Sabato 20 Aprile 2024

Alla dott.ssa Chiara Troiso l'intitolazione di un largo cittadino

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Con Delibera di Giunta, intitolata alla dottoressa Chiara Troiso (1940-2003), Pediatra e Neuropscichiatra infantile, “distintasi nel campo della riabilitazione e della riabilitazione psicomotoria e integrazione sociale dei minori diversamente abili”, un’area urbana compresa in senso orario tra il Piazzale Caduti del Lavoro (a nord), l’ingresso del Pronto Soccorso ospedaliero (a est), via Trento e Via Stella a sud e edificio privato (a ovest)

Con nota del 27/03/2012 era pervenuta al Comune, firmata da alcune centinaia di concittadini una richiesta di intitolare alla dottoressa  un’area urbana. Nella delibera le motivazioni dell’intitolazione:

“La vastità e la solidità dei suoi studi ne hanno fatto, fin dagli anni settanta, una pioniera e un punto di riferimento qualificato nel campo della riabilitazione e della neuropsichiatria infantile. Il suo lavoro e la sua dedizione ai minori diversamente abili meritano il riconoscimento e l’apprezzamento di tutti quelli che l’hanno conosciuta e frequentata. Ne è testimonianza la quantità di firme ( più di duemila ) apposte alla richiesta di non dimenticarla. Grazie a lei è stata scritta la prima pagina della storia dell’integrazione scolastica dei soggetti disabili a Manfredonia”.

In foto la dott.ssa Chiara Troiso all’udienza del Papa con i disabili, Roma 1986

Graziano Sciannandrone

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  • E’ un’ottima iniziativa, che onora la stimata professionista e le da un meritato risalto nel contesto cittadino. Mi permetto di segnalare che nel corso del secondo conflitto mondiale c’è stato un caso molto simile a quello del famoso film ‘Salvate il soldato Ryan’. I tre fratelli Cafiero di Manfredonia, tutti arruolati nella Regia Marina e impegnati nei diversi teatri operativi del Mediterraneo, corsero il rischio di morire tutti. Due di loro perirono in combattimento, uno a bordo dell’incrociatore Zara nella famosa e sfortunata battaglia di Capo Matapan e un altro, ferito nelle acque libiche, morì poco dopo. Il terzo si salvò in quanto era comandato nella base della Maddalena in Sardegna e non era al momento imbarcato. Credo che anche questi concittadini meritino adeguati riconoscimenti, anche se con molto ritardo.

    tiger 17/09/2014 8:25 Rispondi
  • Chiara Troiso ha portato via un mondo che per me come per altri è stato unico, da cui nessuna memoria, anche se la custodiamo per sempre, potrà mai salvarlo; ma potremo trattenere in noi la sua simpatia, la sua generosità, l’amore per il suo impegno totale e insostituibile. Una persona importante per la mia vita.

    pdigiorgio 17/09/2014 8:12 Rispondi

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