Giovedì 18 Aprile 2024

Perché al sud ci sono meno autostrade che al nord?

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Osservando una normale cartina della rete autostradale italiana emerge con estrema chiarezza quanto più volte espresso da numerosi meridionalisti che si sono occupati del divario, infrastrutturale e non solo, tra il nord ed il sud della nostra meravigliosa nazione. Se in Lombardia oggi ci si può muovere tra Milano e Brescia su quella che lo scrittore pugliese Pino Aprile definisce “un’autostrada inutile”, in quanto rappresenta un doppione dell’A4 frequentato da soli 20.000 veicoli al giorno e costato 2,4 miliardi di euro, al sud oltre alle difficoltà legate alla realizzazione della Salerno- Reggio Calabria da sempre la rete autostradale risulta inefficiente e non in grado di soddisfare le esigenze dell’utenza. E’ stato calcolato che nel Mezzogiorno per compiere 100 Km si può arrivare ad impiegare fino al triplo del tempo rispetto a quanto si impiegherebbe al nord, questo perché anche le strade statali in molte zone del sud sarebbero caratterizzate da problematiche di percorribilità molto più accentuate rispetto al nord Italia. La mancata crescita della rete autostradale al sud è stata più volte citata come grave carenza che ha ostacolato la crescita del Mezzogiorno. Dalla Puglia a Roma viaggiare in autostrada significa salire fino in Abruzzo per poi muoversi sul versante tirrenico oppure raggiungere prima Napoli per poi percorrere gli oltre 200km che dalla città partenopea conducono alla capitale. Proprio Pino Aprile, noto per i suoi libri di successo sulla questione meridionale, in più occasioni ha evidenziato la gravità della mancanza di un’autostrada che, per esempio, collegasse la nostra regione alla capitale. L’ A14, la principale autostrada in Puglia, termina a Taranto e città come Lecce e Brindisi non possono essere raggiunte se non attraverso strade statali.

Oggi che il premier Gentiloni è tornato a parlare del sud e delle principali problematiche dei territori del Mezzogiorno, ci chiediamo se davvero si possa dar vita ad un serio programma politico che torni a vedere il Mezzogiorno come una grande risorsa per la crescita e per lo sviluppo italiano. Oggi si è tornati a parlare del meridione e già le parole del premier, che ha parlato del sud e del lavoro come “principale sfida del governo”, non possiamo che nutrire la speranza che l’urlo che arriva dalle Mezzogiorno possa essere al centro di seri e credibili programmi politici.

L’Italia tutta crescerà se si riuscirà ad essere un Paese forte ed unito. Se cresce il Sud cresce l’Italia ed oggi più che mai la nostra nazione ha bisogno di riscatto.

Giovanni Gatta

 

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Dall'Italia · News

Commenti

  • Il vero problema della Borbonia ( oggi purtroppo Sud Italia ) è lo Stato italiano…Da 160 anni.

    Benevento 16/01/2019 8:31 Rispondi
  • comunque il centronord ha ancora meno autostrade del sud ci vorrebbe un autostrada anche tra Toscana Umbria a Marche trasformando in autostrada le superstrade attuali e poi anche un autostrada tra Sicignano e Taranto trasformando l’attuale Basentana in autostrada così Taranto diventerebbe punto di congiunzione dei collegamenti nord e sud. poi ad esempio il tratto Nola Avellino Candela dell’autostrada A16 andrebbe portata la velocità massima a 130 kmh attualmente ha limiti di velocità a 80 90 kmh anche sui tratti rettilinei andrebbe portata la velocità massima a 130 kmh.

    marco 28/09/2017 17:56 Rispondi
  • Il problema è che da più di 150 anni (Dall’Unificazione dell’Italia”) il Sud è stato ed è sempre considerato una colonia da sfruttare e a cui vendere i prodotti del Nord.

    Per anni se ci sono state politiche a favore dello sviluppo del Sud queste sono servite solo ad arricchire le aziende del Nord.

    Penso che ormai ci è chiaro che nessun governo nazionale sia in grado di adottare politiche a favore del Sud (Anche per colpa di politici meridionali completamente sottomessi ai loro pari del Nord).

    Quale è la soluzione? La soluzione può venire solo se saremo noi del Sud a sviluppare noi stessi.

    Come?

    Mettendoci insieme per costituire una Macroregione Autonoma del Sud comprendente tutte le terre appartenenti all’ex Regno delle Due Sicilie.

    Macroregione con un’autonomia la più ampia possibile che ci permetta finalmente di poter adottare politiche ad hoc per lo sviluppo delle nostre terre.

    Solo così potremmo avere un reale sviluppo del Sud.

    paco 25/02/2017 11:18 Rispondi

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