Giovedì 18 Aprile 2024

Lungomare, monumento naturale

1 0

Il lungomare di Siponto e Manfredonia è senza ombra di dubbio una delle risorse più importanti della nostra città. Un turista che visita la nostra bella Manfredonia, prima o dopo aver gustato la straordinaria cucina preparata dai nostri abili chef, deve necessariamente far visita al mare. Quasi una forma di cortesia, a volte una necessità vitale, una spinta naturale. Il piacere di gustare il sapore del mare, ammirare i suoi movimenti, i suoi molteplici colori, affascinanti con qualsiasi condizione metereologica, neve, pioggia, sole e tempesta.Il nostro mare ha sempre qualcosa di nuovo da mostrare. La sua cura, purtroppo, ha sempre fatto discutere e scrivere, sia nel periodo estivo ma soprattutto in quello invernale. La pulizia delle spiagge, un enigma mai risolto, a chi spetta? La diatriba tra gestori di lidi e pubblici amministratori si conclude sempre con compromessi non ottimali che creano disagi soprattutto all’immagine della nostra città. Il mare restituisce ciò che riceve, spesso viene trattato come una pattumiera, soprattutto da chi di mare vive. Ma il mare ciò che riceve lo restituisce con le mareggiate sulle nostre spiagge, creando uno spettacolo poco dignitoso agli occhi di tutti coloro che fruiscono del lungomare per ristorarsi o magari trarre ispirazione sulla risoluzione di una qualsiasi questione. In effetti la nostra costa cittadina non è mai stata gestita alla stessa stregua delle strade che puntualmente, ed in questo periodo, particolarmente, vengono ripulite con molta puntualità. Il mare espelle naturalmente anche i suoi “rifiuti” organici, alghe che hanno terminato il loro processo vitale o magari perché strappate violentemente da sistemi di pesca non troppo ortodossi. Il fenomeno dello spiaggiamento di quell’alga di colore marrone non rende giustizia alla bellezza dei nostri scogli, monumento naturale e di valore inestimabile, in parte cementificati dalla moderna concezione architettonica incapace di salvaguardare ciò che appartiene alla nostra storia, ciò che è della Natura. Sarebbe stato troppo difficile trovare un compromesso tra un porto moderno e la tutela di quella roccia modellata dal quotidiano respiro del mare? Certamente no, ma i costi non sarebbero stati gli stessi, e allora cementiamo, si fa prima e costa meno. Noi, dal canto nostro, siamo stati incapaci di tutelarli, abbiamo permesso che i nostri “uomini del cemento” operassero indisturbati, ora c’è poco da fare. Quell’alga spiaggiata, chiamata impropriamente posidonia, tecnicamente Cymodocea nodosa, ormai ricopre la gran parte degli scogli rimasti sul nostro lungomare. Quest’anno, l’AssessoraCostato all’Ambiente del Comune di Manfredonia, per via della catastrofica situazione del bilancio comunale, non ha operato l’intervento di rimozione dell’alga favorendo lo straordinario accumulo che è sotto gli occhi di tutti, ormai da troppo tempo. Lo smaltimento della stessa non è questione di poco conto e di pochi spiccioli. Sta diventando sempre più concreta la realizzazione di un impianto biologico anaerobico per la produzione di compost a Manfredonia, in zona industriale D3E ex DI/46. Un progetto partito nel 2011 del valore di oltre 19 milioni di euro che beneficerà di tre milioni stanziati dalla Regione Puglia. L’impianto sarà a servizio dei Comuni garganici di Vieste, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Manfredonia, San Giovanni Rotondo, Rignano Garganico, San Marco in Lamis. Progetto che se tutto va bene richiederà ancora un paio di anni di burocrazia. Il compost è il risultato del trattamento di residui di potatura, scarti di cucina, letame, liquame o i rifiuti del giardinaggio come foglie ed erba sfalciata, alghe spiaggiate, “rifiuti” oggi, “risorsa” domani. Il compost può essere utilizzato in agricoltura come concime organico. La salvaguardia del nostro litorale è, crediamo, un aspetto di base per il progetto “Turismo” che la nostra città si vuol dare. Ci auguriamo di non dover attendere tanto tempo per rivedere splendere al sole i nostri scogli a cui confidiamo i nostri pensieri ed Auguri.

Raffaele di Sabato

Articolo presente in:
In Primo Piano · News

Commenti

  • Mercato ittico fantasma,
    porto turistico fantasma,
    stazione ovest fantasma,
    ipogei fantasma,
    chiesa di siponto fantasma,
    patti d’aria fantasma
    una volta che c’è qualcosa di buono la contestiamo?

    Doniagas 22/12/2015 14:47 Rispondi
  • State tranquilli il rimedio arriva con il Gpl.

    Footing Man 22/12/2015 14:42 Rispondi
  • Pennivendolo il merito non è solo degli amministratori, ma soprattutto dello studio di geni che ha progettato la bariera frangiflutti e a cui “stranamente” non è mai stata fatta una richiesta danni….e intanto la palude e i suoi “ospiti” avanzano inesorabilmente……

    Pino 22/12/2015 14:31 Rispondi
  • Voglio far presente.alle.gentili signore e signorine che frequentano il lungomare per la loro corsetta giornaliera che quell’ammasso di alghe,piante selvatiche di ogni genere e immondizia non è così innocuo!infatti abitando nelle vicinanze della palude ho sviluppato una fortissima allergia alla pelle del volto con gonfiore agli occhi e solo dopo svariate visite a diversi dermatologi ho trovato una soluzione!con un notevole dispendio di danaro!possibile che non. si possa trovare una soluzione a questo disastro ambientale!

    Iovelbia 22/12/2015 14:05 Rispondi
  • Ho alcune foto della passeggiata del lungomare, quella sottostante il marciapiedi. Posso inviarvele?

    teofilo 22/12/2015 13:51 Rispondi
  • Complimenti ai nostri amministratori tutti per aver saputo ricreare l’habitat naturale risalente ai tempi dell’antica Grecia.

    Il pennivendolo massone 22/12/2015 12:02 Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 
 
 
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com