Venerdì 19 Aprile 2024

Caro Sindaco ti scrivo…

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Nell’avvicinarsi della ricorrenza dei morti, ma non occorre tu ti tocchi, perché su una questione come questa non c’è da fare ironia. Anzi ti voglio tranquillizzare ricordandoti che secondo i maggiori filosofi la morte è un concetto illusorio, giacché nessuno muore veramente; bisogna piuttosto stare attenti a come si muore. La teoria cristiana dà alla morte il significato di un passaggio ad una nuova vita. Se uno ha ben meritato nella esistenza terrena, resistendo alle proprie debolezze, gli spetta la gioia del Paradiso; chi invece ha pensato solo ad accumular ricchezze e potere, senza nulla concedere agli altri, è destinato inesorabilmente alle fiamme dell’inferno. Quando la bilancia resta in equilibrio, tra bene e male, gli toccherà aspettare lunghi anni di purgatorio per emendarsi da tutto il male arrecato al prossimo. Antonio Gramsci da parte sua dà una definizione più immanente, ma molto simile a quella cristiana. Chi avrà fatto del bene a tutto vantaggio della società meriterà l’eternità nei pensieri di coloro che lo hanno amato e conosciuto; chi all’opposto avrà molto desiderato e poco donato, sarà biasimato da coloro che porteranno di lui un pessimo ricordo; chi avrà fatto, parimenti, del bene e del male dovrà attendere a lungo prima di essere in qualche modo riabilitato nella mente dei sopravvissuti.

Come vedi, la morte si sconta vivendo (Ungaretti). E visto che questa volta ti stai appassionando a quanto vado dicendo, ti aggiungo una nuova massima: “Quando un uomo ha fatto quello che ritiene il suo dovere per la sua gente e il suo paese, può riposare in pace” (Mandela).

Ma c’è un principio di grande ispirazione, che ha rappresentato però la mia sconfitta. Sostiene che, “non c’è dubbio che i discendenti non facciano all’occorrenza ciò che avran veduto fare da quelli che li avranno preceduti”(Confucio). Se non avessi seguita questa massima, abbandonando i valori che ho respirato fin dalla nascita, e mi fossi adattato al nuovo corso che riconosce solo i valori monetari, le cose sarebbero andate molto diversamente per me. Ma io non me ne dolgo, giacché a volte si può pensare di essere vivi, non accorgendosi di essere già morti da un pezzo.

E voglio concludere queste citazioni con una mia considerazione, che è una lode alla morte. Pensa, Sindaco, a tutti quei giovani che hanno dedicato la loro vita, spesso perdendola, per dare al nostro paese una democrazia compiuta ed hanno patito indicibili sofferenze per esercitare un’arte nobile, votata al benessere di tutti. Pensa a quanta fortuna abbiano avuto essi a morire prima di vedere la democrazia fatta preda di livido cinismo; le sezioni, da sede di dibattito politico, rese deserte e solo luogo di scorribande mercantili; la politica trasformata in meretricio. A che vale vivere quando intorno muore tutto ciò in cui si è creduto e per cui si è combattuto?

Cordiali saluti.

Italo Magno

italo@italomagno.com

Articolo presente in:
News · Piazza Duomo
  • Prof. Magno, leggo puntualmente i suoi preziosi articoli, ma lei crede che le migliaia di lettori sappiano cogliere i suoi messaggi che io condivido? Hanno talmente plagiato le migliaia di balocche e balocchi che ormai decidono loro prima che dovrà esser il prossimo Sindaco!! Nel Dna di moltissimi sipontini e sipontini c’è masochismo puro, frivolezza, superficialità, ostentazione e attaccamento al divertimento..i burattinai locali lo sanno e li manovrano a loro piacimento!!

    Sorridi sei a Manfredonia: la città dei Balocchi 29/10/2014 11:36 Rispondi
  • Una vita senza stimoli si conduce in questa città. Proprio come dice il prof. Magno “morente”. Mettiamoci davanti la città con tutti i sensi vivi e attivi per renderci conto di situazioni assurde che lasciano il segno; un segno negativo nella storia politica. Una città che vota ancora battendo cassa sul voto! Ma forse si vuole questo…perciò se non con la forza di una politica giusta come si farà a rivivere.
    Grazie al prof. Magno sempre vigile su ciò che succede in città.

    raffaele 29/10/2014 6:03 Rispondi
  • “Teoria cristiana”,la definisce Italo,mio caro amico in Adamo…E’ verita’,Italo,Parola di Dio,e quindi Volonta’ di Dio Onnipotente!
    vincenzo dott

    vincenzo 27/10/2014 19:48 Rispondi
  • Ritengo perfettamente inutile incitare Italo Magno a candidarsi come Sindaco, l’osso, “quelli”, non lo mollano! Non lo mollano loro e non lo lasciano fare “quegli altri” che li tengono per le p..le, “quegli altri” che sono i veri padroni del paese!

    ilproletario 27/10/2014 16:43 Rispondi
  • Cara redazione vuole correggere il verbo da “vorrei” in “vorrebbe”?

    yaris 27/10/2014 15:24 Rispondi
  • Mi sa tanto che il professore sia uno di quelli che vorrebbe mettere “un gettone nell’i-phone”!!!!! Altri tempi professore, altri tempi…….

    yaris 27/10/2014 15:23 Rispondi
  • professore MAGNO lei e’ un PROFESSORE vero,nobile e giusto ma mi permetta di dirle che doveva scegliere di fare il sindaco, magari oggi, anziche’ scrivere per gli asini, scriveva pagine di nobile e curata amministrazione pubblica, di cui manfredonia ha un bisogno smoderato.

    antonella 27/10/2014 13:18 Rispondi
  • Come sempre mi firmo, convinto che le idee debbano avere un mittente primancora di un destinatario.
    Sig. Magno, in democrazia, ognuno ha il diritto-dovere di esprimersi e vedo, che con la sua rubrica, non si risparmia tra metafore, favole, fiabe e citazioni varie nel dare consigli, ricette, suggerimenti al sindaco. Premetto che non sono il tutore del sindaco, mi sorge, però, spontanea una riflessione e/o dubbio, non sarà che questo suo affannarsi non nasconda il bisogno legittimo di “politica” e se così fosse si proponga alla città.
    Da parte mia le posso fare un in bocca al lupo, riservandomi, però, di giudicarla con le azioni, le ricordo, umilmente, visto che lei è un dotto di parabole e quant’altro, che: ” dal dire al fare c’è di mezzo il mare”.

    Pasquale Bisceglia 27/10/2014 11:42 Rispondi
    • PERFETTO, SONO D’ACCORDO CON TE. HO SEMPRE AMATO FARE POLITICA, MA E’ DA TEMPO CHE CIò VIENE IMPEDITO ALLA GENTE PER BENE DAI MERCANTI IN FIERA. ALLORA MI ACCONTENTO D’INFLUIRE, PER QUELLO CHE POSSO, SULLE COSCIENZE E SPERARE IN TEMPI MIGLIORI, NON PER ME, CHE HO AVUTO GIA’ TANTO DALLA VITA, MA PER LA CITTA’.

      ITALO MAGNO

      italo Magno 28/10/2014 8:52 Rispondi
  • Semplicemente stupendo e vero quello che si è scritto. Complimenti prof. Magno, Lei è una persona che può dare tanto a questa città…. morente…
    Le sue “grida” culturali sicuramente faranno breccia nelle menti di tanti uomini politici/affaristi che con loro senso di avidità e di ignavia stanno destinando un futuro grigio ai giovani di questa città, che, a quanto si constata, non ha voce per gridare la propria frustrazione per l’impossibilità di vedere una luce in fondo al tunnel…..salvo a lasciare, fiduciosamente, il proprio natio paese che da molto tempo non offre più nulla……

    semprevigile 27/10/2014 11:08 Rispondi

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