Sabato 20 Aprile 2024

Procreazione assistita per i detenuti al 41 bis ed Armando Libergolis diventa papà

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Armando Libergolis, esponente dell’omonimo clan mafioso, condannato a scontare 27 anni di reclusione in regime di massima sicurezza al carcere viterbese di Mammagialla, diventerà presto padre. Questo grazie alla possibilità per i detenuti sottoposti al 41 bis, il cosiddetto carcere duro, di utilizzare la tecnica della procreazione assistita. Libergolis, 39 anni, ha trascorso buona parte della sua vita dietro le sbarre. Ritenuto un esponente del ”clan dei Montanari”, tra il 1998 ed il 2001 aveva scontato la pena in diversi istituti penitenziari della penisola. Nel 2003 era stato però raggiunto da un’altra ordinanza di custodia cautelare, frutto di un’indagine storica, iniziata nel 1999 e terminata con il processo Iscaro-Saburo. Accusato di aver fatto parte di un’associazione mafiosa armata e dedita anche al narcotraffico, doveva difendersi anche dall’accusa che lo riteneva responsabile di diversi omicidi. In appello era stato però assolto dall’accusa di omicidio ed era stato condannato per gli altri capi d’accusa.

Ma tornando alla sentenza che riconosce anche ai detenuti pericolosi il diritto a diventare padri senza varcare la cella del carcere c’è da dire che è destinata a far giurisprudenza. Sia la Cassazione che il magistrato del tribunale di sorveglianza di Viterbo, infatti, avevano già sentenziato e stabilito la possibilità, per i carcerati, di ricorrere ai benefici previsti dalla legge numero 40 del 2004, ”Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”. Ma questa possibilità era però concessa solo al detenuto che riusciva a dimostrare di aver avuto rapporti sessuali con il partner per almeno un anno e senza risultati, conclamando dunque uno stato di sterilità.

E’ ovvio che per un uomo recluso in regime di massima sicurezza non esiste l’opportunità di trascorrere con la propria compagna il tempo previsto dalla legge, ma Luca Ripoli, avvocato di Libergolis, è riuscito a dimostrare alla corte lo stato d’infertilità della moglie del detenuto, Maria Riccardo, e di conseguenza l’impossibilità della coppia ad avere figli. La richiesta di procreazione assistita, esternata dal detenuto nel 2013, è così stata concessa all’inizio dell’anno successivo sia dal tribunale di Viterbo che dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap).

La provetta con il liquido seminale di Armando Libergolis ha quindi potuto varcare le mura di cinta del carcere di Mammagialla e raggiungere un laboratorio di analisi di Roma, dove, nell’aprile scorso, è stato effettuato l’intervento. La futura mamma, insieme al marito, sta anche affrontando un processo penale che sembra però destinato a concludersi con l’intervento della prescrizione. I due sono accusati di aver frodato e truffato l’Agea, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura ottenendo contributi comunitari per circa 126mila euro.

tratto da viterbonews24.it

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  • scusate, ma mi permetto di dire che i bambini appena nati sono tutti innocenti ed innocui, il problema arriva dopo e cioè quando vengono educati e formati. Perciò spero che quessto neonato possa crescere con sani principi e quindi diventare un uomo/donna diverso/a dal padre e dalla madre.

    pontino 16/07/2014 9:44 Rispondi
  • tante polemiche x un dono di dio?almeno lui sta pagando i suoi errori,ma tanti e dico tanti il dono di dio lo godono a letto e no come lui?vipere magligne

    michele 15/07/2014 17:07 Rispondi
  • Ma come sei cattiva Stefania! Poi l’azienda di famiglia non ha eredi che la portino avanti. Il PIL italiano subirebbe un forte scossone.

    ieinissima 15/07/2014 12:36 Rispondi
    • Cara Ieinissima fatti i … tuoi dell’azienda e degli eredi comunque gli eredi ci sono già stai tranquilla … Invidia cattiveria tutto il male ritornerà indietro….VERGOGNA….

      serena 15/07/2014 22:06 Rispondi
  • wow!!!!! Ma certo diamoli tutti i diritti di cui hanno bisogni a sti mafiosi di merda!!!! Mi chiedo la CHIESA dove sia!!!!!!!!!!!!! ah si certo io sono peccatrice perchè convivo con il mio compagno,abbiamo una figlia, ma non siamo sposati, e per la chiesa non posso prendere la comunione, non posso essere assolta dai miei peccati e non potrei nemmeno entrare in chiesa!!!! mah e poi sti luridi posso avvalersi del diritto della procreazione assistista o.O I FIGLI SONO UN DONO DI DIO!!!!

    stefania 15/07/2014 11:05 Rispondi
    • Cara Stefania impara a non giudicare ,prima vedi quale la verità e poi giudichi .. Poi fatti e fatti tuoi e vedi problemi della tutta famiglia ..

      serena 16/07/2014 7:59 Rispondi

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