Sabato 20 Aprile 2024

Altri 70 pescherecci alla demolizione

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Si assottiglia ulteriormente la flotta peschereccia sipontina

Il mondo della pesca, quella parte almeno che avverte il peso dei cambiamenti tecnologici e normativi che stanno trasformando la più antica attività produttiva dell’uomo, mostra segni di preoccupazione operativa sulle evoluzioni che il settore potrà avere a Manfredonia. Ne sono espressioni significative la discussione informale epperciò molto franca sviluppatasi tra un gruppo di pescatori presso il mercato ittico, e l’incontro meno informale questo, organizzato dall’associazione Welfare&Lavoro e tenuto presso il Centro giovanile con la partecipazione di una trentina di operatori della pesca.

Opportune iniziative che hanno il dichiarato intento di ragionare sulla situazione e  richiamare l’attenzione delle competenti autorità cittadine ma sarebbe il caso anche di quelle di livello più alto, a porre la ponderata attenzione, naturalmente ciascuno per le rispettive competenze, verso un settore che fino a qualche lustro fa ha costituito uno dei pochi assi portanti dell’economia del territorio.

I numeri che tratteggiano l’attività di pesca sono scesi a livelli più che preoccupanti. L’ultimo in ordine di tempo è la richiesta degli armatori di settanta pescherecci di aderire al decreto del 14 ottobre 2013 riguardante le misure relative all’arresto definitivo delle attività di pesca delle imbarcazioni. Insomma, la demolizione di motopesca a fronte della quale l’Europa offre un congruo premio di risarcimento.

Quest’ultimo decreto emanato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, si è reso necessario in quanto le demolizioni realizzate in esecuzione del precedente decreto dell’agosto 2008, non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati  che sono quelli di ridurre la capacità di pesca. L’obiettivo ribadito è quello di contenere lo sforzo di pesca praticato fino a qualche anno fa ritenuto troppo pesante tanto da aver impoverito le risorse ittiche marine. Una realtà questa accolta e condivisa ormai dalle marinerie italiane compresa quella di Manfredonia che si vantava di essere quanto meno tra le maggiori nazionali. Ed in effetti le oltre seicento barche di qualche anno fa costituivano un patrimonio operativo di grande valore e dunque una massiccia potenzialità di aggressione delle risorse ittiche. Una attività che ha prodotto considerevoli redditi e buona occupazione, ma che ha finito per incidere negativamente anche sulle grandi potenzialità del mare. A queste circostanze di ordine naturale, si sono aggiunte quelle di carattere economico: aumento del prezzo del gasolio e dei costi di gestione dei pescherecci sovradimensionati.

Consequenziale la contrazione della flotta peschereccia e dunque degli occupati diretti e del consistente indotto. Un  processo destinato a proseguire. Le previsioni parlano di un standard di centinaio di barche. Tutto il resto si attesterà su quella dimensione. C’è dunque da rivedere tutta la filiera organizzativa delle attività di pesca. A cominciare da una adeguata cultura o più semplicemente una nuova mentalità di approcciare la pesca.

Dai primi riscontri delle riunioni cui si è fatto cenno, pare che ci sia quanto meno un orientamento in tal senso alimentato dalle nuove generazioni che a quanto pare sono anche scolasticamente più preparate. Ma non potrebbe bastare. Occorre una sinergia convinta e completa tra le risorse umane e tecnologiche. Le une e le altre non mancano, ma occorre metterle in comunicazione, in rete. Che pare sia la parte più difficile.

Michele Apollonio

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Commenti

  • A CHI TOCCA L’OSCAR DI QUESTO FILM ? SCOMMETTO A NESSUNO DEI PRESENTI IN QUESTA RIDENTE CITTA’ !? EPPURE SONO STATI IN TANTI A CAVALCARE LA TIGRE DELLA FRUSTRAZIONE E DEL GRIDO DI DOLORE DEI TANTI NOSTRI PESCATORI ! RIUNIONI,CONVEGNI,CINEFORUM,ASSEMBLEE GENERALI E ACCORDI DI OGNI TIPO E DI OGNI NATURA NEL TROVARE UNA SISTEMAZIONE AD UNA CATEGORIA CHE E’ STATA L’EMBLEMA E L’ORGOGLIO DI UNA INTERA CITTA’….MANFREDONIA !!! HA …DIMENTICAVO CHE E’ STATA ANCHE UNA GRANDISSIMA FONTE DI GUADAGNO PER TANTE PERSONE E FACEVANO GOLA A TANTE CAMPAGNE ELETTORALI DI ALCUNI ANNI ADDIETRO….ADESSO CHE COSA E’ SUCCESSO ? NON SONO PIU’ BUONI A NESSUNO ???
    E PENSARE CHE IN ALTRE CITTA’ DI MARE COME LA NOSTRA CON UN PESCATO DA CAPOGIRO,LA PRIMA COSA CHE HANNO FATTO E’ STATA QUELLA DI IMPIANTARE UNA GRANDE FILIERA DI LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE DEL PRODOTTO TIPICO LOCALE….VI RICORDATE LA FABBRICA DI DE CRISTOFORO E DI PIETRANGELO ,DOVE SI LAVORAVA E CONSERVAVA IL PESCE COME LE ALICI O LE SARDINE ETC.ETC…..EBBENE,COSA NE HANNO FATTO…..LE HANNO LASCIATE MARCIRE E SCOMPARIRE DALLA FACCIA DELLA TERRA….PERCHE?…..QUESTA E’ LA MIA DOMANDA ..PERCHE’ ??????????
    SAPPIAMO BENE QUANTE PERSONE E DONNE CI LAVORAVANO E COMUNQUE ERANO DELLE RISORSE DA NON FARE FALLIRE E SCOMPARIRE DALLA FACCIA DELLA TERRA E DALLA NOSTRA CITTA’ !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    OGGI,QUELLE FABBRICHE CI AVREBBERO FATTO PIACERE AVERLE E CASO MAI POTENZIATE NELLA LORO STRUTTURA E NELLA LORO OCCUPAZIONE STAGIONALE…..CHE DOLORE DI CUORE VEDERE LA NOSTRA CITTA’ SENZA FUTURO MARINARESCO E PENSARE CHE AVEVAMO LA FLOTTA PESCHERECCIA PIU’ GRANDE DI TUTTO L’ADRIATICO E FORSE DI TUTTA ITALIA E ADESSO…….SUPPLICHIAMO PIETA’ E MISERICORDIA !!!!!!!
    CREDO CHE FORSE… SI POSSONO ANCORA APRIRE QUELLE ATTIVITA’ DI LAVORAZIONE E TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI DI MARE…..SPERIAMO CHE NELLE PROSSIME VOTAZIONI ELETTORALI QUALCHE CANDIDATO SI RICORDASSE DEI PESCATORI E DELLA LORO STORIA E DELLA LORO IMPORTANZA NEL TESSUTO PRODUTTIVO E OCCUPAZIONALE DI MANFREDONIA…..SPERIAMO IN SANT’ANDREA,PATRONO DEI PESCATORI !!!!!!!!!!!!!!

    Triglia di Scoglio 23/05/2014 9:27 Rispondi
  • Che dire era un settore trainante per l’economia del paese… sarebbe il caso di chiedersi perchè è avvenuto tutto questo ?
    Si pensava bene ed in meglio su tutto ciò… si è costruito, con enormi sacrificio per i contribuenti un mega mercato ittico, tecnologicamente e strutturalmente all’avanguardia… che fine ha fatto ? tutto il contrario di quanto si auspicava… perchè non si è avverato il meglio, anzi il discreto…? Sarà forse che Manfredonia, da un po di tempo a questa parte non ha più una classe dirigente all’altezza del proprio ruolo…. forse, forse questa unitamente ad una politica molto personalistica ed affaristica ha fatto tutto il resto…. ed ecco il risultato…. quello che era un settore trainante… oggi è un settore allo sfascio!!!!

    semprevigile 22/05/2014 17:25 Rispondi

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