Mercoledì 24 Aprile 2024

“Presto” i parcheggi regolari, sperando che il Comune si sbrighi…

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La questione dei parcheggi affrontata nello scorso numero del nostro giornale ha scosso diversi animi. Certo quelli dei cittadini, turbati sulla regolarità o meno dei parcheggi oggi presenti nel centro della città, e speriamo almeno un po’ quelli della politica, preposta alla gestione di questo tema. Sicuramente chi ne ha risentito maggiormente è stata la Cooperativa Sociale Sant’Antonio che con regolare delibera di Giunta, nel lontano 2001, otteneva in affidamento dal Comune di Manfredonia, oltre una decina di aree pubbliche da gestire come parcheggi. L’atto più recente dalla data dell’affidamento delle aree è stato sottoscritto quasi un anno fa, con l’individuazione di ben 29 aree da destinare a regolare parcheggio a pagamento. Nel corso di questi 16 anni non è stata predisposta una rinnovata reale pianificazione della gestione dei parcheggi subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta, anche senza custodia del veicolo, fissando le relative condizioni e tariffe in conformità alle direttive del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questa “vacatio” ha creato non pochi problemi a tutto il sistema cittadino. La cooperativa sociale incassa € 0,52 a macchina per la sosta anche dell’intera giornata nel centro della città, anche se è previsto un supplemento di € 0,52 per ogni ora aggiuntiva mai rivendicato. Per via degli scarsi introiti, che non ha permesso di giustificare quasi nemmeno i minimi stipendi delle persone addette alla gestione dei parcheggi, il Comune, negli ultimi anni, non ha incassato quanto stabilito nell’accordo del 2001, anche perché nel frattempo la numerica dei parcheggi si è notevolmente ridotta. Un cane che si morde la coda. Ci auguriamo che l’Assessorato ai Lavori Pubblici si attivi energicamente per avviare il progetto dei parcometri per regolamentare l’utilizzo delle aree destinate a parcheggio pubblico, soluzione non ottimale per le tasche del cittadino ma necessaria per redistribuire gli oneri e i compensi per la gestione della cosa pubblica. Un modo per scoraggiare l’eccessivo uso delle auto anche per piccoli spostamenti cercando di ravvivare l’uso delle due ruote, anche se le recenti esperienze di investimenti pubblici in questo senso ci hanno confermato che non siamo ancora pronti per questo. Pur se la gara per l’affidamento delle aree partisse entro il mese corrente, con le più rosee aspettative si arriverebbe ad avere i parcometri tra un anno, per via dei tempi previsti per l’espletamento della gara. È importante mettere in evidenza la storia della Cooperativa Sociale Sant’Antonio s. r. l., nata come società di facchinaggio e movimentazione merci nel lontano 1948. Nel tempo si è adeguata per adattarsi alle rinnovate esigenze del mondo del lavoro trasformandosi nel 1974 in Società Cooperativa, aprendo e adeguando il suo statuto alle esigenze dei nostri tempi. Nel 1998 si trasforma in Cooperativa Sociale per l’inserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate, arrivando a gestire fino a 100 unità. La ricchezza di un paese si produce quando il sistema è ben organizzato e gratifica il lavoro chiedendo al cittadino un equo tributo per l’uso del territorio utilizzato. Se così fosse stato negli ultimi vent’anni, le nostre casse suonerebbero una musica diversa.

Amalia Trigiani

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Commenti

  • Io penso che il comune potrebbe rimpinguare le proprie casse facendo lavorare sul serio i vigili urbani. Il codice della strada è molto spesso ignorato e sappiamo bene che l ‘ unico rimedio contro gli automobilisti selvaggi è rappresentato dalle sanzioni economiche. Ma se non ci sono controlli ognuno fa quello che vuole. Quindi : più vigili al lavoro e più multe. Altro che parchimetri…

    Cittadina 15/05/2017 15:43 Rispondi

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