Sabato 20 Aprile 2024

Collettivo InApnea, assemblea Popolare per costruire la mobilitazione del #noenergas

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Come alcuni di voi sapranno (e come la maggioranza di voi ancora non sa) è stato finalmente indetto un referendum consultivo cittadino sul progetto Energas per il 13 novembre 2016. Si tratta di un momento politico importante per la città: finalmente tutti dovranno informarsi, finalmente un tema importante come questo verrà messo al centro del dibattito pubblico, finalmente tutti e tutte dovranno prendere posizione. Si tratta di un referendum consultivo: in ogni caso una vittoria del #noenergas andrà soltanto a rafforzare e certificare la contrarietà della città nei tavoli di trattativa con il governo, sarà dunque utile?

Il referendum non è una soluzione in sé, è piuttosto un terreno di battaglia, un terreno di battaglia rischioso e difficile, ma pure necessario se si pensa di voler veramente contrastare il progetto di mega-deposito gpl: il referendum, pur con tutti i suoi limiti, rimane un momento importante perché finalmente la città prende parola direttamente e senza deleghe, perché finalmente ognuno si assume la responsabilità piena delle sue parole e dei suoi gesti, perché finalmente il fronte dei complici e dei collusi verrà alla luce e sarà messo a tacere, perché finalmente si getteranno le basi per ogni azione di resistenza possibile dopo una eventuale autorizzazione governativa al progetto, che si essa amministrativa, giudiziaria o di resistenza civile.

Certo, non possiamo tacere sulle contraddizioni della politica cittadina: noi avevamo proposto, nel silenzio e nella indifferenza totale del consiglio comunale e dell’amministrazione di tenere questo referendum assieme a quello sulle trivellazioni dello scorso 17 aprile con il dovuto preavviso: si sarebbe risparmiato molto denaro, ma soprattutto si sarebbe facilitata l’affluenza al voto dei cittadini e delle cittadine ed, in particolare, dei numerosi ragazzi e ragazze che vivono, lavorano e studiano fuorisede e che al momento non usufruiranno di alcuna agevolazione per rientrare in città a causa della partecipazione al voto. Volontà di ribadire una posizione “più giusta”, oppure di spiegare che “lo avevamo detto” o “avevamo ragione”? No, semplice constatazione del danno alla campagna referendaria: la politica cittadina faccia i conti con i suoi errori e si renda conto, una buona volta, che l’arroganza umilia soltanto chi c’è l’ha.

Ed Energas nel frattempo? Possiamo essere così ingenui da pensare che sia rimasta a guardare? No di certo.
Un distributore di gpl fuori città; acquisto e assoggettamento di parte della società sportiva locale ai propri sporchi interessi ed affari; promesse di posti di lavoro che non potrebbero essere soddisfatte nemmeno se il deposito gpl avesse una offerta di posti di lavoro che supera le quattro cifre.
In poche parole, l’azienda napoletana legata a Q8, ha già attivato tutti i meccanismi clientelari e feudali che storicamente appartengono al nostro territorio. A ciò si aggiunga l’immenso potere economico di Energas, che può permettersi una massiccia campagna per il sì e facilmente si profila nelle nostre menti una affermazione incontrovertibile: sarà una battaglia durissima contro il voto di scambio, contro i tentennamenti della politica attenta più agli interessi di corrente che a quelli cittadini, contro i politicanti che predicano in un modo alla luce del sole ed agiscono in un altro modo nelle stanze chiuse e davanti ai seggi, contro le infiltrazioni mafiose e malavitose e, soprattutto, contro il nemico più temibile… la rassegnazione feroce e la rabbia repressa dei manfredoniani.

Ci troviamo, dunque su un terreno di battaglia difficilissimo, ma siamo decisi a non fare sconti ed a non affidarci a nessuno: la campagna referendaria deve essere uno straordinario momento di attivismo in prima persona dei cittadini e delle cittadine, deve essere un momento di autogestione del dibattito democratico, deve essere un grido di dignità e libertà dopo la distribuzione di panettoni e sponsor in città da parte del colosso del gpl.

Come muoverci? Che cosa fare? Noi non siamo un partito, né un movimento politico: siamo un movimento sociale. Nei social network e nelle strade in questo ultimo anno abbiamo ideato e contribuito a creare un movimento spontaneo dietro la sigla “#noenergas”: sui manifesti e sugli striscioni, sui fazzoletti attaccati ai balconi e sui muri, su facebook e su twitter questa sigla si muove più veloce di ogni iniziativa pianificata. Invitiamo tutti e tutte ed appropriarsene e a farla vivere fino al referendum ed oltre il 13 novembre: non abbiamo rivendicazioni di “paternità”, né “diritti di autore”… ogni azione spetta a chi vuole intraprenderla, tutti assieme siamo già un movimento inarrestabile, ognuno con le sue pratiche e i suoi mezzi.

Noi invitiamo tutti e tutte a costruire una assemblea cittadina fuori dalle logiche dei partiti, dei movimenti, delle associazioni e dei comitati classici: una agorà pubblica autogestita ed autofinanziata per costruire il fronte del NO verso il referendum con informazione e aggregazione, cultura e partecipazione, attivismo e immaginazione. Immaginiamo una campagna innovativa e veloce sui social network, pungente ed efficace nelle discussioni per le strade e tra la gente, ma anche serie e solida con manifesti e volantini. L’invito è rivolto a tutti i cittadini e a tutte le cittadine che vorranno fare questa strada con noi senza doppi fini e senza ragioni di sigla associativa o di partito.

Questo referendum è una perfetta scusa per cambiare il modo di pensare della nostra città, una perfetta scusa per cambiare la politica della nostra città, una perfetta scusa per sentirci ancora vivi e liberi.

Assemblea popolare #NOENERGAS
Domenica 16 Ottobre ore 18.00
@ Laboratorio delle Idee, via santa chiara n. 32

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