Venerdì 19 Aprile 2024

Il podestà Pietro Simone e la Fontana Piscitelli

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Sovente, volutamente, o per mera ignoranza, lasciamo nell’oblio molti dei nostri figli migliori. Ci riferiamo ad una delle figure più emblematiche che tanto lustro ha dato alla città che gli diede i natali, per il suo impegno sociale e politico, lasciando segni tangibili e indelebili delle sue opere. Parliamo del podestà Pietro Simone (1882-1960). Lo ricordiamo all’opinione pubblica nel 122° anniversario della sua nascita (5 ottobre).Valoroso combattente sul Carso e nella vita pubblica e politica. Assessore nel 1914, sindaco dal 1916 al 1920. Dal 1921 al 1923 ricopre la carica di presidente dei “Giovani Esploratori”. Durante l’epidemia del settembre 1918, notevole è l’impegno che Pietro Simone profonde per lenire le sofferenze della popolazione al punto da meritarsi l’unanime consenso della stessa e delle Autorità nazionali. Arrestato nel 1922 per aver fondato il Primo Fascio di Combattimento in opposizione alla vecchia politica, una volta libero torna a Palazzo S. Domenico nelle vesti di Commissario prefettizio dal 20 gennaio al 18 febbraio 1923 e poi commissario regio. 231 Rimozione fontana PiscitelliPartecipa alla Marcia su Roma. La frenetica attività politica è tale da trascurare gli interessi e la famiglia, ma gli consente di essere rieletto sindaco e poi podestà (16 settembre 1932). Incarico che prima rifiuta, ma, suo malgrado, è costretto ad accettare. Tante le opere legate alla sua attività amministrativa di cui ancora oggi godiamo la bellezza. Per esigenze di spazio citiamo le più significative. La costruzione del Lungomare Diomede, oggi N. Sauro, il Viale della Stazione, oggi Viale Sipontino adornandolo di alberi. La cinta portuale, la pavimentazione di molte strade, le fontane. L’apposizione delle lapidi che ricordano l’eroismo dei nostri combattenti morti per la Patria durante la Prima Guerra Mondiale. Il restauro del Palazzo comunale, il Seminario adibito poi a Preventorio, il monastero di S. Benedetto e quello di S. Chiara, il Castello svevo – angioino; il largo Duomo (ora Piazza Giovanni XXIII) dov’era sistemata la Fontana “Piscitelli”, fermamente voluta dal podestà Pietro Simone. Amante del bello egli anela dare un tocco di grandezza alla città. Affida la realizzazione della fontana a Tommaso Piscitelli da Giovinazzo, artista famoso per le sue opere monumentali. Il progetto redatto dall’ing. FONTANA PISCITELLI (ieri) - Copia (2)Pagano nasce nel 1932 con una previsione di spesa di L. 192.000, compresa la sistemazione della piazza. Per il reperimento della somma si contrae un mutuo presso la Cassa DD.PP. Il 1934 il Ministero dei LL:PP. ne decreta l’approvazione. Non poche polemiche suscita detta spesa. Intanto il Prefetto di Foggia consiglia di destinarla per opere pubbliche quali: strade, fogna, acquedotto ecc. SIMONE PIETROIl podestà, determinato, risponde che per quelle opere sono già previsti gli stanziamenti in bilancio e che la fontana s’ha da fare. A seguito delle sue dimissioni, viene accusato dall’Amministrazione comunale di aver lasciato un notevole debito, per cui lo stesso, preso da uno scatto d’orgoglio, salda il debito con proprio denaro. Il 10 maggio 1935 l’inaugurazione. Il complesso monumentale era costituito da una grande vasca circolare di pietra di Trani sormontata da quattro statue: una maschile, rappresentante il Gargano, e tre femminili indicanti le principali attività della città: la pesca, l’agricoltura e la pastorizia. Il Gargano sorregge un grosso piatto sormontato da un cesto alla sommità del quale tre putti sostenevano il fascio littorio. Dopo la caduta del Fascismo la fontana subì una demolizione a puntate (si partì dallo stemma del Fascio, oggi sostituito da un murice) per poi essere smantellata definitivamente nel 1967.FONTANA PISCITELLI (oggi) I pezzi di quest’opera restarono abbandonati nel cortile dell’Istituto Magistrale per 20 anni finché non si decise di affidare il restauro all’artista Franco Troiano, senza riuscire, tuttavia, a reperire i fondi. Solo nel 1991 il Consiglio Comunale, attingendo direttamente al bilancio, provvedette al completamento del restauro, stipulando un nuovo contratto con il maestro Troiano. La fontana, finalmente restaurata, fu riconsegnata alla città il 23 luglio 1992, ma restò a deposito, in attesa di idonea collocazione, all’interno dell’ex mattatoio comunale. Solo nel 2004, a seguito della sistemazione del Lungomare del Sole, dopo tanto peregrinare, la Fontana Piscitelli venne fatta sistemare, dall’allora assessore ai LL. PP. Angelo Riccardi, nella piazza antistante la chiesa di S. Andrea.

Matteo di Sabato

 

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  • Modificata con un murice…Povera storia!!!

    Autovelox 16/10/2014 8:36 Rispondi
  • Solo per aggiungere dati di fatto, segnalo che una notte del 1975 – 76, credo, comunque potrei essere più preciso, una delle statue femminili fu trafugata dal cortile del Magistrale (preside il compianto prof. SERRICCHIO), caricata chissà come su un motocarro e portata via. Qualcuno vide questo strano veicolo che trasportava nel cassone qualcosa di assolutamente strano coperto da un grosso telo bianco come un lenzuolo, e telefonò a casa mia (abitavo in via Bari) avvertendomi che l’oggetto trasportato evocava un gigantesco… cadavere. Mi vestii in fretta e mi precipitai in strada e con la mia macchina iniziai a girare in città: fui fortunato perchè alla fine di viale Sipontino incrociai il motocarro. Il conducente (di cui ricordo anche il cognome che ovviamente non cito) fu arrestato per furgo e danneggiamento perchè aveva, mentre io mi vestivo ed iniziavo a cercarlo, addirittura segato un braccio alla scultura che comunque fu recuperata.
    Nostalgici ricordi!… e ottima occasione per inviare un affettuoso saluto all’ottimo amico Matteo Di Sabato!

    gennaro ciccaglione 15/10/2014 21:20 Rispondi
  • Poverini……..sicuramente si staranno rivoltandosi nella propria tomba dopo aver visto modificare la loro opera………chissà se qualche sindaco di Roma si fosse preso la briga di modificare l’Altare della Patria cosa gli avrebbero fatto………………………..

    Nostalgico 15/10/2014 12:59 Rispondi

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