Giovedì 28 Marzo 2024

Comitato cittadino "No Energas", scrive una lettera aperta a Lino Banfi

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Caro sig. Lino Banfi, noi sappiamo bene che sei un professionista dello spettacolo e fare spots televisivi è un aspetto del tuo lavoro. Come cittadini riteniamo opportuno spiegarti le motivazioni della nostra posizione. L’ ENERGAS vuole installare un megadeposito di gas GPL da ubicare in località S.Spiriticchio nel comune di Manfredonia (FG) con una capacità di 60.000 mc e di opere accessorie quali un gasdotto di 10 km di collegamento, per metà sottomarino, con il locale porto alti fondali.
S. Spiriticchio fa parte di una zona ZPS (zona a protezione speciale) e SIC (sito di importanza comunitaria), confina con il parco nazionale del Gargano, è una zona sismica di II categoria e le zone adiacenti, al sito in questione, sono classificate “ siti ad alto rischio idrogeologico”. S. Spiriticchio si trova a circa 2 km da Siponto, località balneare oramai inglobata nell’abitato di Manfredonia, e a circa 9 km dall’aeroporto militare “Amendola” di Foggia. Lo sai, caro Lino che le leggi e normative italiane classificano tali depositi a “ rischio di incidente rilevante” e che essendo già serviti da metanodotto e avendo i pozzi di metano di Biccari e Candela funzionanti, non abbiamo assolutamente nessun bisogno di GPL? Tanto è che la Puglia ha ridotto notevolmente il consumo di GPL.
Devi sapere che GPL significa” Gas di Petrolio liquefatto” per cui per ogni mc di GPL si raffina del petrolio, con il relativo inquinamento, e si brucia il gasolio corrispondente, con relativo inquinamento. Forse non hai sentito parlare della conferenza di Parigi?
Ma questo non è ancora il tutto. Caro Lino, devi sapere che S.Spiriticchio è un importante sito archeologico dove hanno vissuto i nostri antenati: i Dauni. Per rifornire il deposito o spedire grosse quantità di GPL si serviranno di navi gasiere che attraccheranno al porto alti fondali disturbando notevolmente tutte le altre operazioni mercantili,di pesca e di turismo.
Vogliamo che tu sappia che le operazioni di scarico delle navi gasiere richiederanno l’utilizzo di acqua di mare in grandi quantità che sarà sottoposta a scambi termici e ad additivazioni di sostanze biocide (significa cloro e suoi composti) per poi rigettarla in mare alla temperatura intorno a 0 °C. Questo determina un notevolissimo impatto sull’eco-sistema marino. Da considerare che nelle immediate vicinanze dell’attracco delle gasiere sono operanti, dando lavoro e ricchezza diversi impianti di itticoltura e di allevamento ostriche che, stante questa situazione, saranno costretti a chiudere.
Ti ricordiamo che dalla letteratura scientifica nota e dall’esperienza di Porto Tolle, non pare affatto certo che l’effetto termico possa essere confinato in ogni situazione ambientale, a breve distanza dal punto di immissione in mare dell’acqua fredda. E’ probabile che, non di rado, si crei una colonna d’acqua con densità e caratteristiche differenti dal corpo idrico circostante con la tendenza non a mescolarsi ma, più probabilmente, ad affondare e, raggiunto il fondo marino,a essere trasportata dalle correnti.
In breve, questo significa, considerando anche la presenza delle sostanze biocide, che , nel tempo, c’è il rischio concreto che il golfo di Manfredonia, adesso luogo di riproduzione e ripopolamento di pesci, diventi luogo poverissimo di pesce e ricco di sostanze tossiche con notevoli danni per il settore pesca e turismo. Caro Lino , certamente ricordi cosa è successo a Viareggio a causa di una sola ferro cisterna, alla quale non era stata fatta la giusta manutenzione, e che ha dato origine a un disastro. Ci sono elenchi di incidenti catastrofici, anche molto peggio di Viareggio, successi nel mondo.
Insomma a fronte di poche decine di posti di lavoro promessi, in realtà, se ne distruggono centinaia di posti di lavoro esistenti. Ci fermiamo qui e tralasciamo molte altre brutte cose. Siamo sicuri che, da grande professionista, ti attiverai personalmente per limitare i danni che inconsapevolmente, seppure superficialmente, hai arrecato alla nostra città. Il Comitato Cittadino “NO ENERGAS” perdona l’uomo ma non può dimenticare la grave offesa fatta alla propria terra.

Il Presidente Ing. Matteo Starace

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Commenti

  • NO E BASTA! IL MOSTRO SA DA FARE!

    Massimo 21/10/2016 9:05 Rispondi
  • Buonasera/buongiorno.
    Un sindaco che dichiara in tv (rete 4) la pericolosità di un impianto per la città, penso che abbia i suoi fondamenti razionali-scinetifici storico-spirituali-sociali…
    Poi, le aggiunte sulle informazioni territoriali della zona scelta
    per l’ubicazione (ma non è che si è sbagliata la scelta della città? In caso di esplosione, non ci sarebbe scampo…anzi, ci sarebbero collegate altre strutture che peggiorerebbero la fattispecie…), non fà che consolidare il “no” a tale progetto, proponendo delle indagini accurate…
    Pesca, animali protetti, mancata distanza di sicurezza, mancanza del rispetto decisionale istituzionale, e soprattutto, mancanza del rispetto della cittadinanza, dalla quale, per me, prima poi ci si aspetti qualche risposta sulla base della legge del taglione…
    Ogniuno è re a casa propria, e l’educazione oggi conosciuta, richiede di stare all’interno delle proprie case…
    Ma nessuno vuole “zappare la terra”? Perchè non si facilitano i primi insediamenti agricoli…
    Che sia fatta la Sua volontà…
    10 comandamenti, leggi con principi costituzionali, quieto vivere e buon senso per ogni uomo…
    ricordo la fede in Gesù Cristo figlio di Dio e in Dio…
    grazie per l’attenzione e la possibilità d’intervento…
    P.S.
    Coloro che avrebbero voluto quell’impianto, già lo hanno posto in essere sotto casa loro? Come si trovano?
    Rispetto per le aziende e per il lavoro…ma anche il rispetto per il bene comune…

    Domenico Pio 21/10/2016 0:03 Rispondi
  • I SOLITI MANFREDONIANI VENDUTI AL MIGLIOR OFFERENTE.SEMPRE NO ENERGAS.

    u8n MATTEO 20/10/2016 17:31 Rispondi
  • MA, FINITELA !!!!!!1 State facendo ridere anche i gabbiani.
    Banfi sta facendo solo il suo lavoro….
    Pensate al referendum, poi si vedrà.

    antonio 01 51 20/10/2016 16:24 Rispondi
  • Bellissimo articolo comlimenti

    isola felice 20/10/2016 16:06 Rispondi
  • Ma il presidente del comitato No Energas non era forse un dirigente dell’Enichen , non partecipava anche lui alle riunioni decisionali di quel mostro inquinante e portatore di cancro come voi lo definite ?

    sms 20/10/2016 14:33 Rispondi
    • Il GPL ha due origini: il 60% si ottiene dall’estrazione di gas naturale e petrolio, il restante 40%, è prodotto durante la raffinazione del petrolio greggio. Il GPL è quindi un sottoprodotto naturalmente presente in natura.
      Sarei curioso di sapere come è alimentata l’auto dell’autore dell’articolo!!!

      nicolino 20/10/2016 18:23 Rispondi

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