Sabato 20 Aprile 2024

A Foggia interessante mostra di Marco Lodola presso la Contemporanea Galleria d’Arte fino al 13 febbraio

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Il Presidente del Consiglio Comunale della città di Foggia, avv. Lugi Miranda, ha tagliato il nastro della mostra di Marco Lodola in un’ambiente proposto con sapiente e suggestiva atmosfera per esaltare le opere luminose dell’artista lombardo, il quale non è potuto intervenire al vernissage per motivi di forza maggiore, come motivato dal gallerista Giuseppe Benvenuto.
L’avv. Miranda durante l’intervento ha evidenziato la “novità” delle opere del Lodola, novità assoluta per la città di Foggia che, grazie alle iniziative proposte da Benvenuto, come ci ha abituati già da alcuni anni, consente di arricchire la conoscenza di artisti contemporanei di elevato calibro.
Il filosofo e critico d’arte Giuseppe Marrone ha illustrato le opere partendo dal processo creativo dell’artista, che già giovane musicista…muove da una percezione della materia mediata da un personalissimo accento creativo che compone in modo evidente elementi e materiali ad un livello di impatto comunicativo interessantissimo. Nelle sue opere fonda l’atto poetico o ideale con quello della costruzione di un’opera modellata dalla luce, per la luce. Attinge simultaneamente dal Nuovo Futurismo, si muove con tratti Pop e approda al Minimal, un eclettico …che si muove spingendosi al design, alla musica, alla danza senza mai saziare la sua portata espressiva. Ovunque emerge il contatto di contaminazioni tra loro non opposte, non in frizione, ma prestate le une alle altre secondo logiche esperienziali di grande impatto visivo. Marrone quindi invita a visionare anche il video che l’artista ha messo a disposizione della galleria e dei visitatori.
Di Lodola ha scritto Vittorio Sgarbi: dietro …le sue sagome di plexiglass, dietro le sue luci al neon, dietro le sue campiture cromatiche, c’è una precisa storia dell’arte che è stata conosciuta, meditata criticamente, rielaborata: il Futurismo, il colorismo ritmico di Delaunay, la Pop Art, per dire solo di ciò che sembrerebbe più evidente. Un certo modo di ridurre la figura a sagoma, contorno, minimo denominatore grafico, era stato tipico del modo con cui la pop art ha sviluppato gli spunti provenienti dalla figurazione pubblicitaria.
Interessanti sono i soggetti realizzati: l’artista affrontata l’opera partendo da schizzi, studi e successivamente avvia la realizzazione con un team di tecnici-operatori che sanno il fatto loro in materia di plexiglas, impianto elettrico, collanti speciali, ecc.. Accosterei, e immagino qualora Lodola affrontasse un tema religioso, la sua opera a particolari parti o porzioni di vetrate istoriate laddove i maestri vetrai medioevali rappresentano eventi, storie e vissuto quindi della vita di Cristo, dei santi, dei papi, dei sovrani. Lodola oggi ci racconta e descrive la vita dei nostri giorni, rivivendo con la pop art e l’arte delle insegne scene legate al mondo del twist, dell’epopea dei Beatles, dei fumetti e della pubblicità, in cui risalta la descrizione profondamente evocativa ed emozionale del boom economico, delle proteste musicali, della musica rock, con materiali nuovi che assemblati con tecniche precise, artigianali ci restituiscono un prodotto che è lo spaccato, il vissuto della società d oggi.
L’opera, retroilluminata, non è altro che un vero e proprio prodotto artistico in un mondo fortemente industrializzato, ma in crisi, e assetato di commercio, di baratto (oggetto-cartamoneta), si presenta con colori vivi e ricchi di luce che hanno permesso all’artista di “produrre” risultati luminosi che puntano a un’estetica visiva con un sapiente gioco di colori esaltati i neon prima, oggi con i led.
L’arte non-accademica, contemporanea, in questo decennio di crisi, la descrive Philippe Daverio parlando dell’opera di Lodola. Oggi l’accademia non passa più ore tediose a rappresentare tazzine da brodo o nudi di ferrovieri in posa dopolavoristica; celebra all’infinito corsi di concettualità o di arte povera, piccole esercitazioni d’avanguardia o di neofigurazione pittorica. Contro questa corrente Lodola rema. Rema con forza e con la convinzione che l’innovazione stia in altri materiali, nella luce elettrica e nei led, nell’estetica visiva che sorge dal fumetto e dalla pubblicità, nella forma popolare, nella partecipazione meccanica del metallo, del vetro, delle plastiche e delle gomme alla genesi del progetto. Ma soprattutto crede che l’opera debba vivere in mezzo alla gente, voglia partecipare ad un gioco collettivo.

Franco Sammarco

2016_Ballerina- foto Sammarco 2016_da video_Marco Lodola foto sammarco2 2016_il bacio_foto della galleria 2016_in vespa foto Sammarco 2016_Mostra cavaliere 2016_Mostra-ballerini

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Capitanata · News

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