Giovedì 28 Marzo 2024

Strepitoso successo della commedia dialettale “U sunne de Carmenille”

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Cinque serate ricche di sano e spassoso divertimento non sono bastate al numeroso pubblico convenuto per l’occasione al Cine teatro S. Michele per assistere alla commedia in vernacolo manfredoniano “U sunne de Carmenille”, presentato dalla Compagnia “Teatro Stabile Città di Manfredonia”, diretto dalla inossidabile Dina Valente.

La rappresentazione teatrale, di cui è anche autrice, liberamente tratta dalla commedia brillante “La fortuna si diverte” di Athos Setti, fu rappresentata per la prima volta nel dicembre 1978, dalla Filodrammatica “S. Michele”, diretta dal mitico e indimenticabile papà, Antonio Valente, che tanto si è speso per il teatro in vernacolo.

A rendere più spettacolare il lavoro teatrale, oltre alle innumerevoli gag sparate a mitraglia per tutta la durata della rappresentazione, non consentendo al pubblico un attimo di respiro per le tante risate, la straordinaria bravura dell’intero cast di attori, per la grande naturalezza con la quale si sono calati nella parte dei vari personaggi, dando prova di essere padroni della scena.

A fare la differenza, anche questa volta, la regia, curata dalla bravissima Filomena Trotta. La parte di protagonisti principali, invece, è stata affidata alle esilaranti: Tina Guida e Filomena Trotta nel ruolo di Giovannina, accanto ai bravissimi Antonio Vairo e Tonino Potito che con la loro arguta comicità hanno interpretato Carmenille, valorizzando ancora di più la commedia. Non meno divertente la simpatica Teresa Grieco, nel ruolo della comicissima Carolina. Bella quanto profonda la trama, con i suoi numerosi intrecci a volte felici, e il più delle volte drammatici di una famiglia modestissima che vive in una umile dimora, reggendosi con il solo lavoro del capo famiglia, Carmenille, pescatore.

Personaggio che, sconvolto da una colossale vincita al lotto, decide di cambiare tenore di vita, credendo che il denaro sia l’unico mezzo per raggiungere la felicità. Una notte Carmenille fa un sogno strano. Si presenta al suo cospetto l’austero re Manfredi il quale gli fornisce dei numeri. Il giorno successivo, senza confidarsi con alcuno, di nascosto, dopo aver prelevato dal cassetto diecimila lire, Carmenille si reca al Banco Lotto e li gioca. La settimana dopo, l’estrazione e la vincita.

Da quel momento lo sconvolgimento dell’esistenza di un uomo che, prima di allora, sì, aveva vissuto in ristrettezze economiche, ma tranquillo, accontentandosi di quel poco che guadagnava. Così il protagonista si trasferisce in una casa lussuosa con servitù, automobile di lusso e autista. Ma il benessere della famiglia viene turbato da un altro avvenimento ancor più strano. A Carmenille torna in sogno re Manfredi il quale lo avverte che i numeri ricevuti, oltre ad avergli fruttato tanta ricchezza, altro non sono, che la data della sua morte. Da quell’istante in casa “Carmenille” le cose cambiano.

Il malcapitato si dispera, maledicendo il giorno di essere diventato ricco, mentre la moglie, che da tempo tuba con il maggiordomo, già pensa al suo nuovo stato di prossima vedova, accordandosi con quest’ultimo, per un nuovo futuro insieme. Un susseguirsi di avvenimenti, a volte drammatici, a volte comici hanno caratterizzato un finale esplosivo, scatenando nel pubblico tante risate e applausi a scena aperta. Carmenille, preso dallo sconforto attende quella fatidica data che si rivela, poi, non veritiera, non muore.
Così tutti i santi finiscono in gloria. Onore al merito anche agli altri attori per la loro bravura e professionalità. Ricordiamo in ordine:, Matteo Caratù, Lucrezia Giordano, Sipontina Verrini, Pino Biondi, Luigi Armiento, Martina Olivieri, Ciro Salvemini e Antonio Renagaldo. Ottime le scene curate da Antonio Renegaldo, così dicasi dell’audio affidato a Michele Trimigno e Mimmo Robustella. Ancora una volta, un caloroso ringraziamento e vivissime congratulazioni alla cara Dina Valente per la sua tenacia, alla brava regista Filomena Trotta e all’intero cast per l’ennesima, stupenda prova offerta.

L’auspicio è che il teatro dialettale continui ad essere il volano della nostra cultura popolare, dalla quale si evidenzino sempre di più, la storia e le tradizioni della nostra gente, da tramandare alle generazioni future.

Matteo di Sabato

 

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Commenti

  • Serata meravigliosa, all’insegna della spensieratezza e dello star bene.
    Bravi tutti, livello artistico molto alto.
    Un plauso particolare alla regista F.T.
    Grazie ancora………..

    Matteo S. 20/12/2016 9:34 Rispondi
  • Io sinceramente tra la vecchia e la nuova regia non ho visto nessuna differenza Matteo ma cosa scrivi ????

    Anonimus 19/12/2016 18:06 Rispondi

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