“Nonostante il vile ‘silenzio ideologico’ di molti pseudo-professori, intenti più a fare propaganda politica nelle scuole che a dispensare Cultura, noi intendiamo commemorare le migliaia di italiani vittime della feroce pulizia etnica da parte dei comunisti slavi tra il 1943 e il 1947”.
Così il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta.
“La tragedia delle foibe, l’esodo giuliano-dalmata – prosegue – i campi di concentramento dei partigiani titini, dove trovarono stenti e morte migliaia di nostri connazionali, colpevoli solo di essere ‘italiani’, non può essere un ricordo di pochi, ma patrimonio irrinunciabile della coscienza collettiva nazionale. Perché se con l’istituzione del ‘Giorno del Ricordo’ delle vittime delle foibe è stato squarciato un velo di insopportabile silenzio, c’è ancora tantissimo da fare: non ci si può accontentare di qualche corona di fiori, qualche sporadico evento commemorativo e pochi secondi durante i telegiornali. Non basta. Dobbiamo consentire alle future generazioni di conoscere il dramma dei circa quindicimila martiri delle foibe e delle circa 150 mila persone costrette a fuggire dalle terre istriane, fiumane e dalmate per salvarsi dalla mattanza dei comunisti slavi. Ai nostri giovani – conclude Gatta – dobbiamo permettere di conoscere la storia italiana nella sua completezza, aprendo pagine che qualcuno, anche nelle scuole, si ostina vergognosamente ad ignorare”.
Perchè tanto odio verso gli Italiani?Forse il regime Fascista è stato molto severo,per causare tanto odio?
“Necessario conoscere gli orrori della storia per costruire un mondo migliore”?
Bene, caro signor Gatta, allora iniziamo anche a parlare di qualcosa ben più vicino a noi, ovvero delle verità storiche sul Regno Delle Due Sicilie e sul genocidio compiuto qui al Sud 155 anni fa da parte dei piemontesi, una cosa accennata anche da Tremonti dalla Annunziata qualche giorno fa 😉
Che peccato, il Presidente Della Repubblica Italiana S. Mattarella ed Il Presidente del Senato Italiano P. Grasso non saranno, personalmente presenti, alle commemorazioni per pregressi impegni istituzionali. Che peccato per loro e per tutti noi. Un grande Adriatico Predrag Matvejević, scomparso, ai noi da pochi giorni, parlava dell’Adriatico come di un piccolo Mediterraneo. Con tutte le sue bellezze, popoli, contraddizioni e tragedie, purtroppo. Si trattò nello specifico di quello, che si direbbe oggi, di pulizia etnica. Non dimendicando la guerra nella ex Jugoslavia. Come umanità, tutti i martiri ci appartengono di qualsiasi colore politico, religione, idee essi siano. Il ricordo di queste tragedie ci unisca, e perchè non possa mai più accadere. Per non dimenticare, perchè non vi siano martiri di serie A e B. Italiani di serie A e B. Grazie redazione ed a lei consigliere Gatta.