Giovedì 25 Aprile 2024

Romani (FI) e il fallimento perpetuo del Mercato Ittico di Manfredonia

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Un tempo Manfredonia campava grazie al mare. Poi cos’è successo? Cosa ha generato caos nonostante politiche mirate all’esaltazione del pescato cittadino? Cristiano Romani, leader cittadino, nonché consigliere comunale di Forza Italia, ce ne ha parlato. Non con poco rammarico, considerando che – a partire dalla struttura stessa – emerge sin dall’inizio una gestione che lascia spazio a grandi dubbi. “In passato abbiamo assistito ad un primo fallimento della struttura”, asserisce l’Avv. Romani ai microfoni di ManfredoniaNews.it. Parla delle poche e inopportune regole atte a raggiungere gli obiettivi progettuali del Mercato, che è giusto ricordare in quanto partecipata comunale. “Normale che se la compravendita non prevede liquidazione immediata dei pagamenti e verifiche della disponibilità economica degli acquirenti, l’asta diventa una pura formalità per comprare a un prezzo e vendere al ribasso”. E, in effetti, non ci si deve scandalizzare nel sentire che al fallimento della prima gestione è stato conseguenziale accumulare un debito superiore a 700 mila euro di pescato non pagato. Romani, in piena, continua dicendo che “il progetto si presentava bene, ma solo su carta. Bisogna avere chiarezza su più temi” riferendosi poi alla situazione ambigua che vede le cooperative dei pescatori annesse al sistema mercato non pagare il fitto delle sedi lì ubicate, dell’assenza di un punto vendita – ai limiti dell’incredibile – e l’incapacità delle autorità nel sorvegliare i punti di controllo strategicamente individuati per pilotare le rotte del pescato. Tutti problemi che vedono i potenziali risolutori giocare a scaricabarile con le responsabilità. Seppur il progetto fosse apparentemente degno di nota, sempre a dire del leader cittadino di FI, le ripercussioni le subiscono le attuali gestioni nonostante la buona fede. “Bisognerebbe resettare tutto. L’amministrazione deve essere solo un garante posto alla vigilanza dell’operato dal momento in cui non è stata capace di ovviare ai problemi nel tempo”, propone e continua affermando che “serve un bando appetibile e accessibile che sia chiaro e abbia a cuore le sorti della comunità dei pescatori”. Le risposte fornite da Romani non sembrano poi così male se si pensa che il mercato nero parallelo sta diventando una piaga soprattutto per le tasche dei consumatori locali. Peccato che i temi più importanti non siano sempre quelli seguiti dai cittadini. Pescatori compresi.

Raffaele Antonio La Forgia

Articolo presente in:
News · Politica

Commenti

  • Gestione leggera e controllo dell’amministrazione comunale di sinistra peri a “O”!!!!!

    Pasquale Bisceglia 30/01/2017 10:58 Rispondi
  • La questione “Mercato Ittico” è stato cavalcata regolarmente per porsi in evidenza per motivi politici ed elettorali.
    Tutti dicevano che avevano la soluzione (il gatto) ma forse non conoscevano il proverbio… “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.
    Credo che la semplificazione proposta dall’Avv.Romani sia possibile solo quando al sistema pescato-commercializzazione saranno chiusi gli spazi dell’illegalità in tutte le sue sfaccettature visibili ed invisibili.
    Mettere il gatto nel sacco è comunque un’operazione di legalità necessaria che passa attraverso il consenso e l’impegno della cetegoria dei pescatori stessi… lo chiedono? lo vogliono? lo faranno? la città lo vuole…
    Buona giornata a tutti

    Matteo 30/01/2017 8:26 Rispondi
  • Eppure è semplice,nel programma dei movimento 5 stelle c’è la soluzione.

    Dino 29/01/2017 16:45 Rispondi
  • Bisognerebbe imporre ai grossisti di pesce di fruire dei locali del mercato ittico, anche a costo zero, per consentire a tutto il pescato di finire in una unica zona!
    Purtroppo non si ha il coraggio di farlo!

    giusy 29/01/2017 12:59 Rispondi
  • Una filiera interrotta che produce commercio a nero e che a sua volta conduce a tante illegalità… ed altri commerci illegali….nonché macroscopicamente vendite ai margini delle strade senza alcuna tutela per la salubrità e senza avere mai uno scontrino se non da qualche, mosca bianca, di commerciante onesto.

    svolta 29/01/2017 10:42 Rispondi

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