Giovedì 18 Aprile 2024

Agromafie e legalità, la battaglia di Antoci unisce Puglia e Sicilia

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Anche il Presidente Michele Emiliano al convegno “L’agricoltura nel Mezzogiorno d’Italia: da business per le agromafie a occasione di sviluppo di un territorio”

Puglia e Sicilia unite nel nome di Giuseppe Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi , recentemente vittima di un attentato malavitoso per aver firmato protocolli di legalità messi in atto per sottrarre pascoli alla mafia e debellare così il gigantesco giro di interessi legato ai fondi europei per l’agricoltura. La sua testimonianza ha fornito lo spunto per il dibattito L’agricoltura nel Mezzogiorno d’Italia: da business per le agromafie a occasione di sviluppo di un territorio”, svoltosi ieri sera a San Nicandro Garganico e fortemente voluto da Patrizia Lusi, presidente dell’ASP Vincenzo Zaccagnino e da Stefano Pecorella, Presidente dal Parco Nazionale del Gargano. All’incontro hanno partecipato  il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’Assessore regionale al Bilancio Raffaele Piemontese, oltre a rappresentanti dei comuni garganici, del mondo delle imprese, dell’Università, delle organizzazioni di categoria e delle associazioni di volontariato.

Abbiamo voluto che si conoscesse più da vicino la storia di Giuseppe Antoci –spiega Stefano Pecorella- e soprattutto il coraggio di chi continua a lottare nel nome della legalità nonostante il clima di intimidazioni in cui è costretto a vivere. Gli eroi, oggi, sono le persone normali come Giuseppe e come chi svolge la propria opera quotidiana nelle aree protette, affrontando ogni giorno la sfida di coniugare la conservazione con lo sviluppo sostenibile, vera fonte di occupazione duratura. Il Gargano, il suo Parco, la comunità economica e sociale rappresentano una grande risorsa ed opportunità per il sistema Italia, a condizione che il principio di legalità, patrimonio di tutti, non sia solo una convenienza momentanea, ma intimamente sentito come esigenza di libertà. Tutti noi, ogni giorno, dobbiamo essere attori principali e testimoni di una buona azione, così assieme guideremo le nostre comunità coltivandole come un terreno che, non abbandonato all’ignoranza e infestante criminalità, renderemo fertile e produttivo.”.

Dello stesso avviso anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che, rivolgendosi ad Antoci, ha detto: “Da stasera Lei e la sua famiglia siete i benvenuti nella comunità dei pugliesi che combattono le mafie e lottano per la bellezza e la felicità di luoghi e persone”.

Ampiamente soddisfatta della riuscita della serata anche la presidente dell’Asp Zaccagnino Patrizia Lusi  che ha evidenziato “la straordinaria capacità di trasmettere un messaggio positivo di speranza e di fiducia. L’azienda che mi onoro di rappresentare è orgogliosa di aver offerto un contributo in termini di legalità e coraggio”.

 

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Commenti

  • Buona Domenica.
    Dipende cosa si vuol dire per “legalità”…sicuramente i complimenti alla Sicilia, ufficialmente (secondo dati ufficiali), non dovrebbe
    essere stata vittima dell’illegittimo sistema “pubblicano”…come i complimenti a questo governo che dopo più di cinquant’anni, dovrebbe
    dare legittimità ad un principio costituzionale garante della pace
    da parte dei lavoratori e delle aziande italiane: la capacità contributiva…niente debiti, niente rovina, contribuzione nelle proprie autentiche forza…qui manca ancore una reale applicazione delle normative che dovrebbero risanare l’economia aziendale
    (come la normativa del 2012 che dovrebbe portare all’azzeramento dei debiti aziendali e privati con una procedura con “garanzia giudiziaria”…chissà quanti arresti nel futuro, per i consapevoli…
    tra un pò di anni non si dovrebbero avere più debiti…)…sarebbe dovuto iniziare “il conto alla rovescia” e invece non se ne sente neanche parlare…per non parlare dei mancati pagamenti delle pensioni (soprattutto anticipate…come si fà a dichiarare un uomo in pensione e non la si è mai pagata…ma chi ti credi di essere tu che rubi i soldi di altri…).
    La legalità deve essere (come si evince dalla carta costituzionale, redatta al termine di un conflitto mondiale, e con l’applicazione della quale, si può avere pace a vita…basta eliminare il processo debitorio, falso e oppressivo e sicuramente causa di ciò che è stato dichiarato a livello internazionale…”uomo indebitato, lapidato ogni anno”…dai debiti ingiusti, mancanti del processo educativo,
    a tutte le altre problematiche…) applicazione del diritto all’autentico lavoro, all’autentica uguaglianza, diritto alla tutela della famiglia (non confondete la serenità familiare, con un’altro tipo di tranquillità…i termini hanno diversi significati…)…che illegittimità ogni processo normativo che vule “eludere” i principi essenziali…devi dare lavoro, serenità familiare, tutela della gioventù, procedure educative…”è inutile che ci giri intorno”…avrai sempre “la coscienza sporca”, sarai sempre illegittimo…pechè il processo dei principi formulati dopo più di 2000 anni di vita, non possono essere cancellati o modificati con una normative “audierna”…comunque, che sia fatta la Sua volontà…
    Ricordo la fede in Gesù Cristo figlio di Dio e in Dio…
    10 comandamenti, principi costituzionali, l’onore dell’educazione…
    Grazie per l’attenzione e la possibilità d’intervento…
    Domenico Pio La Forgia.

    Domenico Pio 31/07/2016 17:52 Rispondi

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