Venerdì 29 Marzo 2024

Al via la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2015

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Al via anche nella Regione Puglia alla campagna di vaccinazione antinfluenzale, l’unico mezzo efficace e sicuro per prevenire l’influenza e le sue complicanze. Su tutto il territorio regionale, attraverso i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e i servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle Aziende sanitarie locali, il vaccino antinfluenzale sarà offerto gratuitamente e attivamente a tutti i soggetti indicati dal Ministero della Salute mentre per tutti gli altri il vaccino è disponibile in farmacia.

A breve sarà completata la consegna dei lotti di vaccino previsti e i cittadini a rischio potranno recarsi dai medici di famiglia per la vaccinazione.

I soggetti ai quali il vaccino viene offerto attivamente e gratuitamente sono: • Soggetti di età pari o superiore a 65 anni di età; • Bambini e adulti affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza (malattie croniche dell’apparato respiratorio, malattie dell’apparato cardio-circolatorio, diabete e malattie metaboliche, tumori, malattie infiammatorie croniche, epatopatie croniche); • Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino al secondo o al terzo mese di gravidanza; • Medici e personale medico di assistenza; • Familiari e persone che sono a contatto con soggetti a rischio; • Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (forze di polizia, vigili del fuoco) • Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione.

Nel corso della scorsa stagione influenzale 2014-2015 in Puglia, come nella maggior parte delle regione italiane, si è registrata una scarsa e preoccupante adesione alla campagna antinfluenzale con serie conseguenze in termini di diffusione del virus e rischio mortalità per soggetti con patologie pregresse: sono stati registrati infatti 22 decessi e 62 casi di influenza grave mentre la copertura vaccinale negli ultrasessantacinquenni è stata del 49,8 per cento, valore questo ben lontano dal 75 per cento raccomandato dal Ministero della Salute.

Le epidemie influenzali sono associate a elevata mortalità e morbosità: il Centro Europeo per il controllo delle Malattie stima che in media in Europa circa 40mila persone muoiono prematuramente ogni anno a causa dell’influenza e il 90 per cento dei decessi si verifica in soggetti di età superiore ai 65 anni con patologie croniche. In Italia l’anno scorso sono stati segnalati 485 casi gravi e 160 decessi da influenza: l’85 per centro dei casi gravi è stato segnalato da 7 regioni tra cui la Puglia. Dopo la stagione pandemica 2009-2010 (592 casi gravi e 204 decessi) la scorsa stagione è stata quella che ha registrato i dati più preoccupanti. Il 78 per centro dei casi gravi e il 91 per cento dei decessi segnalati dal sistema presentava almeno una patologia cronica preesistente per la quale la vaccinazione era raccomandata ma solo il 7,6 per centro dei casi gravi segnalati era vaccinato. Undici donne erano in gravidanza al momento della segnalazione, una di queste è deceduta e nessuna si era vaccinata.

La vaccinazione resta dunque l’unico mezzo efficace e sicuro per combattere l’influenza e le sue complicanze: la sicurezza del vaccino è certificata.La protezione indotta dal vaccino comincia due settimane dopo l’inoculazione e perdura per un periodo di sei-otto mesi. La trasmissione del virus dell’influenza si può avere o per via aerea, attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, o anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.

Per questo ci sono alcuni semplici gesti fortemente raccomandati per limitare la trasmissione del virus: • Lavaggio delle mani anche con gel alcolici in assenza di acqua; • Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani); • Restare a casa ed evitare il contatto con altri soggetti in caso di malattie respiratorie febbrili, specie in fase inziale; • Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari.

“L’influenza rappresenta un serio problema di sanità pubblica – afferma Giovanni Gorgoni, Direttore del Dipartimento Salute – e il vaccino è l’unico mezzo che abbiamo per limitare le conseguenze di una malattia che ogni anno colpisce tra il 4 e il 10 per cento della popolazione. In Puglia lo scorso anno la scarsa adesione alla campagna vaccinale ha determinato seri problemi di gestione dei ricoveri in tutti gli ospedali del territorio con un numero di decessi elevato che con ogni probabilità poteva essere evitato, o quantomeno limitato, con un gesto semplice come la vaccinazione.

A noi spetta il compito di mantenere alta l’attenzione su un tema così rilevante di sanità pubblica mentre ai medici che sono a diretto contatto con i propri pazienti chiediamo di sostenere la campagna di vaccinazione in maniera attiva e attenta”. In conclusione, Gorgoni ha ricordato che “non si muore di vaccino”, ma di “cattiva informazione su presunte conseguenze provenienti da fonti di dubbia autorevolezza medico-scientifica. L’invito è a non informarsi dal “dottor Facebook”, ma di consultare il proprio medico curante per ogni dubbio. A volte inoltre è stato delinquenziale mettere in giro voci sulla pericolosità dei vaccini.

Eventi avversi sono a volte possibili, ma equivalgono per quantità e effetti, agli eventi avversi dovuti all’assunzione di farmaci banali contro i sintomi influenzali, come ad esempio il semplice paracetamolo. In più, sollecito la vaccinazione del personale sanitario sia per dare il buon esempio, sia per non diventare veicoli di infezione”.

“I soggetti di età superiore ai 65 anni sono ad alto rischio – ha ricordato a sua volta la prof.ssa Germinario dell’OER – ma si devono vaccinare anche i soggetti di età inferiore ma con patologie: ad esempio diabetici, nefropatici, ipertesi, cardiopatici”. Germinario ha sottolineato che “non esistono vaccini pericolosi, anzi, quanto più alta è la copertura minore è la possibilità del virus di circolare”.

E chi tra i medici di base sconsiglierà di vaccinarsi, per Germinario “dovrà essere segnalato perchè la mission del sistema sanitario nazionale, in questo momento, è prevenire tutti i casi di influenza”.

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