Martedì 23 Aprile 2024

Legambiente, rapporto Ecomafia: Foggia sesta provincia italiana per illegalità ambientale in Italia nel 2013

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La Puglia con 2.931 infrazioni accertate sale al terzo posto nella classifica generale dell’illegalità ambientale e resta sul podio per il ciclo illegale del cemento e per reati contro la fauna rispettivamente al secondo e terzo posto.
Aumentano i reati nel ciclo dei rifiuti: la Puglia è seconda dopo la Campania.
Diverse le operazioni delle Forze dell’Ordine che hanno portato allaluce rifiuti tombati ultima quella a Grottelline in agro di Spinazzola, dove si vuole realizzare una discarica
Bari e Foggia fra le prime dieci province per illegalità ambientale in Italia nel 2013
Legambiente lancia un appello ai senatori pugliesi per accelerare al Senato l’approvazione del disegno di legge sui reati ambientali.

Ecomafia 2014, il rapporto di Legambiente che monitora e denuncia puntualmente la situazione della criminalità ambientale – dedicato quest’anno alla memoria di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e del sostituto commissario di polizia Roberto Mancini, recentemente scomparso per la malattia contratta proprio a causa delle indagini sui traffici dei rifiuti condotte tra Campania e Lazio –  è stato presentato oggi a Roma nel corso di un convegno e contemporaneamente a Bari nel corso di una conferenza stampa da Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia alla presenza di Ennio Cillo, Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Lecce e Renato Nitti, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari.

«I dati del Rapporto Ecomafia 2014 ci restituiscono un quadro piuttosto desolante della nostra regione – dichiara Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia – La Puglia sale nella classifica generale delle illegalità ambientale piazzandosi al terzo posto con ben 2.931 infrazioni accertate. L’abusivismo edilizio e i reati contro la fauna non accennano a diminuire mentre aumentano quelli nel ciclo dei rifiuti con la nostra regione che si posiziona al secondo posto subito dopo la Campania con 469 infrazioni accertate».

Nella classifica generale dell’illegalità ambientale in Italia nel 2013, la Puglia sale al terzo posto con 2.931 infrazioni accertate2.579 persone denunciate28 arrestate e 1.028 sequestri effettuati. Per quanto riguarda il numero dei sequestri effettuati, la nostra regione è seconda nel 2013. Mentre nella classifica provinciale dell’illegalità ambientale in Italia nel 2013 troviamo ben due province pugliesi: Bari al 5° posto e Foggia al 6° postorispettivamente con 846 e 795 infrazioni accertate.

Nel ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia sale al secondo posto con 469 infrazioni accertate,487 persone denunciate9 arrestate e 242 sequestri effettuati.  La maggior parte delle infrazioni accertate si concentrano nelle province di Bari (177), Taranto (98) e Foggia (72).

In Puglia, dal 2002 ad oggi (6 giugno 2014)ci sono state ben 44 inchieste contro attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, cioè il 18,6% circa delle inchieste su tutto il territorio nazionale.

Venendo alle inchieste più importanti, lo scorso 11 aprile è stata la Dda di Bari a chiudere unamaxi operazione contro il traffico organizzato di rifiuti, nome in codice Black Land. L’inchiesta si è concentrata soprattutto nell’area foggiana e ha permesso di sgominare un’organizzazione criminale dedita al traffico illecito di rifiuti su scala nazionale, portando all’arresto di 14 persone, fra cui imprenditori del foggiano e del napoletano. Gli inquirenti hanno pure sequestrato aziende, stabilimenti, automezzi pesanti, per un valore di 25 milioni di euro. Migliaia di tonnellate di rifiuti speciali non trattati provenienti da impianti di compostaggio e di stoccaggio, ubicati in Campania, nelle province di Salerno, Caserta e Avellino, venivano smaltiti illecitamente in Puglia, direttamente in un enorme voragine ricavata in un terreno agricolo a Ordona, nel foggiano, proprio a due passi dal sito archeologico dell’antica Herdonia. Si stima che nella mega discarica illegale di Ordona siano state interrate 500 mila tonnellate di rifiuti speciali. Negli ultimi mesi, in Capitanata, sono state individuate e sequestrate decine di discariche abusive di ampie dimensioni.    

«Oltre ai traffici organizzati, la Puglia si conferma anche una delle regioni più martoriate dalle discariche illegali – continua Tarantini – Dalle piccole discariche di eternit, laterizi e pneumatici fuori usi alle grandi superfici in cui è stata seppellita e accatastata l’immondizia per decenni. In questi ultimi mesi sono diversi i tombamenti di rifiuti scoperti dalle Forze dell’Ordine, ultimo quello in località Grottelline a Spinazzola. Per fortuna, unico caso in Italia, a mettere i sigilli a queste bombe ecologiche e a monitorare costantemente la situazione è un gruppo interforze costituito dai carabinieri del Noe, dal Corpo Forestale dello Stato e dalla Guardia di Finanza, che sta facendo rete nella lotta all’illegalità ambientale e che si avvale anche delle competenze scientifiche di Cnr e Arpa Puglia. Questo grazie al protocollo d’intesa che la Regione Puglia ha prorogato per l’ottavo anno consecutivo. Dal 2007 ad oggi sono state ben 2.620 le aree sequestrate dall’interforza per smaltimenti illegali di ogni genere. Una risposta corale, dunque, per fronteggiare una aggressione ambientale particolarmente incisiva in questa regione».

Nella classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento, la Puglia rimane stabilmente al secondo posto della classifica con  603 infrazioni accertate (quasi l’11% del totale nazionale), 880persone denunciate e 318 sequestri effettuati. È l’unica regione, insieme alla Calabria, in cui sono stati effettuati degli arresti: sono state infatti 14 le persone raggiunte da ordine di custodia cautelare. Quattro province su sei, BariFoggiaLecce e Taranto, si sono piazzate tra i primi 14 posti della graduatoria provinciale del mattone fuorilegge. La piaga del cemento fuorilegge devasta le località più rinomate dal Salento al Gargano. Proprio qui resiste la vergogna del villaggio abusivo di Torre Mileto, che Legambiente annovera nella classifica nazionale degli ecomostri da abbattere in corsia preferenziale. L’abusivismo edilizio “on the beach” dilaga in Salento dove, con l’apertura della stagione estiva, ogni anno arrivano puntuali i sigilli a nuove e vecchie strutture abusive a pochi chilometri dalla battigia. 

«I dati delle forze dell’ordine – continua Tarantini –confermano come sono ancora troppi i manufatti abusivi che deturpano la Puglia, seconda nella classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento. Purtroppo le ordinanze di demolizione che vengono eseguite sono solo il 5%. Il miglior deterrente al nuovo abusivismo rimane l’abbattimento degli immobili fuorilegge, quindi il ripristino della legalità».

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Capitanata · News

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