Venerdì 19 Aprile 2024

Estorsioni e minacce nei confronti di due dipendenti del 118: due misure cautelari

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Nella mattinata  di ieri 03.11.2016 personale della Squadra di p.g. del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Manfredonia  ha dato esecuzione alla Ordinanza di Applicazione di Misure Cautelari Personali, emessa dal Tribunale di Foggia – Ufficio del Giudice per le indagini preliminari – Sezione Gip-Gup – nella persona del dott. Armando DELLO IACOVO – su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica dott.ssa Rosa PENSA, nei confronti di CLEMENTE Matteo nato a San Giovanni Rotondo (FG) il 18.09.1980 e RIGANTI Francesco Pio nato a San Giovanni Rotondo il 14.08.1987, entrambi residenti in Manfredonia, resisi responsabili, in concorso tra loro  in estorsione nei confronti di due fratelli dipendenti del 118.

 Nella mattinata del 16.09.2016, una delle vittime veniva notata dal CLEMENTE Matteo uscire da una attività commerciale di questo centro Sipontino e avvicinatosi alla stessa le rivolgeva le seguenti frasi di minaccia: …voi andate camminando ancora per Manfredonia? … voi non avete capito niente … se non ve ne andate io vi devo sparare uno a uno, infami e schifosi di merda.

L’episodio appena descritto è successivo ad una denuncia di circa un anno fa presentata presso il Commissariato di P.S. da parte delle vittime nei confronti di CLEMENTE e RIGANTI, i quali in diversi episodi con i loro comportamenti estorcevano denaro ai due fratelli colpevoli a dire degli indagati di non voler assumere il RIGANTI presso il 118 di Mattinata.

Il primo episodio risale ai primi giorni del mese di novembre 2015 quando i due indagati avvicinavano, notandolo in strada, uno dei due fratelli il quale venne aggredito fisicamente con una mano alla gola e venne minacciato con le seguenti parole: … riferisci ai tuoi fratelli che se mio cognato non riesce ad andare a lavorare nel 118 come voi a Mattinata mi dovete dare 15.000 euro e fino a quando non li racimolate mi dovete portare 100.00 euro ciascuno al mese al mio negozio.

La vittima, succube della minaccia dei due estorsori, riferiva che sicuramente avrebbe provveduto al pagamento della somma richiesta e che avrebbe avvisato gli altri fratelli delle richieste avanzate.

Le cose si aggravarono qualche mese dopo quando le vittime decisero di non pagare più la dazione imposta, cosa che coincise “stranamente” con l’incendio dell’ autovettura di proprietà di BALDASSARRE Giuseppe, una Volkswagen New Beetle (Maggiolone) verificatosi in data 08.03.2016 in strada e sotto l’abitazione della vittima.

L’attività di p.g. ha fatto emergere, che uno degli estorsori, RIGANTI Francesco Pio, la sera prima dell’incendio (qualche ora prima), era stato visto entrare  a bordo di una autovettura, in compagnia di altro soggetto, identificato e a carico del quale sono in corso indagini di p.g. per l’attribuzione di eventuali responsabilità, nella strada “chiusa” prospiciente l’abitazione di uno dei fratelli sotto estorsione.  I due vennero chiaramente notati e osservati dalla vittima mentre si guardavano intorno come a verificare la presenza di telecamere nella zona, mentre individuavano l’autovettura che qualche ora dopo prendeva fuoco.

La non facile attività di indagine, posta in essere dagli uomini del Commissariato di P.S. diretti dal dott. Agostino de Paolis, resa difficoltosa non solo dal clima omertoso di cui il territorio garganico è vittima ma anche dai chiari e inequivocabili episodi di terrore psicologico esercitato sulle vittime, indotte con gli atti criminosi al pagamento di una somma di denaro di euro 15.000 in parte versata e richiesta in sostituzione della pretesa assunzione al 118, ha consentito di individuare ed identificare gli autori dei reati per i quali il Gip del Tribunale di Foggia, DELLO IACOVO,  ha ravvisato gravi indizi di responsabilità relativamente al delitto di concorso in estorsione, applicando nei confronti dei due indagati gli arresti domiciliari presso le rispettive residenze vietando loro di allontanarsene senza autorizzazione.

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Cronaca · News

Commenti

  • Qui in germania si beccavano dai 5 anni in sù in Italia conviene ad essere un bandito,la maggiorparte ricevo i domiciliare,male male ricevi 1 anno o due

    michele matteo 12/11/2016 17:22 Rispondi
  • Peccato che adesso, questi delinquenti, se la caveranno con qualche mese di detenzione, per poi continuare a delinquere. Bisognerebbe essere molto più severi per questo tipo di reato in realtà molto grave.

    antonio 01 51 04/11/2016 15:47 Rispondi
  • vit vit che c ste sott…va vaaa

    partito della zappa 04/11/2016 14:39 Rispondi

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