Venerdì 19 Aprile 2024

Vertenza Sangalli, Bordo: “Serve uno sforzo collegiale per evitare delocalizzazione e chiusura dello stabilimento”

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“La crisi del gruppo Sangalli non può essere risolta con la delocalizzazione e la chiusura dello stabilimento. Bisogna fare ogni sforzo per consentire, dopo la sospensione dell’attività dovuta al rifacimento del forno, la ripresa della produzione a Manfredonia”. È quanto afferma l’on. Michele Bordo (PD), presidente della Commissione Politiche UE della Camera, commentando l’esito del primo incontro tra la proprietà del gruppo industriale e i rappresentanti dei lavoratori.

“Siamo tutti consapevoli – continua Bordo – delle perdite finanziarie dell’impianto, ma la cassa integrazione straordinaria chiesta per i lavoratori, che tra l’altro hanno già fatto molti sacrifici in questi anni, deve servire per realizzare gli interventi tecnici necessari alla ripresa dell’attività produttiva non per spostarla in altro luogo.

E comunque ci vorrebbe un impegno forte dell’azienda a far ripartire gli impianti di Manfredonia una volta conclusa la fase della CIGS.

I lavoratori e il territorio hanno bisogno di certezze per il futuro. D’altronde, la chiusura dello stabilimento, realizzato grazie anche al contributo pubblico del Contratto d’area, sarebbe un colpo durissimo per un territorio già fortemente provato dalla crisi economica ed occupazionale.

Concordo, pertanto, con le organizzazioni sindacali sulla necessità di attivare immediatamente un tavolo con tutti gli attori istituzionali territoriali per favorire, com’è già accaduto in passato, il dialogo costruttivo tra le parti al fine di individuare una soluzione che salvaguardi la produzione e l’occupazione.

Per quanto mi riguarda – conclude Bordo – sono da subito disponibile a fare la mia parte, coinvolgendo i Ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, per assicurare la massima attenzione su una vertenza che è  importantissima per il futuro del sistema produttivo di Manfredonia, della Capitanata e della Puglia”.

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Commenti

  • Caro Michele tu e il tuo partiti sapevate da tempo della situazione in cui l’azienda versava e nonostNte la richiesta d’aiuto non avete mosso un dito e adesso in periodo preelettivo siete falsamente interessati alla questione vi dovete solo vergognare!!!!

    Antonella 30/10/2014 22:44 Rispondi
  • Anche Io l’ho conosciuto….. Ha mantenuto fede………..gli sono stati prospettati i problemi che affliggono gli abitanti dei Comparti Ca……
    Ha risolto i problemi………Siamo sempre nella M..rda………….
    Fidiamoci…..

    Comparti Ca 30/10/2014 18:54 Rispondi
  • Sangali, per insediarsi a Manfredonia è ha usufruito di 4 garanzie, previste dal contratti d’area ed è stato agevolato con finanziamenti pubblici, cioè soldi nostri. Sangalli ora non può continuamente battere cassa e chiedere soldi pubblici per andare avanti con la produzione.
    Ora sorge il dubbio che questa sia più una manovra politica che una necessità reale e le motivazioni possono essere due: 1) se è una manovra politica significa che si stà cercando di creare allarmismi per mettere in moto i “salvatori della patria” (i poloticanti) che avocano a sè la scongiurata chiusura; 2) Se Sangalli ha veramente deciso di abbandonare Manfredonia allora vuol dire che ha già pronta una possibile delocalizzazione nei paesi dell’est dove lo stipendio di un operaio cista circa 300 euro al mese. In questo caso, Sangalli, non fa altro che seguire le orme del ministro allo sviluppo economico del governo Renzi (sig.ra Guidi) che ha delocalizzato le aziende di famiglia giustificandosi che siamo in un libero mercato.
    In questo ultimo caso, la politica dovrebbe fare una sola cosa, espropriare Sangalli dello stabilimento e di tutti i benefici che ha goduto.

    Pino Delle Noci 30/10/2014 18:01 Rispondi
    • Pino faresti bene a parlare di cose che conosci. Purtroppo la realtà è più complessa di quello che immagini. E per una volta smettila di interpretare tutto con i soliti vecchi schemi. Purtroppo dimostri di essere un anziano signore che vede fantasmi ovunque.

      Francesco 30/10/2014 22:42 Rispondi
  • Michele cambia foto

    tatà 30/10/2014 16:54 Rispondi
  • Purtroppo lo stabilimento chiuderà, e se non lo faranno tra un mese, lo faranno di certo dopo le elezioni. Le ragioni del gruppo sono più che valide, e quando di mezzo c’è la competitività in termini di costo c’è poco da fare, ninostante i proclama. Rispetto a questo i dipendenti potrebbero organizzarsi, così com’è stato fatto in altre parti d’Italia e entrare nel board della proprietà in modo da farsi imprenditori, ma li il problema rimane: km di strada.

    illusione 30/10/2014 16:08 Rispondi
  • Permettimi di farti i miei complimenti Michele per quello che hai detto e spero vivamente che tu mantenga fede al tuo impegno e conoscendoti sin da ragazzo,sono certo che non abbandonerai mai e poi mai i tuoi concittadini al loro triste destino….ho fiducia in te Michele e sono certo che risolverete questa storia !!!
    La nostra città ha già subito abbastanza Michele……ha già dato tanto in ogni aspetto,sia territorialmente e sia in vite umane !!! E’ ora che ci riprendiamo la stima e il rispetto che ci sono stati per troppo tempo sottratti con l’inganno del benessere e dello sviluppo e se il risultato è questo ennesimo attacco all’occupazione e alla nostra dignità di gente laboriosa e onesta….ebbene lo stabilimento della Sangalli ” Manfredonia Vetro ” non deve per nessun motivo essere minimamente toccato…..e se vogliamo,sarebbe come un rimborso alla nostra comunità per tutto il male che ci hanno fatto in tutti questi anni di industrializzazione selvaggia e ingannevole !!!!!! Ti auguro un buon lavoro On.Michele Bordo. Un vecchio Compagno

    S.O.S. - LAVORO !!! 30/10/2014 14:15 Rispondi

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