Venerdì 29 Marzo 2024

Occupazione: il dibattito in Consiglio regionale

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I dati Istat relativi al primo trimestre 2014 indicano una flessione nell’occupazione complessiva in Puglia: dal dato iniziale di 1.200.00 si è passati alla fine del trimestre a 1.146.000 occupati. Tuttavia nel confronto con  l’ultimo trimestre 2013 si registra una saldo di + 11.000 occupati. Lo ha detto l’assessore al Lavoro, Leo Caroli,  nella replica finale in Consiglio regionale  che ha chiuso il dibattito sulla crisi occupazionale nella nostra regione. Sono stati persi tre anni a suo tempo allorquando la crisi mondiale è stata sottovalutata a livello nazionale. “A fronte di cio’ la Regione Puglia – ha aggiunto – ha saputo  tenere insieme le politiche di sviluppo economico con quelle della formazione”, come dimostrano il miliardo e 600 milioni di investimento dei privato con 400 milioni di cofinanziamento regionale e la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga. “Pur nella loro drammaticità i dati dimostrano che la Puglia è una delle Regioni che tiene meglio, anche se alcuni degli effetti di queste politiche (che occorre portare avanti e rafforzare) si manifesteranno tra anni”.  Caroli ha invitato a non confondere il rispetto delle regole cui è tenuta la Pubblica amministrazione con i ritardi e il lassismo che talvolta si riscontrano e ha invitato le opposizioni a realizzare un focus in cui individuare i punti di maggiore criticità a questo riguardo, su cui intervenire subito. L’assessore ha definito il maxi concorso regionale  in corso per l’assunzione di 200 funzionari “un grande successo di carattere organizzativo e gestionale” con 300.000 collegamenti streaming in un giorno per la correzione delle prove, che fanno della Puglia la “punta più avanzata in Italia in materia di trasparenza” e che consentirà di dotarsi di quella “infrastrutturazione di eccellenza” indispensabile per il rilancio della P.A. regionale.

Di tutt’altro tenore gli interventi dell’opposizione (Ignazio Zullo, Giammarco Surico, Aldo Aloisi, Tommaso Attanasio, Luigi Mazzei, Salvatore Negro, Giandiego Gatta e Antonio Camoreale) che più volte hanno fatto riferimento alle lungaggini che spesso contraddistinguono gli iter burocratici per poter intraprendere  un’attività economica, alla necessità di snellire i procedimenti e  di ridurre la tassazione fiscale.  Quindi il fallimento della formazione che va riparimetrata in linea con le esigenze reali delle imprese e dei giovani: quanti nuovi posti di lavoro dopo  “Bollenti Spiriti” e “Ritorno al futuro”?  Mazzei in particolare ha lamentato la impossibilità di interloquire con il presidente Vendola che non ha partecipato ai lavori del consiglio. “Dalla data del mio insediamento (25 marzo scorso)  – ha detto – non ho avuto questa opportunità”, lamentando anche che nella discussione su di un tema cosi’ rilevante come quella della disoccupazione fosse presente nei banchi della giunta regionale il solo assessore Caroli.   Negro (UDC) ha riproposto una proposta di legge già presentata lo scorso anno per garantire un reddito di sopravvivenza a 2000 persone da adibire a lavori di pubblica utilità. I 20 milioni necessari potrebbero essere attinti dai risparmi che sarebbero maturati in sanità e garantirebbero un reddito mensile di 500-530 euro. Fortemente critico, invece, Camporeale (NCD) sul reddito di cittadinanza ventilato da alcuni: cancelliamo nei giovani l’idea che il reddito deve venire dal lavoro? Le nuove possibilità occupazionali come le creiamo ? Cosa facciamo per favorire l’insediamento delle imprese? Pro reddito di cittadinanza Angelo Laddomada  (LPpV) che  ha definito “ingenerose le critiche rivolte alla maggioranza in tema di lavoro”. Non è possibile puntare sulla  riduzione delle tasse che per poter funzionare andrebbe fatta in misura adeguata e  che è improponbile con la situazione economica attuale. Senza considerare che la riduzione dell’IRBA lo scorso anno ha favorito le sole aziende petrolifere. Attendiamo dal governo – ha aggiunto – il job act e il provvedimento sulla mobilità intercompartimentale

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