Martedì 23 Aprile 2024

Processo alla Parola Contraria: Io Sto con Erri De Luca

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Uno scrittore portato a processo per la sua “parola contraria”. Il 28 gennaio 2015 a Torino Erri De Luca, autorevole scrittore italiano, subirà un processo per un  reato di opinione. Sul banco degli imputati ci sarà solamente lo scrittore napoletano e le sue dichiarazioni. “Nell’aula e fuori, isolata è l’accusa” scrive Erri De Luca, rinviato a giudizio per istigazione al sabotaggio a favore della protesta “No Tav” in Val di Susa.

Questa è una vicenda strana, tipicamente italiana. A processo l’opinione contraria di un pensatore che ha dichiarato apertamente la sua ostilità verso il progetto della TAV, il treno ad alta velocità fra Torino e Lione. “La Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano: sono utili a tagliare le reti. Nessun terrorismo. Hanno fallito i tavoli del Governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l’unica alternativa” queste le parole dure e scomode di De Luca, intervistato dalla giornalista Laura Eduati e pubblicate sull’Huffington Post del 1 settembre del 2013.

Dopo le sue dichiarazione, la LTF, ditta francese costruttrice della Torino-Lione, decise di denunciare lo scrittore. Il 5 giugno del 2014 si è svolta la prima udienza preliminare, a porte chiuse.  Il 9 giugno 2014 viene stabilito il rinvio a giudizio, per il 28 gennaio 2015. Erri e i suoi avvocati Gianluca Vitale e Alessandra Ballerini rifiutarono il rito abbreviato proprio perché l’udienza si è svolta a porte chiuse. “Un processo alla parola va svolto in pubblica udienza”, dichiarò De Luca.

Ritornerà sul banco degli imputati per aver detto “no” allo sventramento di una montagna imbottita d’amianto, dannosa per l’ambiente e per la popolazione, vittima di questa operazione d’interesse.  Un paradosso italiano che Erri De Luca affronterà con coraggio e determinazione. Le sue parole continuano a circolare, interessando ancora di più tantissimi lettori italiani e non, perché le parole non si processano, le parole si liberano. Da pochi giorni, dopo l’ondata di solidarietà da parte dei suoi lettori e da personaggi noti del panorama culturale e non, è il libreria “La Parola Contraria”, un piccolo libro di De Luca, pubblicato da Feltrinelli in 110mila copie e in vendita al costo di quattro euro. In queste sessanta pagine, lo scrittore racconta e commenta questa vicenda, sottolineando che se la sua opinione è un reato, continuerà a commetterlo.

Libertà di Espressione negata? Secondo Erri De Luca “il 28 gennaio 2015 non sarà in discussione la libertà di parola. Quella ossequiosa è sempre libera e gradita. Sarà in discussione la libertà di parola contraria, incriminata per questo”. L’autore scrive nel libro che la vittima di questa vicenda non è fondamentalmente lo scrittore quanto piuttosto, “l’articolo 21 della Costituzione Italiana” secondo cui “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.  ERRI DE LUCA

Ancora una volta è la liberta di espressione ad essere incriminata. “In margine al diritto di parola contraria scrive Erri De Luca ne “La Parola Contraria – , desidero scrivere che per me si tratta di dovere. Se non lo facessi, se per convenienza tacessi, badando ai fatti miei, mi si guasterebbero le parole in bocca. Il mio vocabolario di scrittore si ammalerebbe di reticenza, di censura. Perderei la bella compagnia che la scrittura mi tiene dalla remota età del primo raccontino. Per me, da scrittore e da cittadino, la parola contraria è un dovere prima di essere un diritto”.

Ancora una volta vicini alla libertà di espressione e di parola (favorevole e contraria), ancora una volta vicini al coraggio e alla denuncia e ancora una volta siamo vicini a tutta quella gente che scrive, informa e smuove e coscienze.  Ancora una volta, per questa volta, noi siamo per la libertà e gridiamo #NoiStiamoConErriDeLuca.

 Felice Sblendorio

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  • Sono solidale con Erri DE lUCA, la libertà di opinione deve essere
    difesa. Mi stupisco che dopo la grande manifestazione di Parigi per
    solidarietà verso un giornale satirico, alla quale ha partecipato anche il nostro Presidente del consiglio, sostenendo così la libertà di un giornale di scrivere quello che vuole, che in Italia non si possa esprimere il proprio pensiero. Perchè in Francia si e in Italia no.
    Ettore Borri

    Ettore 27/01/2015 23:32 Rispondi
  • Dalla parte di Erri De Luca, per il diritto di dirsi contrario ad un’opera oltre che dannosa a livello ambientale, anche di dubbia utilità sociale ed economica. Complimenti per questo articolo: anche a livello locale è utile sensibilizzare l’opinione pubblica. A Manfredonia infatti sono in cantiere opere che richiederanno un alto livello di attenzione da parte di tutti e, probabilmente, bisognerà far sentire la Parola Contraria.

    massimiliano 26/01/2015 11:09 Rispondi

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