Venerdì 29 Marzo 2024

Dal Consiglio Comunale un coro: "Manfredonia non vuole l’Energas"

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Il Consiglio comunale ha approvato una mozione che interpreta le attese della cittadinanza: ferma opposizione all’insediamento del deposito GPL nel nostro territorio.

Il Consiglio comunale svoltosi giovedì 17 settembre scorso ha deliberato la propria ferma opposizione alla prospettata ipotesi dell’insediamento Energas a Manfredonia. Ciò è avvenuto con una mozione congiunta, votata pressoché all’unanimità da tutti i gruppi, ad eccezione di un astenuto.

Un Consiglio comunale seguito dal pubblico come pochi altri, tra gente che si è assiepata nell’angusto, in questo caso, corridoio e gente che ha usufruito della diretta web, affollando (e ingolfando) così tanto il canale virtuale da fargli raggiungere picchi dieci volte superiori ai massimi registrati da quando l’Amministrazione comunale ha approntato il servizio perché tutti possano seguire le assisi consiliari comodamente da casa propria.

Un Consiglio comunale che si è unito ancor più, semmai ce ne fosse stato bisogno, dopo la lettera inviata dall’amministratore Energas, Diamante Menale, attraverso un noto studio legale barese. Una missiva che è stata ritenuta minatoria nei toni e nei contenuti e che ha galvanizzato il senso di responsabilità, di fronte alla cittadinanza, dei consiglieri comunali sipontini. Nessuno di questi ultimi è parso intimidito dinanzi alle parole di Menale che pesano come macigni: “Su tutti i soggetti che hanno concorso (o concorreranno in futuro) all’adozione di atti finalizzati ad impedire pretestuosamente la realizzazione del progetto di Energas gravano pesanti responsabilità che la società odierna deducente, suo malgrado, sarà costretta a far valere in tutte le sedi competenti (in sede civile, amministrativa, contabile e penale), nel caso in cui l’Amministrazione darà seguito ad una condotta manifestamente deviata rispetto al pubblico interesse e ai diritti ed interessi legittimi della scrivente”.

Una missiva che, chissà quanto per caso, è pervenuta il giorno prima che il Consiglio comunale discutesse le mozioni che hanno avuto come oggetto l’ipotesi di insediamento in loco dell’azienda partenopea. Una comunicazione che è stata inviata tramite posta elettronica agli indirizzi istituzionali di sindaco, assessori e consiglieri, oltre che del presidente del Consiglio, ma finanche, e questo dovrebbe far riflettere, alla posta elettronica personale di alcuni di loro: indirizzi email non certo pubblici.

La mozione approvata dal Consiglio comunale di Manfredonia impegna “il sindaco e l’Amministrazione comunale a valutare tutte le condizioni di legge e regolamenti legittimanti l’emissione di un parere urbanistico negativo all’insediamento dell’impianto Energas, in particolare sulla base dell’art. 44 delle Norme tecniche di Attuazione del P.R.G.” e, interpretando le attese dell’intera cittadinanza, “ad attivarsi nelle sedi opportune, compresa quella del MISE, per opporsi all’insediamento del predetto impianto, svolgendo una decisa azione per porre in rilievo il grave rischio industriale per la città e il rilevante impatto ambientale per tutto il territorio circostante”.

Tra sentenze del TAR regionale, interpretazioni del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, statuizioni del Consiglio di Stato, interpretazione autentica delle NTA del PRG, ipotesi di “sviamento del potere – così scrive Energascon genesi di responsabilità penale degli amministratori del Comune di Manfredonia”, si arriva all’affondo con l’affermazione che scopre ulteriormente le carte: “il Comune non è chiamato ad esprimere nessun atto di assenso ovvero titolo urbanistico e/o edilizio nell’ambito del procedimento di approvazione del progetto, che si conclude infatti con una Autorizzazione Unica assentita dal MISE (sia pure acquisito il parere consultivo del Comune)”. Detto da una società che non più tardi di pochi mesi fa affermava, tra lo scetticismo generale, che se la città di Manfredonia non avesse voluto un tale impianto si sarebbe desistito dalla sua realizzazione, viene alla mente, almeno nello scrivente, una vecchia pellicola dove Alberto Sordi interpretava il marchese del Grillo e proferiva l’arcinota “Mi dispiace, ma io sono io e voi non siete un cazzo”.

Il sindaco Angelo Riccardi, dopo aver annunciato del mandato conferito ai legali per valutare il contenuto della missiva e, eventualmente, iniziare con un procedimento giudiziario, ha affermato, più volte, che: “La lettera che abbiamo ricevuto va interpretata come un gesto di debolezza da parte dell’Energas”.

Non è il caso di fare congetture su attentati terroristici e, meno che mai, alzare le barricate dinanzi a qualsivoglia insediamento industriale; è il caso, invece, di tenere in debito conto che “non è stato ancora presentato da Energas s.p.a. – come si premette nella mozione adottata dal nostro Consiglio comunaleil rapporto di sicurezza, così come previsto dalla Direttiva Seveso III”.

Non appare semplice, in definitiva, far valere le ragioni della città nella conferenza di servizi che sarà convocata presso il Ministero dello Sviluppo economico nei mesi a venire, non fosse altro perché gli enti territoriali come i Comuni non hanno alcun potere: possono esprimere il proprio parere, e il Comune di Manfredonia sta lavorando da tempo per motivare con i dati di fatto il proprio diniego, ma ciò non è vincolante in ragione del fatto che l’ultima parola spetta al Ministero stesso, cioè al Governo.

In attesa che venga fissata la data per recarsi al Ministero e far valere le ragioni di una cittadinanza già fortemente provata dall’esperienza Enichem, per quanto si tratti di insediamenti produttivi di natura difforme, la sensibilizzazione non si arresta: le istituzioni (non si trascuri la presa di posizione contro l’Energas anche del sindaco di Puglia, Michele Emiliano), le associazioni, i partiti, i cittadini tutti, sono consapevoli che l’approvazione della mozione congiunta in Consiglio comunale è un nuovo passo avanti in questa dura ‘lotta’ pacifica, ma c’è ancora tanta strada da percorrere. Si può essere sicuri, però, che all’appuntamento al Mi.S.E. verranno addotte tutte le argomentazioni valide perché si rispetti la volontà della città: Manfredonia non vuole l’insediamento Energas.

Matteo Fidanza
Ufficio Stampa – Città di Manfredonia

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News
  • Ma come pensate di poter sollevare le sorti di una cittadina che ha ormai ha toccato in fondo.
    Mal costume, sporcizia, senso civico inesistente, malavita e criminalità sempre più in aumento.

    Se la passano bene (per modo di dire… accettando tutti i contro sopra elencati) solo i dipendenti sta..li, comu..li, i profe…ri, gli impiegati pos..li, gli impiegati nelle forze ar..te.

    “IL TURISMO!!” Ma quale turismo!!! Chi per caso o per scelta si ferma in città, scappa e non torna più.
    Cosa offre Manfredonia rispetto ai veri luoghi turistici della bella Italia.
    Con lo slogan del turismo e con la chiusura di stabilimenti industriali (con annessi e connessi), da tempi trascorsi ad oggi, i posti di lavoro sono via via diminuiti, tanti si sono trasferiti altrove in cerca di lavoro e non sono più tornati.

    Il porto turistico che CAZ..TA è!!!! A cosa serve? A chi è SERVITO…..? Ma ci siete mai stati nei porti turistici?
    In giro per l’Italia ce ne sono svariati, piccoli, grandi, stracolmi di barche, motoscafi e natanti di ogni tipo e di ogni valore; quello di Manfredonia sembra un porto turistico per imbarcazioni fantasma che ospita le poche imbarcazioni di lusso dei “ric..ni” del territorio dauno.

    Il lungo mare del sole: BELLISSIMA OPERA!!!
    Ma nelle condizioni di trascuratezza, sporcizia in cui versa, con le pilette dell’acqua che servono ai bagnanti locali come docce, altro che bellissimo, é uno SCHIFO!!

    Vogliamo parlare degli automobilisti:
    automobili in doppia e tripla fila, come se tutto fosse lecito, e guai a far parola con qualcuno, c’è il rischio di essere sparato.
    Ma gli assunti nei vig..i urb.i dove sono?
    Ah si!! Si voltano dall’altra parte.
    Anche loro hanno famiglia ed è meglio non rischiare, non sai mai chi puoi aver davanti. Ognuno si fa legge da se!!!

    Ma dai!! Una cosa bella a Manfredonia c’è ancora!!!
    Cosa?
    La FESTA PATRONALE!!!

    Beh!! BELLA!! non esageriamo, semmai sfarzosa!!
    Ma come è possibile se non c’è lavoro?
    Beh! Per la festa patronale sono attrezzati molto bene, tanti “volontari” del comitato feste fanno la questua in tutto il paese per giorni, raccogliendo tanti soldini:
    “Un’offerta per la Madonna si Siponto”,
    “Dobbiamo anche quest’anno avere le luminarie, i fuochi, i cantanti, le bande, ecc.”
    E in nome della Madonna in tanti elargiscono.

    Ma dove siamo finiti?
    In onore di Maria Santissima di Siponto, basterebbero:
    processione, preghiere, umiltà, concordia, pace, serenità, spirito di volontà, apertura al nuovo,

    non più scontri, battaglie sociali e culturali, regolamenti di conti barbari e selvaggi, devastazione del bene comune.

    Manfredonia, Manfredonia mia,
    lontan da te
    SI!! si può star!!!

    Omar Jiurck 20/09/2015 20:48 Rispondi
  • Visto? Quando i cittadini si muovono i politici scattano! Adesso sarebbe ora che questi stessi politici rispolverino i loro programmi elettorali (ammesso che siano stati scritti da loro) e pensino ad una vera strategia, a breve e lungo termine, per il futuro di Manfredonia.

    censore 20/09/2015 17:11 Rispondi
  • Speriamo che al posto di ENERGAS, qualche INDUSTRIALE ILLUMINATO, chieda di insediare una fabbrica di SGAGLIOZZI e PETTOLE ( ambientalisti permettendo ).

    tonino 01 51 20/09/2015 10:45 Rispondi
  • Quasi tutto ok, solo che ancora una volta devo far rilevare quel trafiletto dive parla di mail personali non appartenenti a membri dell’attuale consiglio.
    Pubblichiamo i nomi?……
    Possibile che non c’è un consigliere che abbia il coraggio di pubblicare oppure di consegnare ad un organo di stampa questi indirizzi?, i cinque stelle hanno paura?……..

    losapevo 20/09/2015 9:32 Rispondi

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