Venerdì 29 Marzo 2024

La Corte dei Conti sulle casse comunali di Manfredonia: siamo salvi?

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Avevamo chiuso un intervento precedente sul tema con l’augurio di non ritrovarci a parlare di dissesto finanziario e, a quanto pare, incrociare le dita ha funzionato. Tuttavia, la Corte si è espressa sulle criticità dei rendiconti del quadriennio 2011-2014 indirizzando l’Amministrazione all’adozione di politiche correttive volte al risanamento del debito. Cosa succede adesso? Il Comune ha 90 giorni per approvare e successivamente esporre alla Corte dei Conti un piano di rientro relativo al periodo 2017-2019 che preveda l’integrale pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili esistenti e dei debiti che “acquisteranno tali caratteristiche” durante a durata del piano. Inoltre, la completa restituzione delle anticipazioni di tesoreria e la ricostituzione dei fondi vincolati eventualmente utilizzati. Se mancasse l’approvazione, la palla passerebbe al Prefetto e Commissione competente. Scenario che, stando alle carte, potrebbe anche non manifestarsi. Infatti, adesso il Comune deve predisporre una serie di interventi volti ad individuare e sviscerare le falle amministrative e comprendere cosa si può fare per sanare le casse della città. La novità è che ora dobbiamo limitare le spese a quelle obbligatorie per legge e a quelle per evitare danni patrimoniale all’Ente col fiato sul collo dell’Organo di revisione che dovrà segnalare ogni aspetto rilevante alla Sezione della Corte. Questa morsa è dovuta a un elenco piuttosto sostanzioso di irregolarità: tardiva rendicontazione dei rendiconti del 2011, 2012, 2014 e tardiva trasmissione al Ministero dell’Interno dei certificati dei rendiconti degli anni 2011, 2013 e 2014; la presenza di squilibri relativi alla parte corrente del bilancio; mancato utilizzo dei mutui, per omesso affidamento dei lavori, con pagamento di interessi passivi; la “scadente e confusa gestione delle procedure relative alle entrate comunali”; la stipulazione di transazioni illegittime; superamento dei limiti della spesa, elevato indebitamento, insufficiente riscossione, scorretta allocazione di voci tra i servizi in conto a terzi, cessione gratuita di una partecipazione societaria, inadeguati controlli alle società partecipate e potremmo entrare nell’altrettanto lunga lista di problemi tecnici. Ma meglio evitare. Sul fatto, il Sindaco ha già espresso tramite nota stampa ciò che si sta muovendo a Palazzo San Domenico: “Il Consiglio comunale, infatti, dal 2015 ha deliberato la formazione del “fondo rischi” per superare le criticità della gestione dei residui, (…) inoltre, un gruppo di lavoro per individuare le diverse e possibili forme di gestione delle entrate patrimoniali e tributarie del Comune Per quanto riguarda i residui attivi, ne abbiamo interrotto drasticamente l’incremento, riducendolo del 15% dal 2015, a dimostrazione di una gestione tendenzialmente più prudente delle poste attive. A garanzia della gestione delle entrate, l’Amministrazione ha avviato procedimenti efficaci con la nomina di agenti contabili per il controllo del maneggio del denaro pubblico. Anche in considerazione del quotidiano ricorso all’anticipazione di tesoreria, abbiamo fornito ai dirigenti dell’Ente atto d’indirizzo politico, con una serie di provvedimenti per l’efficace controllo del debito, delle entrate (per l’incremento) e delle spese (per la riduzione)”. Qualcosa si sta già muovendo da tempo e non è poco, stando alle dichiarazioni del Sindaco. La salute della città resta comunque precaria e preoccupante.

Antonio Raffaele La Forgia

 

RELAZIONE CORTE DEI CONTI 26 APRILE 2017

 

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Commenti

  • Sono stato responsabile dell’area finanziaria del comune di … nel pimonte e revisore dei conti, da poco in pensione e vi garantisco che quello che leggo sul vostro articolo mi lascia alibito, il funzionario e’ il primo responsabile della regolarita’ contabile che attesta con la propri firma sugli atti. Auguri…..

    pasquale 06/05/2017 19:02 Rispondi
  • I consiglieri della maggioranza che stanno in consiglio da anni, presidente del consiglio comunale compreso, dovrebbero chiedere scusa ai propri elettori in seguito alla sentenza della Corte dei Conti. Dovrebbero chiedere scusa anche alla opposizione, specialmente l’assessore al bilancio e qualche consigliere capo gruppo, avendoli accusati di non capire niente di amministrazione di un comune come Manfredonia. Avere in consiglio da anni una maggioranza bulgara rende tutti i consiglieri complici della cattiva amministrazione di questi ultimi 6 anni e precedenti. L’elenco delle malefatte, certificate dalla magistratura e non dagli incompetenti consiglieri dell’opposizione, è lungo ed è al limite delle responsabilità per danni erariali. Meditate gente.

    Francesco 05/05/2017 12:11 Rispondi

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