Venerdì 29 Marzo 2024

Al via lo studio epidemiologico partecipato: finalmente (forse) un po' di verità sulla nostra salute

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È partito ufficialmente oggi, 6 febbraio 2015, alle ore 12, lo studio epidemiologico partecipato su Manfredonia, con la conferenza stampa tenutasi presso l’aula consiliare di Palazzo San Domenico, a cui sono intervenuti il nostro primo cittadino, Angelo Riccardi; il direttore generale dell’ASL di Foggia, ing. Attilio Manfrini; la responsabile scientifica del progetto, dott.ssa Maria Angela Visconti e il prof. Annibale Biggeri, esponente dell’ Impresa Sociale no-profit, Epidemiologia e Prevenzione.  foto 1

Il progetto, che durerà 12 mesi, con la collaborazione tra ComuneASL e CNR, ha come obiettivo primario la reale conoscenza dello stato di salute dei cittadini sipontini, e si articolerà attraverso la costituzione di un tavolo comune di lavoro a cui prenderanno parte gli enti, i ricercatori interessati e i cittadini di Manfredonia, da cui si determineranno il disegno dello studio, le modalità del suo svolgimento, i suoi scopi, i quesiti e le conseguenze dei risultati ottenuti.

Il progetto, come sottolineato dalla dottoressa Visconti e dal dottor Biggeri, cercherà, attraverso dati statistici ed epidemiologici difficilmente “smontabili”, di realizzare un imparziale conoscenza del presente per poter poi giungere ad un altrettanto esaustiva ed imparziale conoscenza del passato della nostra città. Un passato fatto di inquinamenti irrazionali; di eco-mostri ampiamente tollerati da tutti; di morti che devono ancora trovare la pace di un giusto e meritato riposo eterno.

Da qui l’importanza assunta dalla partecipazione a questo progetto da parte dei  cittadini di Manfredonia, che non sono e non devono essere soltanto utile strumento per analisi epidemiologiche o statistiche. Cittadini che hanno, sulla loro pelle, provato le conseguenze di politiche industriali ed ambientali completamente campate in aria.

Quanti di noi cittadini di Manfredonia non ha, nelle proprie famiglie, almeno un parente morto per le conseguenze dirette o indirette causate da quella cattedrale del deserto dell’Enichem? Quante persone sono state colpite da neoplasie o da malformazioni alla tiroide, nonostante viviamo in una località marittima costantemente esposta all’afflussi dello iodio? Quante persone hanno taciuto in passato e adesso si ergono a paladini e giustizieri sociali?  Anche il Comune, del resto,  impegnato in prima istanza in questa battaglia, ha commesso alcuni errori che non hanno fatto altro aumentare la frattura esistente fra le istituzioni tout-court e la cittadinanza medesima.

È impossibile non ricordare, come sottolineato dall’ Associazione Bianca Lancia, il ritiro del Comune, come parte civile, nel processo che i parenti degli operai, ormai defunti dell’Enichem, hanno portato innanzi contro l’ENI e che si è risolto con l’affermazione barocca  in base alla quale gli operai sono morti non per aver respirato per anni sostanze nocive per la di loro salute, senza le più elementari forme di protezione nei loro riguardi, ma per aver mangiato per anni gamberetti inquinati.   foto 3

Se vogliamo prenderla a ridere, declinando la tragica realtà in buffa farsa carnascialesca si potrebbe sottolineare come i gamberetti, come gran parte del pescato, era ed è inquinato per via di tutti quei rifiuti che i lor signori dell’ENICHEM, hanno riversato in mare!

L’obiettivo di questo progetto epidemiologico deve essere, pertanto, quello di fare chiarezza. Non solo per un senso di giustizia per chi ormai non c’è più o per i loro parenti, che vivono da anni un dolore profondo ed inimmaginabile perché spesso senza una risposta giudiziaria, ma anche per poter programmare le giuste e corrette misure per chi vive oggigiorno nella nostra città, senza reali coordinate sanitarie ed epidemiologiche, e verso le generazioni future, che si spera possano da noi ereditare un mondo ed una Manfredonia migliore, capace di fare, con maturità, i conti con se stessa e con un passato arsenicamente avvolto da scure nubi.

Domenico Antonio Capone

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  • Dopo tanti anni, quale indagine potrà mai chiarire le conseguenze sulla salute dei cittadini. Ancora una volta si spenderanno soldi pubblici per non arrivare a niente.

    tonino 01 51 07/02/2015 10:01 Rispondi
  • si spera ora, che i soggetti da sottoporre all’indagine, siano scelti secondo una buona logica sanitaria.

    antonio 06/02/2015 18:38 Rispondi
  • Fa piacere apprendere di questa notizia, atteso che diversi anni fa feci presente che dopo Il sindaco Gaetano Prencipe (Resoconti del Registro Tumori del Comune di Manfredonia 1960-1994) non ci fu più alcun soggetto pubblico che ebbe a cuore il prosieguo o l’attivazione di nuove iniziative circa la rilevazione epidemiologica delLa collattività di Manfredonia.

    semprevigile 06/02/2015 17:15 Rispondi

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