Una esperienza bellissima, quanto unica, quella vissuta dagli alunni delle terze dell’Istituto Comprensivo “Perotto-Orsini” della nostra città, nel corso di una simulazione di un processo penale intentato nei confronti di un minore, accusato di aver sottratto furtivamente alcuni oggetti in un supermercato.
L’Aula Magna della Scuola “Orsini” di Largo Seminario, si è trasforma in Aula della Pretura, dove ha avuto svolgimento il processo, nel rispetto di tutti i crismi della ufficialità, con magistrato, avvocato della difesa, imputato, pubblico ministero, presidente del tribunale, cancelliere, giuria popolare e psicologo. Alquanto emozionati gli attori in erba che hanno partecipato al processo, in particolare quando hanno indossato la toga, simbolo dell’autorità e del potere civile. L’evento che, siamo certi, avrà un riscontro positivo negli alunni, visto il totale coinvolgimento degli stessi nella interpretazione dei ruoli loro assegnati, è stato fortemente voluto dall’Unione Avvocati di Manfredonia.
Il sodalizio, presieduto brillantemente dall’avv. Nadia Di Sabato, non è nuovo a questo tipo di eventi che, in collaborazione con Privati e Istituzioni Pubbliche promuove iniziative che favoriscono il progresso sociale, civile ed economico del territorio in cui vive e opera. Questa volta ha trovato terreno fertile nell’Istituto Comprensivo “Perotto-Orsini” e nella preziosa collaborazione della dirigente scolastica, prof.ssa Angela Maria Sinigaglia che, felicissima, ha sposato il progetto. Nella sua breve, quanto incisiva prolusione, ella ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa che ha la prerogativa di destare interesse negli alunni, coinvolgendoli nella rappresentazione della legalità, non come un fatto astratto, bensì suscitare in loro il senso della giustizia, nel rispetto delle regole.
Concetti condivisi dagli’avvocati Nadia Di Sabato e Stefano Pio Foglia, quest’ultimo, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Foggia, i quali hanno sostenuto che, in virtù dello specifico ruolo rivestito, alla continua ricerca del disagio sociale, proseguiranno l’esperimento coinvolgendo il mondo della Scuola alla ricerca di nuovi percorsi di conoscenza e sviluppo della personalità in un’ottica di rispetto delle regole giuridiche, ricreando l’ambiente dove viene amministrata la giustizia, in un’aula di Tribunale, con la consapevolezza di vedere il processo nella sua realtà. La verità nasce da uno studio fondamentale della sentenza.
Non è possibile condannare una persona senza un regolare processo perché si possa stabilire la colpevolezza dell’imputato. Ecco, dunque, la simulazione del processo penale minorile. Far comprendere le conseguenze giuridiche di comportamenti illegali che potrebbero, nel tempo, essere di ostacolo per un percorso lavorativo futuro.
Un “processo” in piena regola, dunque, che ha visto nella fase preparatoria la fattiva collaborazione di altri avvocati: Antonio Caputo (coordinatore, Francesco Casieri, Alessia Lucarelli, Paolo Attanasio, Michele Serricchio. Per non parlare dei veri protagonisti, gli alunni che hanno interpretato i vari ruoli con competenza e molta disinvoltura. Ci riferiamo a Chiara Fiananese nel ruolo di Presidente, Francesco Renzulli (primo giudice), Florio Novelli (secondo giudice), Anastasia Salcuni (pubblico ministero), Marco Fattizzo (cancelliere).
La Giuria popolare: Aurora Romano, Luigi Palma e Francesco Bitonti. Che dire del piccolo imputato, Antonio Renato che ha fatto tanta tenerezza nel dichiarare dinanzi alla corte di essersi profondamente pentito dell’insano gesto, che mai più ripeterà. Non meno importante è stato il ruolo del difensore dell’imputato: Eduardo Mario Santoro, della persona offesa, Ilenia Castigliego. A tutti loro, organizzatori e protagonisti un meritato e lungo applauso da parte del numeroso pubblico intervenuto, con l’auspicio che la scuola, fucina del sapere, continui ad essere il volano della cultura e della formazione professionale di coloro che saranno chiamati alla guida del Paese.
Matteo di Sabato
