Venerdì 19 Aprile 2024

Storni, Gatta (FI): “Bene prelievo in deroga, ma servono le risorse per l'attuazione”

0 0

“Non potevo non condividere la proposta di legge Amati, per dare una risposta concreta agli agricoltori pugliesi che hanno patito e continuano a subire gravissimi danni alle colture provocati dal passaggio dello sturnus vulgaris, una specie di storno considerata dalla Comunità europea come protetta per un mero errore nella sua classificazione. Adesso, ci aspettiamo uno sforzo da parte della Regione affinché si trovino le risorse per sottoscrivere la convenzione con l’Università di Bari, al fine di attingere agli studi scientifici necessari a giustificare il prelievo in deroga”.
Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta.

Quello dello storno –aggiunge- è un problema atavico, tanto che alcuni enti, come il Parco Nazionale del Gargano, avevano dei capitoli di bilancio per ristorare gli agricoltori dei danni cagionati dalla fauna selvatica. Somme che oggi risultano assolutamente insufficienti per la quantità dei danni provocati. Dobbiamo muoverci in fretta e nei binari stretti delle direttive comunitarie per non incorrere nel procedimento di infrazione. Infatti, lo sturnus vulgaris è considerato dall’Ue una specie protetta perché confuso erroneamente con lo storno reale. Per schivare i colpi comunitari e approvare la proposta in tempo utile per la stagione venatoria, abbiamo bisogno dei dati scientifici che l’Università è in grado di elaborare e che giustificherebbero l’intervento legislativo (sebbene i dati siano ampiamente fotografati anche nel parere dell’Osservatorio Faunistico regionale). La bozza di convenzione, come riferito dagli uffici tecnici della Regione in Commissione, è pronta e mancano solo le risorse per partire”.

“Mi appello, dunque, all’assessore al Bilancio e all’assessore all’Agricoltura –conclude Gatta- perché si reperiscano i fondi necessari a dare seguito e completa attuazione alla proposta di legge”.

Articolo presente in:
News
  • Grazie per aver pensato a chi semina e non sa se raccoglie. Quest’ anno la siccità ha raso quasi a zero il prossimo raccolto delle olive se poi quel poco che c’è viene “raccolto” dagli storni andremo tutti a comprare l’olio da chissà quale nazione!

    anna 17/09/2015 14:51 Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 
 
 
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com