Giovedì 25 Aprile 2024

Indagini esami Pescara, il prof De Marco: "Nessun favoritismo, esami di inglesi sono stati regolari"

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Gli esami si sono svolti regolarmente e il professor Nicola De Marco, docente di Lingua inglese alla facoltà di Scienze manageriali, si è difeso anche dicendo di non conoscere lo studente e sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi. E’ con De Marco, rimasto di fronte al giudice per le indagini preliminari Luca De Ninis per circa un’oretta, che si sono conclusi  gli interrogatori per i quattro coinvolti nell’inchiesta sui presunti esami truccati alla facoltà di Scienze manageriali dell’università d’Annunzio.

De Marco, 59 anni, nato e residente a Chieti, è il professore finito sotto inchiesta con l’accusa di falso mentre Luigi Panzone, il professore di Tecnica bancaria, e i due studenti lavoratori, ovvero Riccardi e l’imprenditore foggiano Michele D’Alba, devono rispondere di corruzione. Il pm Valentina D’Agostino aveva chiesto per De Marco, difeso dall’avvocato Augusto La Morgia, l’interdizione dai pubblici uffici: alla fine dell’interrogatorio il legale si è opposto e il giudice per le indagini preliminari si è riservato così come non ha ancora deciso sulla revoca dai domiciliari di Panzone.

De Marco è accusato di aver «attestato falsamente il superamento dell’esame da parte di Riccardi nonostante il mancato raggiungimento della sufficienza» e in un’altra occasione di aver ancora «attestato falsamente nel verbale il superamento dell’esame di Riccardi nonostante non l’avesse sostenuto».

Il docente di Lingua inglese ha rigettato tutte le accuse dicendo, intanto, che gli esami si sono svolti e «in maniera regolare», aggiungendo di non conoscere il sindaco Riccardi a causa della mole di esami che sostiene e il numero di studenti che incontra e di aver con Panzone solo blandi rapporti tra colleghi.

Starà al gip, adesso, decidere se accogliere la richiesta del pm per De Marco oppure se lasciare il professore libero di continuare il suo lavoro all’università.

L’inchiesta sui presunti esami truccati conta, quindi, quattro indagati e, in particolare, l’accusa sostiene che il professore di Tecnica bancaria avrebbe chiesto soldi a Riccardi e D’Alba per agevolarli nel superameneto degli esami: «Panzone avrebbe ottenuto la promessa di 50 mila euro», recita il capo d’imputazione, «da Riccardi per il superamento degli esami, segnalandolo a professori compiacenti» e avrebbe ancora, continua l’accusa, «ricevuto da D’Alba la somma di 13 mila euro come corrispettivo per le agevolazioni nel superamento degli esami».

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Commenti

  • mi piacerebbe sentire il nostro sindaco dire qualcosa d’inglese……..

    ciuaua 16/03/2014 14:45 Rispondi

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