Venerdì 19 Aprile 2024

Le bike che passion

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Ma quelle sharing rimangono malinconicamente ignorate

Errare humanum est perseverare autem diabolicum, ammonisce un antico ma sempre valido aforisma. Probabilmente l’assessore alla sicurezza e pubblica istruzione Antonella Varrecchia lo ha volutamente ignorato allorquando ha pronunciato il fatidico “non mollo” riferito non già a più meritevoli e costruttive cause, bensì al più pedestre flop del “servizio” cittadino di bike sharing. Se ce ne occupiamo non è per dissertare sull’argomento sul quale per stendere un pietoso velo d’oblio basterebbe, e dovrebbe bastare, prendere atto dello sfacelo di immagine e di concretezza che da un anno offrono quelle povere derelitte e incolpevoli biciclette. Il loro stato è sotto gli occhi di tutti. Dei tanto invocati turisti compresi. Ma è per evidenziare taluni aspetti che sono comuni a tante altre situazioni che l’inerzia pubblica ma forse ancor più la ineluttabile assuefazione a certi modi di fare e di amministrare hanno fatto diventare di routine “normale”. Quelle biciclette simbolo della metafora manfredoniana. Qualche esempio? Il traffico caotico, l’abusivismo diffuso, le latrine a cielo aperto e così via.

Su una cosa ha ragione la assessore: quando dice “non è colpa nostra”. Certo: è sempre colpa degli “altri”. Non ha pensato la assessore che solo pochi mesi fa faceva parte di quegli “altri” e vi tornerà fra un’altra manciata di mesi?

 “Manfredonia non ha risposto”, sentenzia la Nostra. Ma si è chiesta se la domanda posta è quella giusta, attesa? Crede proprio che il popolo ha bisogno delle biciclette? Quante volte la assessore ha inforcato una di quelle biciclette e se n’è andata in giro per la città?

Si certo, è questione di cultura cittadina della quale fa parte anche chi abita, si temporaneamente, il Palazzo. La formazione di una sana e diffusa cultura cittadina comincia da quel Palazzo. Gli “annoiati balordi” si trovano anche tra coloro che praticano una cultura avanzata.

Lasciamo stare le modalità per arrivare a sbloccare una bicicletta pubblica a noleggio, (anche queste la assessore dovrebbe sperimentarle personalmente), ma poi dove va il valoroso avventuriero?  Si è resa conto dello stato delle strade comunali? Non di quelle periferiche, ma anche ad esempio di Corso Roma. Delle piste ciclabili neanche a parlarne. Ma anche qui l’esponente di governo dirà “la colpa non è mia”. Naturalmente, è degli “altri”.

Io però non mollo” persevera dibolica, passando sopra a tutte le considerazioni e negando ogni legittima possibilità di redenzione. E allora ecco presentare, da buona amministratrice pubblica, la soluzione, l’escamotage per rendere le bike funzionanti e fiammanti pronte per fare il loro comunal dovere. Dal cilindro tira fuori niente meno che l’Agenzia del turismo. Ci pensate? L’Agenzia del turismo. Dalla bicicletta al carrozzone. E fa anche un protocollo che affida agli uomini  di quel sodalizio dalle “copernicane rivoluzioni” ad occuparsi dei velocipedi comunali a noleggio, a doverle mantenere efficienti con impiego naturalmente di altri soldi pubblici, dei contribuenti (anche di quelli facenti parte della deprecata cultura cittadina). L’obiettivo solennemente dichiarato è quello “di mettere a disposizione dei turisti questo mezzo di trasporto alternativo e sostenibile”. E i locali? Ha già gettato la spugna nell’alta missione di “cambiare le abitudini della città”.

Turisti che preferiranno, specie dopo aver guardato lo stato di efficienza delle bike, camminare a piedi a gustare le tante cose che ad onta del magnifico pensiero dell’assessore e degli auto osanna dell’Agenzia del turismo, la città e territorio offrono ancora con generosità.

Probabilmente sfrecciare in bicicletta vedremo la assessore impegnata a “guardare avanti” ma speriamo anche per terra per non trovarsi… Cosa che affettuosamente non le auguriamo.

Michele Apollonio

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Commenti

  • Sono un manfredoniano che vive a Udine da 35 anni e vi assicuro che qui funziona… Il problema è semplice; chi utilizza la bici deve potersi spostare in altra zona della città e poterla lasciare. Qui si fa così!
    Ho parlato con amici manfredoniani che mi hanno detto che questo è il motivo per cui non utilizzano il servizio. Chi ha avuto quell’idea di utilizzo ha pensato che fosse come uno “struscio”; su e giù e poi ritorno da dove sono venuto…

    Nicola 08/06/2014 16:32 Rispondi
  • Centinaia di tonnellate di inutile cemento e senza vista mare visto che ci sono le muraglia grigie..e a partire dal braccio di ponente la MERAVIGLIA, inizia uno dei tratti di costa più orrendi, puzzolenti e insalubri. In quel porto poi non osano avventurarsi neanche i barco di migranti, almeno avrebbe uno scopo umanitario. Certamente notanto quelli orrori, manco i saraceni più arditi avrebbero osato sbarcare a Manfredonia!!

    Come fanno a parlare di turismo? 08/06/2014 11:32 Rispondi
  • i politici che sperperano i soldi devono andare in galera

    matteo 07/06/2014 16:24 Rispondi
  • Strano che il signor Apollonio faceva parte anche lui fino a qualche mese fa di quella parte di cui scrive adesso contro. ..ma siete tutti uguali…anzi dico per fortuna una persona come Antonella Varrecchia torna tra qualche mese ad essere dall’altra parte…perché fin quando ci sarà gente così, che se non ottiene il contentino o l’assessorato o il posto per il figlio, e il giorno dopo comincia a sputare veleno su tutti e tutto , MANFREDONIA NON ANDRA’ MAI DA NESSUNA PARTE CARO SIG. APOLLONIO! !!!

    mario 07/06/2014 14:56 Rispondi
    • Al “signor” mario e a quanti come lui

      Al “signor” mario e a quanti come lui
      Non interloquisco con chi sputa a dritta e a manca nascondendo faccia e dito: sono pronto, dove e quando, a confrontarmi apertamente con chiunque ha la elementare lealtà civile di rispondere delle proprie opinioni a viso aperto: molto probabilmente la faccia se la dovrà nascondere dopo.

      Michele Apollonio

      Redazione 07/06/2014 19:01 Rispondi
  • Non è bike sharing… O meglio non discuto sil “bike” ma sullo sharing!

    “Sharare” significa condividere, ma quel sistema è un sistema “1 a 1” una chiave una bike.

    Se prendo la bike alla stazione e la lascio alla questura qualcuno dovrebbe poter utilizzare la stessa bike per andare in un altro punto… Ma non è così.

    Chiamiamolo per il nome che ha… “Bike a lungo noleggio”.

    Chi ha autorizzato quel progetto?
    Con che soldi?
    Quanto è costato?
    Chi lo ha appaltato?

    Questo fa un giornalista… Non parla per fare j’accuse … Ma per dare i fatti e i dati… Quelli utili per non sbagliate alle prossime elezioni votando chi fa e non chi, magari, usa la cosa pubblica per intascare soldi pubblici.

    La politica sbaglia, ma sbaglia anche chi usa la penna per colpire e non per informare.

    Se abbiamo questi politici un po’ lo dobbiamo anche a questi giornalisti… Che oggi vanno a braccetto con loro e poi… Cercano momenti di “rivergination”!

    Ad maiora… Popolo manfredoniano… Ad maiora

    G.

    Giaco 07/06/2014 13:59 Rispondi
  • Come travisare un post su Facebook
    Questa è manfredonia

    Anto 07/06/2014 11:39 Rispondi
  • quelle bici donatele al più presto grazie.

    matteo 07/06/2014 11:34 Rispondi
    • diceva il saggio totò, e io pagoooooooooooooo

      gino 07/06/2014 12:05 Rispondi

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