Venerdì 19 Aprile 2024

Caro Sindaco ti scrivo…

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Della mela che fu all’origine della disperazione dell’uomo. A tanti può sembrare eccessivo l’espulsione dei nostri primi avi dall’Eden, per una semplice mela, specie noi che abbiamo conosciuto altro che mele, rubate nel giardino della nostra società, nella quale c’è gente che ruba perfino a propria insaputa. Eppure, se ci pensiamo bene, vediamo che ancora una volta Dio non ha sbagliato, avendo capito che chi ruba una mela, violando la legge divina, è capace di rubare e rubare ancora. Questo lo sappiamo bene, perché conosciamo l’involuzione della nostra storia, maturata mela dopo mela, decadimento dopo decadimento, al punto che siamo diventati il ventre molle dell’Europa. Però, per favore, non si dica che siamo tutti uguali, perché vi è  tanta gente che ha dato e dà testimonianza della propria onestà e soffre nel vedersi associata a ladri e farabutti, nonostante i costi pagati in una società che non approva l’onestà, isola, deride o detesta chi la pratica, affinché il cerchio immondo della corruzione continui a girare.

         Ancora una volta, oculatamente, è intervenuto il nostro Papa, che ha convocato alle sette del mattino in San Pietro cinquecento rappresentanti politici del nostro Paese e, senza convenevoli, li ha sonoramente bastonati, come fece Gesù che sollevò il bastone contro scribi e farisei, i quali svolgevano, perfino nei luoghi sacri, i loro sporchi commerci. Il Papa ha spiegato loro che nella società c’è gente che vive e lavora onestamente, anche se alcuni possono sbagliare. Ma, ha aggiunto, c’è grande differenza tra chi qualche volta cede al peccato e coloro che peccano nell’esercizio di una funzione pubblica. Questi ultimi non sono semplici peccatori, dal momento che, col loro modo di fare e coinvolgendo altre persone, sono  spregevoli corruttori dell’intera società. A simili persone, che tanto male arrecano al vivere civile, non può essere concesso il perdono divino, perché non sono peccatori, ma infarciti di peccato.

         Alle affermazioni terribili di questo Papa meraviglioso, sono convinto che molti politici, e loro cortigiani, hanno terribilmente sofferto; non per pentimento, ma solo perché temono gli si guasti in mano la solita giostra. Molti altri invece – che pure nella nostra Italia così guasta, seguono la via dell’onestà – hanno gioito di gusto, davvero di gusto.

         Perciò, Sindaco, seguiamo l’insegnamento del Papa e facciamo tutti ogni sforzo per riportare gli orologi della politica al tempo in cui i nostri rappresentanti lottavano insieme al popolo e non avevano ancora abbandonato la strada della moralità. 

         Cordiali saluti.

Italo Magno

italo@italomagno.com

Articolo presente in:
News · Piazza Duomo

Commenti

  • Caro professore, magari, accadesse tanto quanto da lei richiesto, ma chi e’ ormai corrotto e’ rotto al vizio, una volta mangiata la prima “mela”, la seconda, la terza, diventata tutto ancora piu’ buono, e’ pura utopia, solo pensare che certi possano cambiare o pentirsi, i coccodrilli mangiano i propri figli, poi piangono e’ vero, ma comunque se li mangiano, percio’ io non sarei troppo ottinista sulla conversione dei politici, nostrani o nazionali, la verita’ e che se vogliamo che davvero tutto cambi in questo paese, dobbiamo essere noi cittadini a farle cambiare, siamo noi che dobbiamo smettere di credere ai ciarlatani che promettono
    solo per avere voti, siamo noi cittadini che dobbiamo smettere di
    venderci a questi moderni ali baba’, ladri e venditori di oppio, e se
    possibile,prenderli a calci quando serve, perche’ i politici non
    cambieranno mai.

    antonella Umbriano 20/04/2014 16:35 Rispondi
    • Carissima Antonella, la speranza è l’ultima a morire, anche se poi la resipiscenza degli uomini della casta non è nelle mani loro ma dei cittadini, che debbono smettere di comportarsi da sudditi. Dobbiamo essere aperti acché gli uomini politici ammettano l’errore, cosa quanto mai difficile, ma subito dopo debbono andare a casa, in quanto inaffidabili.
      Andiano incontro a più tornate elettorali, su coraggio, mandiamo a casa i manigoldi e facciamo salire una nuova classe politica fatta di giovani e meno giovani, non in quanto tali, ma solo se hanno già dimostrato di aver fatto qualcosa per la collettività.
      Italo Magno

      Italo Magno 23/04/2014 18:46 Rispondi
  • Le cose sorprendenti di questo monologo di Italo Magno sono i riferimenti alla Sacra Bibbia (Vecchio e nuovo Testamento)e al “nostro meraviglioso” Papa. Noi abbiamo sempre saputo che in casa sua la religione era “l’oppio dei popoli” e quindi era bandita sia nella forma che nella sostanza. C’è stata anche per lui la folgorazione sulla strada per Damasco? Opportuno sarebbe dedicare una di queste sue lettere all’argomento. Non vi pare?
    P.S. Non aspetto una risposta, visto che Magno vuole l’identità dell’interlocutore. Ma credo sia ugualmente “bello e democratico” dare una spiegazione al quesito appena posto per meglio conoscere l’autore dei sermoni che periodicamente appaiono su questo giornale.

    A.G. 16/04/2014 12:42 Rispondi
  • CARISSIMI LETTORI CHE INTERVENITE SU QUESTO FORUM, LA MIA RUBRICA VUOLE ESSERE UN’OPPORTUNITA’ DI DARE VOCE A CHI NON HA VOCE, MA ANCHE UNA SPINTA PERCHE’ SI ABBIA IL CORAGGIO DI AVERE VOCE.
    PER QUESTO VI INVITO A SVELARVI CON IL VOSTRO NOME E COGNOME E SARA’ MOLTO PIU’ BELLO E DEMOCRATICO.
    DA PARTE MIA PROMETTO CHE RISPONDERO’ A TUTTI QUELLI CHE SI RIVELERANNO E DIMOSTRERANNO CHE E’ BELLO AVERE OPINIONI SENZA PAURA E SENZA NASCONDERSI. ITALO MAGNO

    Italo Magno 14/04/2014 18:28 Rispondi
  • Mi sono rimaste impresse le facce di molti politici noti e meno noti, riprese dalla televisione durante il discorso del Papa…. I loro occhi orbitavano a destra e sinistra… Con tutto il rispetto il Santo Padre, sono sicuro che non ha fatto breccia nei loro cuori l’essenza del discorso…
    Oggi come oggi non è più questione di ago e cammello, certuni hanno venduto la propria anima….pur di stare a galla in quel ambiente pieno di infinite e variegate corruttele, che si riflettono su quanto oggi stiamo patendo.

    semprevigile 14/04/2014 17:58 Rispondi
  • Carissimo fratello, Italo Magno. Il Signore di cui lei devotamente fa citazione,disse pure :” E’ più facile che un cammello entri nella cruna di un ago,che un ricco (aggiungiamoci anche alcuni politici e gente di potere ) nel regno di Dio ” !!!
    Carissimo fratello,lei credi che le persone di cui stiamo parlando abbiano capito veramente la storia ??? Per la salvezza delle loro anime spero di si ….!
    La saluto…..Pace e Bene .

    il Seminatore 14/04/2014 16:31 Rispondi

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