Martedì 16 Aprile 2024

Defunti, Calze e Befana

0 0

Ai più sicuramente non è palese il nesso esistente tra questi tre elementi, ma coloro che vivono la tradizione come un momento importante da trasmettere ai propri figli, certamente ne sono a conoscenza. Vediamo insieme ciò che lega simbolicamente questi tre elementi.
I Defunti
La saggezza dei nostri padri narra che la notte prima del 2 novembre le anime dei defunti escano in libertà per vagare nel paese alla ricerca dei propri cari.
Nelle case si usava, e in alcune si usa ancora, imbandire la tavola con pane, acqua, un bicchiere di vino e del latte.
Un cero posto sulla finestra per “avvisare” i propri defunti che sono attesi.
Tutto questo perché si crede che i defunti tornino a fare visita alle proprie dimore per incontrare i rispettivi parenti.
La tavola imbandita serve per ristorarli.
Questa presenza è continua fino al giorno dell’Epifania.
La Calza
Nella nostra città, stranamente, questa giornata è molto attesa dai bambini, perché i defunti si soffermano a riposare e se loro sono stati bravi gli riempiono la calza posta vicino all’ingresso dell’abitazione di cioccolatini, almeno così si faceva credere.
Anche i defunti si sono aggiornati, infatti un tempo nelle calze si trovava la frutta di stagione come susine, melograno, melacotogne, mandarini, castagne, noci e nocelle, oggi cioccolata, caramelle e dolciumi vari.
Oppure carbone se sono stati cattivi.
La Befana
Come è risaputo in tutto il mondo l’anziana Signora arriva a portare regali il 6 gennaio e stranamente, i regali li consegna nella calza.
Calza che i figli Sipontini hanno già ricevuto dai defunti, ma non ci sono problemi, non ci sarà la calza con i dolci, i bambini di Manfredonia ricevono giocattoli in regalo.
Con il 6 gennaio di chiude il cerchio, la notte precedente i defunti si manifestano ai propri cari viventi nel sonno, in ricordi, e qualche volta anche con strane apparizioni.
E dopo aver soddisfatto il loro desiderio di rincontrare i propri cari, ritornano controvoglia nei cimiteri chiudendo così il periodo chiamato in altre parti del nostro bel Paese “La tradizione del “Tempus tremendum”, ovvero il periodo che va dalla notte del 1° e del 2 Novembre dove le anime dei morti tornano ciclicamente sulla terra, per restarci idealmente fino alla notte tra il 5 e il 6 gennaio.

Antonio Marinaro

Articolo presente in:
News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 
 
 
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com