Come cittadino e come persona impegnata in politica non posso e non voglio celare i sentimenti di rabbia e di delusione che provo per i clamorosi provvedimenti presi dalla magistratura in merito ad una vicenda di concussione che riguarderebbe il nostro Comune.
Come tutti, non sono in grado di dire se l’ipotesi formulata dalla magistratura corrisponda al vero, tanto meno se siano fondate le considerazioni del magistrato inquirente, che parla del caso emerso come della punta di un iceberg di corruzione sistemica degli appalti pubblici; mi basta che questa ipotesi e queste considerazioni siano tristemente verosimili.
La mia rabbia viene dal constatare che la politica, pur continuando a lamentarsi più o meno apertamente della pretesa invadenza della magistratura, non fa niente per arrivare prima di lei, per prevenirla. Non si fa abbastanza e si ha l’impressione che non si faccia un bel nulla per impedire che si creino incrostazioni, zone d’ombra e feudi che finiscono per essere veri e propri terreni di coltura del malaffare.
I reati e le responsabilità penali sono sempre individuali, naturalmente; il clima che li permette e li tollera è frutto del malfunzionamento della politica.
Anche l’atteggiamento autoreferenziale e talora arrogante della tecnostruttura è frutto, non causa, dell’incapacità della politica di assumersi la propria responsabilità. Quanto accaduto in questa circostanza mi persuade ancor più della necessità di un rinnovamento ampio, di un radicale cambio non solo di uomini, ma di mentalità.
Una battaglia nella quale sono e sarò impegnato, con il senso di smarrimento e di rammarico di non poter essere certo di chi sia in questa battaglia mio alleato vero e chi si vuol limitare a qualche frase di circostanza per poi continuare nel solito modo.”
Lorenzo Frattarolo
