Giovedì 25 Aprile 2024

Le nostre aree industriali senza servizi, come i comparti. Dopo anni qualcosa si muove, ma chi sono i responsabili dei ritardi

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Proprio come per i comparti, le nostre aree industriali giacciono ancora senza servizi. Uno dei nostri ultimi sondaggi invitava i nostri concittadini ad analizzare le cause del freno alla crescita della nostra città, nonostante le grandi opportunità ed i tanti soldi spesi. Il risultato divideva le responsabilità quasi pariteticamente alla mala gestione della classe politica ed alla mentalità dei cittadini troppo spesso incapaci di far valere i propri diritti e di far sentire la propria voce. “D’altro canto – commentava l’autore del sondaggio – cosa sono i nostri politici se non l’espressione di ciò che siamo? Anch’essi sono cittadini. Forse le due risposte non possono che andare di pari passo, mescolandosi in un rapporto vizioso tra causa ed effetto”. L’area industriale di Manfredonia, localizzata lungo la strada per Foggia, dopo oltre 15 anni, non ha ancora acqua e fogna anche se le infrastrutture pubbliche sono tutte ultimate. Pianta zona indusatriale2I responsabili chi sono? Così come per i comparti, la nostra classe politica, quella attuale che è quella che abbiamo scelto e confermato negli ultimi 20 anni e che per scarsezza di alternativa (nel senso più rispettoso del termine, ossia per radicamento ed organizzazione politica) la stessa che si sta proponendo e riproponendo per le prossime amministrative e che molto probabilmente ci governerà anche per il prossimo quinquennio. Tutti responsabili in solido per aver coordinato e gestito male un importante progetto di sviluppo qual è il Contratto d’Area (così come i nuovi comparti) o per aver taciuto rimanendo in squadra come omertosi complici. Responsabili sono anche tutti gli imprenditori che hanno investito in quell’area e che non hanno fatto valere i propri diritti “giustificati” poiché troppo presi dal barcamenarsi nel difficile mondo dell’impresa e della “burocrazia sfascista” che sfavorisce lo sviluppo del nostro paese. Gli operai “quelli con la voglia di lavorare” che hanno subito i troppo leggeri vincoli imposti a molte finte imprese che hanno speculato alle spalle di molti di noi e tolto sostegno alle imprese più meritevoli, avrebbero dovuto fare fronte comune con le imprese per sollecitare i servizi assenti che hanno dissuaso troppe imprese nell’investire nella nostra area. IMG_2835 - CopiaA “smuovere le acque” ci ha pensato la Somacis, azienda di Castelfidardo (Ancona) che conta 75 dipendenti nello stabilimento di Manfredonia, beneficiaria nel 2001 del II protocollo e nel 2009 del terzo, che ha minacciato di lasciare la nostra area industriale se non ci fossero stati sviluppi nei servizi tra i quali l’acqua. Se il cittadino chiede, con argomenti convincenti, la politica (che per esso esiste), risponde. Infatti l’istanza della Somacis ha trovato attuazione lo scorso luglio, ottenendo dalla Giunta Comunale l’autorizzazione a realizzare (a proprie spese) il completamento della rete idrica della DI/46 e PIP, quindi l’allaccio alla condotta esistente di rete idrica industriale distante da loro 1.500 metri. Lavori completati da qualche giorno. Oggi tutte le aziende dell’area industriale potranno allacciarsi alla rete idrica industriale, tutti i conseguenti, importanti, aspetti relativi alla depurazione delle acque sono ancora da affinare. Gli amministratori di oggi si stanno dando da fare per compensare le mancanze di ieri, e questo è il minimo. Vorremmo solo non sentirgli più dire frasi del tipo: “…ieri io non c’ero, ho ereditato questa situazione…”. Fare il politico significa acquisire crediti e debiti di un territorio. Ciò che serve oggi è che tutti facciano la propria parte per recuperare il tempo perso e per far tornare i nostri giovani a casa. Non si può amare una città bella come la nostra se non ti dà l’opportunità di avere una casa ed un lavoro.

Raffaele di Sabato

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  • Concordo con sempre vigile. Leggo su due determinazioni dirigenziali che le infrastrutture della zona PIP e della D/46 sono finite e collaudate il 31/12/2012. Bene allora Somacis che ha fatto che non era già stato addirittura collaudato? Redazione, per favore, si possono avere i verbali di collaudo per capire cosa hanno collaudato, se le infrastrutture non sono completate.
    francesco

    francesco 27/10/2014 21:54 Rispondi
  • Per quanto riguarda i comparti i soggetti responsabili del ritardo sono risaputi e lo sanno pure le pietre chi sono, motivo?….troppo facile capirlo!

    Domenico 27/10/2014 12:52 Rispondi
  • Bell’articolo… molto reale…. di chi la colpa ??
    Indubbiamente della politica e di chi la dovrebbe “esercitare” per quel nobile principio dell’interesse pubblico, poi anche della classe dirigente comunale che sicuramente, nolente e dolente è coinvolta sotto il profilo tecnico-logistico-amministrativo.
    La legge, il diritto amministrativo per ogni procedimento e diciamo anche in particolare per situazioni “ingarbugliate”, ammesso che questo caso lo sia, ha individuato una figura molto importante… “il Responsabile del Procedimento” il quale deve adottare il provvedimento finale o far si che questo venga emesso da altro dirigente-funzionario….. che funzioni!!!!!
    Se questo si è fatto si evincono già alcuni soggetti… se non si è fatto significa che a Manfredonia la legge non viene rispettata, ragion per cui l’anarchia è viva e vegeta dentro il palazzo….. che dovrebbe fare gli interessi pubblici!!!!!

    semprevigile 27/10/2014 12:04 Rispondi

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