Martedì 23 Aprile 2024

Operazione "Pony Express": sgominata rete criminale dello spaccio di droga; 8 arresti (FOTOGALLERY) – (VIDEO)

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Sgominata una rete criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti a Manfredonia. Sin dalle prime luci dell’alba, oltre 40 finanzieri del Comando Provinciale di Foggia sono impegnati nell’esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare (7 in carcere, 1 arresto domiciliare e 1 obbligo di firma) emesse dal Tribunale di Foggia.

Carcere dunque per i fratelli Matteo (alias Mustafà) e Maurizio (alias il Ciotto) di Candia di 28 e 20 anni; Claudio e Fabio Lombardi sempre di 28 e 20 anni; Vittorio Conoscitore, 22 anni alias Spillo; Pasquale Frattaruolo 33 anni; Giovanni Manco 59 anni. Fail Tede, senegalese di 36 anni ha ottenuto l’obbligo di firma mentre l’unica donna del gruppo, Rosanna Riontino di 33 anni è stata posta ai domiciliari.

In particolare, al termine di articolate indagini condotte dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Manfredonia e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, è stata individuata una rete criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti – tipo hashish e cocaina – nonché al commercio di capi d’abbigliamento con marchi contraffatti.

Le indagini – che hanno preso spunto dalle numerose segnalazioni di cittadini sull’illecito traffico svolto in luoghi di ritrovo e di aggregazione di adolescenti del comune sipontino – si sono concretizzate in una prima fase con l’arresto, in flagranza di reato, di 3 spacciatori, il sequestro di oltre 1 kg. tra cocaina ed hashish e di una pistola, ed il  sequestro di numerosi capi contraffatti.

Le successive investigazioni hanno consentito di individuare l’intera rete dello spaccio che ha visto coinvolti 10 soggetti – tutti residenti a Manfredonia tranne un soggetto originario del casertano, fornitore dei prodotti con marchio contraffatto – di cui 9 attinti da provvedimenti cautelari personali; di accertare le modalità di cessione delle sostanze stupefacenti – attuate con linguaggio criptato – che avvenivano come “una vera e propria attività professionale organizzata” sia presso i loro domicili che con la consegna diretta ai clienti tramite un manipolo di “pony express”, e di ricostruire il volume degli affari dell’attività criminale – oltre 600 i casi di spaccio accertati – che fruttava agli arrestati proventi per circa 5 mila euro a settimana.


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