Giovedì 25 Aprile 2024

Il LUC e la difficile convivenza con i residenti di Largo Diomede

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Riceviamo e pubblichiamo

Negli ultimi due anni e mezzo abbiamo cercato di affrontare la questione dell’ordine pubblico e della quiete pubblica in largo Diomede in maniera pacata: dopo l’aggressione verbale pubblica subita venerdì 11 luglio, tuttavia, non possiamo che intervenire pubblicamente. I fatti sono i seguenti.

Venerdì sera 11 luglio ci intrattenevamo in largo Diomede contestualmente al concerto in memoria di un giovane musicista manfredoniano da poco scomparso. Era bello vedere giovani e gente che condivide un sentimento comune nel ricordo di una persona cara andata via troppo presto.

Ad un certo punto, però, verso le 23,15, interrotta la musica, prendeva il microfono una persona (che sembrava essere Marco Di Sabato, vicepresidente della cooperativa Pandemia che gestisce il Luc), la quale, presa da un’emotività concitata, diceva alcune cose che lasciavano senza parole.

Le espressioni, dal palco, erano più o meno queste:

…Il vicinato ci ha rotto le p…, da oltre due anni ci rompe le p… chiamano Carabinieri e Polizia, ma noi stasera finiremo la scaletta … Se vogliono lo scatolone (il Luc) se lo prendessero … noi non molliamo.

Lì per lì non ci si faceva attenzione, ma quando si realizzavano anche gli effetti su una comunque limitata claque, saliva la preoccupazione. Quelle parole lasciavano basiti per i seguenti motivi.

1)    le parole facevano riferimento alla sgradevolissima situazione dell’ordine pubblico in largo Diomede determinata dalla gestione del Luc: disagi per il quartiere, noncuranza dei principi basilari del vivere comune e della quiete pubblica e strafottenza per il senso della legalità di una struttura che, bene pubblico e pagato con soldi pubblici, negli ultimi due anni e mezzo apre i battenti non prima delle ore 23 e continua fino a notte fonda con musica ad altro volume, feste anche private e addentellati vari che vi risparmiamo. La legge prevede il silenzio dalle ore 24 e il rispetto del piano di zonizzazione acustico, oltre che altre cose non di nostra competenza qui e ora.

La questione Luc e i suoi rapporti conflittuali col vicinato, però, nulla aveva a che fare con l’occasione del concerto di quella sera: che c’entrava questo concerto, che nessuno ha osteggiato, con la faccenda del Luc? Precisiamo: nessuno del vicinato ha opposto nulla all’evento, anzi! All’oratore, invece, forse non è parso vero di avere un pubblico in buona fede a disposizione per cogliere l’occasione, pubblica e di beneficenza, di sbottare e provocare, impropriamente. Ha voluto sfruttare l’occasione e ha tirato fuori la faccenda dei problemi del Luc col vicinato, che lì però cadeva come il cavolo a merenda, spacciandola per una situazione che riguardava il concerto per il musicista scomparso.

Ripetiamo: nessuno del vicinato ha avuto nulla da ridire sul quel concerto! Mentre tutti, crediamo, in città, sanno cosa succede al Luc e al quartiere che subisce le intemperanze nonostante le continue proteste e gli interventi frequentissimi e indispensabili delle forze dell’ordine (senza delle quali al Luc e nel quartiere farebbero davvero ogni proprio comodo).

Ma il parlatore ha voluto confondere di proposito le acque, ha voluto sfruttare un’occasione pubblica per scagliarsi contro il “vicinato” per un motivo legato ad un problema suo personale, ovvero quello che lui stesso, in quanto Luc, ha creato con il quartiere.

2)    Quelle parole sono apparse come una vera e propria provocazione nella forma di un’aggressività verbale gratuita ad un gruppo di cittadini identificato come “vicinato”, aggravata dalla pubblicità dell’evento, un’implicita istigazione all’astio e a derogare dalle normative (suonare oltre le 24 sarebbe un’eccezione e non un diritto). Quelle parole sono state di un’arroganza e di una prepotenza assoluta: “Non ci rompete le p…” che noi, questa volta, facciamo quello che ci pare. Dando per scontato che a “loro” deve essere permesso di tutto, perché “loro” devono poter fare ciò che va “loro” di fare e non ci si deve opporre. E il farsi scudo con un evento di beneficenza e legato al ricordo di una persona scomparsa, contro di cui nessuno aveva detto o fatto niente, è davvero inqualificabile.

La questione Luc non riguarda solo il “vicinato” di largo Diomede ma l’intera comunità essendo un bene pubblico. Il “vicinato” è costretto a ricorrere alla Polizia, unico baluardo, per salvaguardare legittimi interessi e le rispettive famiglie, ma al di là dei risvolti legali c’è da risolvere una questione civile e politica.

Chiediamo ora, gentilmente, come “vicinato” di largo Diomede, all’amministrazione comunale e all’assessorato alla cultura di prendere una posizione chiara e pubblica su quanto successo il giorno 11 luglio.

Chiediamo a chi è in buona fede di prendere le distanze da personaggi che esercitano prepotenza.

Il “vicinato” non accetterà provocazioni ma nemmeno si lascerà intimorire. Non sempre il cittadino è disposto a subire passivamente l’arroganza del potere o presunto tale.

I residenti del “vicinato” di largo Diomede (che non rompono)

Articolo presente in:
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  • La soluzione è facile e visibile a tutti…se non si fa nulla vuol dire che fa comodo così.
    Sarebbe bello dare in gestione il LUC a chi cultura fa realmente, senza alcolici e quant’altro…

    un cittadino 31/07/2014 9:14 Rispondi
  • Luc o non Luc,qui si tratta prevalentemente di avere della buona educazione e me ne infischio di chi lo tiene o di chi lo terrà in gestione ! Non capisco tanto accanimento per la gestione di un locale dove si dovrebbe dare a tutti e quando dico tutti…intendo dire tutti coloro che hanno un progetto sociale e culturale interessante e di interesse collettivo e senza le raccomandazioni di quel partito o di quell’altro …basta fatela finita e vi ricordo che il LUC è anche mio e di tutti i cittadini liberi e svincolati della città !!!
    Mantenga fede alla sua parola data ..il Sindaco di Manfredonia e riporti ordine e rispetto in quel luogo diventato più un problema che una soluzione dei problemi !!!
    Per buona norma e sicurezza,non si dovrebbero distribuire alcolici e birre a nessuno e iniziassero i gestori a dare il buon esempio e non il contrario !!!!!!!!! Gracias amigos compagneros e rispettamos il pueblo che dorme e che lavoras e che al mattinos deve andar a lavorar…per mettere el piatto de pastas a tavolas…..intiendidos ?!….Claro che si !!!!!!!!!!

    Salvate il soldatino . 22/07/2014 14:49 Rispondi
  • Ahahahhaahha…Filippo mi hai fatto ridere di gusto..bravo..
    Mi astengo per il resto dal giudicare..per non essere giudicato..( Luca 5.13)

    Gino 22/07/2014 13:37 Rispondi
  • Se nessuno del vicinato ha avuto da ridire su quel concerto qualcuno mi spieghi per quale motivo durante il concerto, per la bellezza di 3 volte, le forze dell’ordine sono intervenute dicendo di aver ricevuto segnalazione per disturbo della quiete pubblica. A questo punto o il vicinato mente o mentono le forze dell’ordine. Io credo solo che la prima assegnazione del LUC ai “giovani di questa città” non sia andata giù a qualcuno che magari voleva farne un posto di elite per se e i suoi compari dove poter sorseggiare qualche cocktail, ostentare una parvenza di cultura, attirare le solite tardone e i soliti vitelloni che movimentano la movida manfredoniana. Alle 2 di notte si può sentire senza problemi la musica ad alto volume che proviene dai locali che ci sono in piazzetta, il brusio della gente e il rombare di moto e scooter che la popolano. Probabilmente li non si chiama la forza pubblica o per paura di ritorsioni o semplicemente perchè i gestori dei locali sono allegri compari di chi vorrebbe prendersi “lo scatolone”.

    APRITE GLI OCCHI 22/07/2014 13:03 Rispondi
  • Speriamo che il luc venga restituito alla citta. Speriamo nel nuovo bando di ass

    egnazione venga escluso gia chi l’avuto in gestione.tanto per la trasparenza , invece anno pensato bene di aggiungere una clausola, puo’ partecipare chi l’a’ avuto almeno per due anni la stessa gestione . Mba’ pensate voi cittadini…… Che trasparenza. Si sente odore di ……..

    angelo 22/07/2014 12:39 Rispondi
  • Bravi “vicinato”,e’ vero quella sera il tale Di sabato,che poi se lui e’ Di sabato quella sera era di venerdi non so’ perche’ lui ha parlato e tra l’altro non ha aspettato neanche la mezzanotte,che rientrasse di sabato.
    Siamo tutti daccordo su tantissime attivita’ del LUC ma contrari ad altrettanti,come quelle di fare feste private,di vendere birre ed altro facendo concorrenza alle attivita’ limitrofe che pagano tasse e fitti.
    Via di sabato e’ meglio il venerdi

    filippo 22/07/2014 9:54 Rispondi
  • non riesco a capiere come mai cascavilla protegga così tanto questo gruppo di gestori…
    una ragione ci deve essere
    capisco Paolo Campo che a breve riscenderà in Campo ma Cascavilla……????

    C'è Di Sabato e Di Sabato 22/07/2014 8:50 Rispondi

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