Giovedì 28 Marzo 2024

Il porto industriale terminal di un rigassificatore galleggiante?

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Il molo Alti fondali impropriamente detto “porto industriale”, come terminal di un rigassificatore galleggiante su nave. E’ l’ultima trovata, in ordine di tempo, di utilizzazione di quella struttura pressoché abbandonata a sé stessa da ormai svariati anni. In sintesi: una nave metaniera attraccata alla banchina del molo, funge da serbatoio galleggiante contenente gas naturale liquefatto che viene riportato allo stato aeriforme sulla stessa nave attraverso apposito impianto di rigassificazione; il gas così ottenuto viene poi immesso nella rete distributiva con apposite tubazioni che corrono lungo il pontile e raggiungono l’impianto a terra. Un processo in continuo assicurato da una nave metaniera a settimana.

Nei giorni scorsi tecnici di una non meglio indicata società sono stati su quel molo per un sopralluogo. Non è dato sapere a che punto è il progetto e cosa ne pensano i più diretti preposti al governo del porto, vale a dire il commissario portuale e lo stesso sindaco della città. Per non parlare degli operatori portuali.

E’ da supporre che il progetto non sia del tutto nuovo e dunque inedito. Nell’agosto del 2007 venne infatti presentato ai referenti istituzionali locali, una “proposta” mirata appunto a creare su quel porto industriale un terminali offshore di rigassificatore/deposito galleggiante su nave. Sarebbe opportuno se non doveroso, far sapere se quella proposta è rimasta nel cassetto o se sia stata presa in considerazione e con quali propositi.

Quello dei rigassificatori è problema scottante. Dove sono state affacciate iniziative per realizzare una tale attività, sono sorte forti contestazioni non solo da parte delle popolazioni interessate. Delle varie tipologie di rigassificatori, quello innanzi descritto è classificato come di “ultima generazione” presentando meno rischi ma che non sono del tutto esclusi.

Ad orientare la scelta del porto di Manfredonia per tale iniziativa, ha certamente concorso, oltre alla constatazione fondamentale degli scarsi traffici marittimi in atto, la predisposizione di quella struttura anche per la movimentazione di gas liquidi. A tale servizio è infatti destinato l’ultimo dei cinque attracchi che occupa i 300 metri terminali delle banchine del bacino portuale a circa tre chilometri dalla terra. Lo impiantò l’Enichem a servizio dello stabilimento di Macchia, per farvi transitare navi gasiere che hanno scaricato sostanze pericolose quali l’ammoniaca, il toluolo e via dicendo. Non sono mancati gli incidenti. Il più drammatico nel 1979 quando ci fu una fuga di ammoniaca nel corso delle operazioni di scarico da una nave attraccata a quel porto: una nube di quel gas tossico invase la città che venne pressoché evacuata dalla sua popolazione. Il GPL non è inquinante ma altamente esplosivo.

Il traffico di gas naturale è in forte espansione. I vantaggi economici per le società concessionarie sono enormi. Altrettanto potrebbero essere per le popolazioni che dovessero acconsentire a quel tipo di attività sempre che i preposti alla negoziazione sappiano spuntare compensazioni economiche e riequilibri ambientali vantaggiose per la comunità. Si tratta insomma di valutare se il gioco vale la candela.

Come troppo spesso avviene nella storia manfredoniana tanto che è divenuta una norma, ancora una volta sono altri a scegliere cosa fare a Manfredonia e di solito non sono “regali” edificanti. La proposta di cui innanzi, non risolve certamente il problema porto (una nave a settimana è un palliativo anche in tempi di carestia) che in ogni caso subirebbe una forte limitazione operativa, né tanto meno quello ben più grande e assillante dell’economia locale. In ogni caso, se la proposta arrivasse ad essere valutata, bisognerà interrogarsi, coscientemente e responsabilmente, su quale via imboccare per il futuro che è già presente, non solo forse per le attività marinare: se cioè quella della portualità marittima ovvero l’altra, quella turistica. Nell’un caso o nell’altro è tempo di darsi da fare seriamente.

Michele Apollonio

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Commenti

  • Ma se è galleggiante …. perché farla galleggiare nel porto ?? E comunque un disastro per la nostra Città. …

    Cittadino 25/11/2015 10:08 Rispondi
  • Siamo stanchi dei soliti amministratuttorubo di piu`. Bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaasssaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaasaaaaaaaaa

    antonella 21/03/2014 12:03 Rispondi
  • SIAMO STUFI!
    LA …. NON LA VOGLIAMO PIU’!
    BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA………………….

    Anonimo 20/03/2014 23:04 Rispondi
  • Manco il miglior e ispiratissimo Cetto la qualunque mente sarebbe capace di fare quello che hanno fatto e che vogliono fare a Manfredonia:
    http://www.youtube.com/watch?v=E5mYQXo_sUk

    Sorridi sei a Manfredonia:la città dei balocchi 20/03/2014 19:18 Rispondi
  • Come al solito,si prendono in esame “occasioni”favorevoli solo ai proponenti ed i ns.”amministratori”ci vanno dietro sempre con la speranza che venga fuori “qualcosa”per loro.Tecnicamente una cosa del genere potrebbe occupare al max 4(quattro)persone,basta vedere il piano di lavoro e fattibilità esecutiva tecnica e produttiva.I FANGHI RESIDUI NELLE STIVE DOVE ANDRANNO A FINIRE?QUANDO SI PULISCONO LE CONDOTTE COSA NE SARA’DEI RESIDUI? Neanche le scimmie si fanno più incantare.I soldi si possono guadagnare o lavorando o rubando.QUALE SCEGLIERE?

    mario 20/03/2014 16:59 Rispondi
  • Sono anni e diversi progetti, in diverse occasioni che a Manfredonia hanno messo gli occhi per lo scarico del Gas Metano. Evidentemente ci sono tutte le occasioni per far morire questo territorio in un modo o nell’altro… questo forse è il tentativo è il tentativo estremo … le camere a gas e guarda caso anche in questo settore non occorrono molte maestranze locali, ma solo infrastrutture e territorio affamato di lavoro.

    semprevigile 20/03/2014 16:27 Rispondi
  • I nostri geni locali pensano solo a realizzare qualunque progetto attraverso il quale assicurare interessi personali. Ancora che qualcuno crede ad una strategia per il territorio???? Ma se dopo aver lottato anni per togliere l’Enichem siamo stati in grado di metter al suo posto un altro ecomostro come la Manfredonia vetro che e’ sicuramente capace di attrarre i turisti su tutta la costa nord di Manfredonia!! Bravi, bravi, bravi. Continuate cosi, lo sviluppo turistico e’ assicurato.

    Doniano 20/03/2014 16:20 Rispondi
  • Ma che bello, i turisti verranno a manfredonia e vedranno il porto turistico, le pale eoliche e le navi metaniere, bravi questo si che significa valorizzare il territorio, i geni che abbiamo qui a manfredonia ce li invidiano tutti. Qualcuno puo` portare via questi geni, vi preghiamo prendeteli e portateli via da qui. Ve li cediamo volentieri in cambio non vogliamo nulla, parola

    antonella 20/03/2014 15:59 Rispondi

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