Sabato 20 Aprile 2024

Manfredonia Vetro. Bordo: “Non condivido la sentenza di fallimento; subito il tavolo al MiSE per trovare un acquirente”

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“Le sentenze si rispettano, ma non è detto che si debbano condividere. Io, ad esempio,  non condivido per niente quella che ha decretato il fallimento della Sangalli Vetro di Manfredonia. Anzi, penso che sia profondamente sbagliata”. Lo afferma l’on. Michele Bordo, presidente della Commissione Politiche UE della Camera, esprimendo “solidarietà ai lavoratori in lotta da oltre un anno, con i quali continuerò a battermi per cercare fino alla fine una soluzione positiva per la vertenza”.

“Non posso condividere la dichiarazione di fallimento di una società che aveva invece tutti i requisiti per accedere alla procedura dell’amministrazione straordinaria – continua Bordo – Un’ipotesi, tra l’altro, condivisa dal Ministero dello Sviluppo, dalle organizzazioni sindacali e dalle istituzioni locali, che avrebbe salvaguardato meglio tutto il potenziale produttivo dell’impianto.

Per quanto mi riguarda, d’accordo con le organizzazioni sindacali, mi adoperererò immediatamente per far convocare al Ministero dello sviluppo un incontro finalizzato ad accelerare la ricerca e l’individuazione di un serio acquirente dell’impianto manfredoniano, anche inserendo la ripresa produttiva della Sangalli Vetro e la tutela dei suoi livelli occupazionali nella strategia per il rilancio complessivo dell’attività industriale nel Mezzogiorno.

La produzione di vetro non può essere esclusivo appannaggio delle poche industrie sopravvissute al Nord – conclude Bordo – a danno delle competenze operative e delle professionalità maturate nel nostro territorio”.

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Commenti

  • Un’altra delle sue…. la dichiarazione è demagogica e non produttiva di alcuna utilità….
    Voglio ricordare che le sentenze non si discutono, si applicano…. quindi la condivisione o meno è del tutto superflua.
    A cosa serve piangere o prodigarsi se la bottiglia di latte ormai è caduta a terra e si è rotta….poveri, solo, chi lo doveva bere quel latte.

    svolta 04/02/2016 19:20 Rispondi
  • Io la mia l’ho detta, criticando Bordo,firmandomi e se nn basta vi do anche l’indirizzo di casa.
    Mi riferisco ai commentatori, cosa vi porta a commentare con nick fantasiosi e nn firmandovi?
    Siete in democrazia, lo avete dimenticato, o siete semplicemente dei vigliacchi!

    Pasquale Bisceglia 04/02/2016 15:25 Rispondi
  • Caro onorevole
    Perciso e circoinciso come sempre?
    No, stavolta non é cosa tua.
    Fai fare ad altri più capaci e che hanno a cuore i propri concittadini.
    Occupati del Daesh, lì aivoglia a commentare….
    Cordialità.

    Immacolata Sottolano 04/02/2016 10:49 Rispondi
  • …per onor dell’italiano…nel mio intervento precedente “coscenza” è un errore, è da intendersi “coscienza”. grazie

    fante lesto 04/02/2016 10:44 Rispondi
  • L’azienda non è stata salvata, semplicemente, perché non c’erano i requisiti, uno tra tutti, i 200 lavoratori. A questo punto bisogna trovare un compratore, e di questi tempi, temo che sarà difficile.
    Un aiuto lo dovrebbe dare la REGIONE.BORDO si dia da fare……

    antonio 01 51 04/02/2016 10:25 Rispondi
  • C’è qualcosa che non torna.
    Da una parte c’è un giudice che ha decretato con un atto formale il fallimento di un’azienda.
    Dall’altra parte abbiamo un politico che a parole dice: “non condivido la sentenza di fallimento”.
    Che tipo di notizia è mai questa? o meglio che cosa se ne fanno gli ormai ex lavoratori di questo intervento non autorevole e demagogico quando ormai si è arrivati alla frutta?
    E’ come se su una diagnosi di un medico intervenisse un ornitologo dichiarando “non condivido la diagnosi del medico”.
    Piuttosto, vogliamo prendere coscenza che questa manovra del c.d. “Contratto d’area” se da un lato è stata una manna per imprenditori senza scrupoli, grazie ad un benestare politico che non ha dettato dei vincoli seri per l’approvvigionamento dei fondi, dall’altro lato è stato un fallimento occupazionale?
    Vogliamo prendere coscenza del fatto che non è regalando soldi pubblici a scaltri e intraprendenti imprenditori che si crea occupazione dal nulla?
    Siamo consapevoli che per creare occupazione è necessario innanzitutto avere dei progetti a medio-lungo termine e che quindi è indispensabile avere gente competente e seria, direi visionaria, per creare innanzitutto le basi infrastrutturali, commerciali, di servizi necessarie per supportare le aziende?
    Siamo pronti a cambiare la classe dirigente di un territorio che ha prodotto fumo e a fare delle scelte che abbiano come unico interesse il territorio?
    La storia ci insegna che nulla si crea per caso, la questione “contratto d’area” era una storia già scritta, non si può costruire una casa partendo dal tetto, servono prima mura solide (infrattutture/servizi) e soprattutto grandi fondamenta (coraggio di cambiare).

    fante lesto 04/02/2016 9:17 Rispondi
  • Che significa “non condividere” un fallimento?
    Il fallimento non è un sentimento o una opinione!
    Se ci sono i soldi si evita il fallimento: per caso Bordo ha messo le mani al portafogli? poteva evitare il fallimento???

    ilproletario 03/02/2016 20:31 Rispondi
  • Bordo lo spiegasse alla sua collega di partito la Serracchiani, che nn condivide la sentenza, anzi se lo spiega a Renzi fa prima.
    Le solite frasi di rito, il politichese.

    Pasquale Bisceglia 03/02/2016 17:55 Rispondi
  • PAROLE,PAROLE,PAROLE,SOLTANTO PAROLE…MICA IL PROBLEMA E’ IL TUO…..!!!!

    Aquila reale 03/02/2016 17:14 Rispondi

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