengo fortemente penalizzante per un territorio che ha enormi potenzialità, ancora inespresse, in campo turistico e in quello della “buona industria”.

Illustrissimo Presidente del Consiglio,

con la presente, sono a sottoporLe una questione che riguarda il mio territorio di provenienza, Manfredonia, che dal 1998 vive una situazione preoccupante dal punto di vista ambientale e di sviluppo economico a causa della richiesta di autorizzazione – da parte della S.p.A. Energas (già Isosar s.r.l.) – alla realizzazione un deposito costiero di GPL, con annesso gasdotto di collegamento al porto industriale e raccordo ferroviario alla stazione Frattarolo in zona Santo Spiriticchio in agro di Manfredonia, appunto.

Il progetto – presentato, nel 1999, dalla Energas S.p.A rientra tra le attività “a rischio di incidente rilevante” di cui al d.lgs. 334/1999, attualmente integrato con il decreto legislativo 26 giugno 2015, n.105 – prevede 12 serbatoi tumulati e con una sopraelevazione del tumulo di stoccaggio da 5.000 mc/cadauno per un totale di 60 mila mc (che farebbe diventare questo deposito il più grande d’Europa).
Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di un gasdotto in parte sulla terraferma e in parte in mare.
Numerosi sono i motivi ostativi alla sua realizzazione, ampiamente documentati da dossier inviati da numerose associazioni e dal sottoscritto all’allora Ministro Di Maio, compreso il risultato del referendum consultivo del 13 novembre 2016 che, con oltre il 95% dei votanti, ha decretato la netta contrarietà dei cittadini di Manfredonia alla realizzazione del deposito in questione.
In data 5 dicembre 2018, presso il MISE, si è tenuta la terza Conferenza dei Servizi durante la quale il Comune di Manfredonia ha depositato il PARERE PAESAGGISTICO NEGATIVO all’insediamento del deposito.
La Regione Puglia, assente in tale occasione, si è più volte pubblicamente espressa negativamente al progetto Energas, tramite il Presidente Michele Emiliano, il quale nella conferenza dei servizi del 22 ottobre 2015 ha affermato che “il governo regionale non può ignorare la decisa ostilità del territorio, ritenendo che non si possano fare impianti contro la volontà della popolazione locale”.
La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province BAT e Foggia, con documento prot. 10410 del 6 dicembre 2018, annulla in autotutela, per riscontrate violazioni, il parere favorevole all’opera fornito con nota prot. 10288 del 4 dicembre 2018.
Il Ministro dello Sviluppo Economico, Sen. Stefano Patuanelli, in risposta ad una interrogazione sul tema – posta dal sottoscritto in diretta tv il 2 ottobre scorso – ha dichiarato: “ogni tipo di determinazione politica non prescinderà dall’esigenza, da un lato, di rispettare il territorio interessato e, dall’altro, dalla necessità di tutelare i cittadini di quel territorio, anche e soprattutto all’esito del referendum consultivo sul tema, che ha evidenziato la netta contrarietà dei cittadini alla realizzazione dell’opera”.
Il timore che l’impianto Energas venga autorizzato comporta la sospensione di gran parte degli investimenti produttivi sul territorio.
Il ministro Di Maio, in veste di vice presidente della Camera, per ben due volte in pubblica assemblea a Manfredonia (2015 e 2016), si dichiarò nettamente contrario al deposito Energas e, con grande disappunto dei cittadini manfredoniani, non diede corso a quell’intendimento in veste di Ministro dello Sviluppo Economico.
Pertanto, Illustrissimo Presidente, essendo anche Lei attento figlio della nostra terra, La esorto ad ascoltare la accorata richiesta di aiuto che viene da cittadini già duramente provati da installazioni letali – mi riferisco all’Enichem (ex Anic) – che hanno bloccato lo sviluppo di una città e di un comprensorio a vocazione turistica, pagando, tuttora, un duro prezzo in termini di salute e compromissione ambientale.
Illustrissimo Presidente, desidero fortemente poterLe illustrare tutte le sofferenze patite in questi anni dal mio, e suo, popolo, e chiedo di poterLa incontrare – nei tempi, luoghi e modalità per Lei opportune – unitamente ad una rappresentanza di Associazioni che in questi anni hanno documentato la vicenda in questione, combattendo con tutti i mezzi legali a disposizione, affinché si affermasse l’idea e la necessità di un futuro sostenibile – nel senso della compatibilità ambientale, turismo e buona industria – per un territorio che ha le enormi potenzialità che Lei ben conosce.
Questa mia richiesta deriva, e si rende indispensabile, dalla recentissima dichiarazione della presidenza di Confindustria Foggia – supportata da interlocuzioni con soggetti istituzionali – a favore della realizzazione del già menzionato deposito di gpl dell’azienda Energas S.p.A.
A mio parere, le argomentazioni addotte da Confindustria Foggia non depongono a favore della prospettiva occupazionale ed economica paventata, anzi, come già affermato dal sottoscritto, ne bloccano lo sviluppo desiderato dai cittadini.

In attesa di un Suo cortese riscontro, Le porgo ossequiosi saluti.

Roma, 6 dicembre 2019

On. Antonio Tasso
Capogruppo MAIE Camera
Vice Presidente Gruppo Misto Camera

Articolo presente in:
Comunicati · Economia · News

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