Venerdì 19 Aprile 2024

Intervento del Comandante Provinciale per il 203° Annuale della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri

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Autorità religiose, civili e militari, gentili ospiti e amici, a nome mio personale e di tutti i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia esprimo un cordiale saluto e un vivo ringraziamento per aver accolto l’invito a celebrare con noi i 203 anni della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. La vostra presenza ci onora, ci incoraggia, ci gratifica.

Rendo omaggio, con voi, al gonfalone della città di Foggia, insignito di medaglia d’oro al valor militare e di medaglia d’oro al valor civile, a quello della Provincia di Foggia, ai Labari della Associazione Nazionale Carabinieri e dell’Associazione Nazionale Forestali, ma consentitemi di rivolgere con affetto un particolare saluto e un grazie proprio agli appartenenti all’ANC per averci consegnato un’Istituzione efficiente e degna di tanta considerazione.

Saluto la Rappresentanza Militare sempre corretta, sensibile e fortemente collaborativa nel garantire il benessere dei nostri militari e quindi delle loro famiglie.

Ma prima di procedere ad ogni considerazione, voglio rivolgere un reverente e commosso omaggio ai carabinieri che non sono più tra noi, caduti in Italia e all’estero, il cui esempio e ricordo deve costituire sprone e guida nel nostro agire quotidiano. Fra loro vi è il Brigadiere Capo Michele Panella, strappato bruscamente dalle nostre fila il 12 gennaio scorso mentre era al Comando della Stazione Carabinieri di Orsara di Puglia. Alla sua famiglia e alle famiglie di tutti i caduti, che con dignità e coraggio vivono quotidianamente il dolore del lutto, rivolgo il nostro ideale abbraccio.

 

Dal 13 luglio 1814, data di costituzione delle Regie Patenti con cui è stato istituito il Corpo dei Carabinieri Reali, le vicende dell’Arma si sono fuse con quelle della nostra Nazione. La nostra storia è fatta di grandi eroismi e di piccoli e sconosciuti sacrifici quotidiani, accomunati da un unico scopo: la sicurezza della nostra gente. Ed è proprio il lavoro che non si vede alla base dei nostri migliori risultati, quello che fanno i nostri carabinieri di notte, sotto la pioggia o nei rigori dell’inverno, quell’attività di dialogo e di consiglio di cui non si parlerà mai sui giornali ma che ci rende orgogliosi di essere parte integrante del tessuto cittadino.

La maggiore proiezione esterna, l’incremento del servizio del Carabiniere di quartiere, la rimodulazione dell’orario di apertura al pubblico delle Stazioni più piccole che non significa minore presenza ma anzi consente un migliore servizio di prossimità sul territorio, sono tra i nostri principali obiettivi. Basti pensare che negli ultimi mesi vi è stato un aumento del 5% del numero dei servizi esterni, che nel 2017 si sta attestando su 150 al giorno.

Dunque buon rendimento quantitativo, ma anche qualitativo, visti i 43mila mezzi già controllati quest’anno su strada e le circa 60mila persone identificate.

Nel nostro contesto sociale e territoriale, ove è incombente la prepotente presenza della criminalità organizzata e comune, gli sforzi compiuti sono finalizzati a far esercitare ai nostri reparti, con metodi sempre più efficaci, l’importante ufficio di difesa e affermazione della legalità, come per le nostre Stazioni in molti comuni unico presidio di polizia e patrimonio della collettività.

Nell’ultimo anno la protervia mafiosa si è evidenziata in tutta la sua violenza tornando a bagnare di sangue le strade cittadine, ma questa non è una dimostrazione di forza bensì è la manifestazione di frizioni all’interno delle compagini criminali che ne provano la debolezza. E di mafia dobbiamo parlare, perché solo chiamandola con il suo vero nome siamo in grado di guardarla negli occhi e di combatterla con le giuste armi -senza esitazione-. Il fenomeno va visto nel suo complesso, valutando scenari, alleanze, interessi – evitando di ancorare i modelli investigativi a schemi rigidi non aderenti ad una criminalità organizzata che ormai si muove anche oltre provincia e regione. Ancora tanta è l’omertà e il silenzio che raffredda questa provincia ma si cominciano a registrare degli importanti segnali di reazione che ci fanno ben sperare. E’ una prova impegnativa che ci attende ogni mattina, ma che sapremo affrontare con il sostegno della cittadinanza, delle associazioni antiracket e di tutte le istituzioni alle quali voglio accomunare anche gli operatori di stampa che ringrazio per il lavoro svolto in favore della crescita sociale. L’attenzione dell’opinione pubblica al nostro operato è fondamentale, necessaria e di stimolo per dare la giusta risposta alla popolazione. A tal proposito è consuetudine per noi, in questa circostanza, tracciare un bilancio dell’attività svolta negli ultimi dodici mesi che non vuole e non deve essere un’autocelebrazione ma ha lo scopo di partecipare alla cittadinanza i passi in avanti per l’affermazione della legalità anche grazie alle denunce presentate presso le nostre caserme.

 

Notevole è stato l’impegno: a fronte dei più di 24.000 reati consumati dal giugno dell’anno scorso, il Comando Provinciale ne ha perseguiti oltre 18.000 e di questi ne sono stati scoperti più del 26 %.

Cito a tal proposito alcune delle operazioni di servizio –tra le tante– che hanno maggiormente inciso il tessuto criminale locale:

  • l’operazione Ariete, con cui è stato smantellato con 19 arresti un gruppo criminale operante sul Gargano dedito alle rapine e estorsioni con l’uso delle armi da fuoco;
  • l’operazione Octopus, con cui è stato neutralizzato con 15 arresti un sodalizio criminale dedito a furti in abitazione, rapine, estorsioni e ricettazione con l’uso delle armi da fuoco, operante tra Foggia e Orta Nova;
  • l’operazione Green Economy, grazie alla quale sono state assicurate alla giustizia 35 persone facenti parte di una associazione criminale, operante tra l’alto tavoliere e Foggia, finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti;
  • l’operazione Reckon, con cui sono stati arrestati 5 soggetti di rilievo vicini alla cosiddetta “Società Foggiana”;
  • l’operazione Reditus, che ha permesso di disarticolare un gruppo criminale operativo a San Severo dedito alla commissione di furti e di estorsioni finalizzate al rientro in possesso del bene, i c.d. “cavalli di ritorno”;

e infine le attività che hanno portato a sequestrare e distruggere numerose piantagioni di marijuana per un totale di 182.764 piante pari a quasi una tonnellata di sostanza stupefacente.

Importanti sono stati anche i risultati in materia di contrasto all’intermediazione di manodopera, con l’arresto di alcuni caporali e l’effettuazione di numerosi servizi che si ripeteranno anche nelle prossime settimane al fine di reprimere fermamente tali vili forme di sfruttamento.

Particolare attenzione è stata poi riposta alla violenza di genere, per troppo tempo taciuta perché ritenuta parte della vita privata delle famiglie e ora all’attenzione di tutti noi con ben calibrati strumenti per riconoscerla e contrastarla: da giugno dello scorso anno sono stati arrestati 30 stalker e altri 28 sono stati ammoniti.

L’azione di contrasto della criminalità predatoria, ha fatto registrare nello stesso periodo una diminuzione nella commissione dei furti (-15,5% ), e delle rapine (-3,9%) da 459 a 441.

  01.06.2015

31.05.2016

01.06.2016

31.05.2017

diff.  %
furti 14769 12483 -15,5
rapine 459 441 -3,9

 

Riguardo alle rapine cito la rapida e immediata risposta data nel comune di San Severo, in un periodo dell’anno afflitto in modo particolare da questo fenomeno criminale i cui autori, per la maggior parte minorenni, sono stati prontamente assicurati alla giustizia.

Il dato statistico relativo agli omicidi evidenzia un aumento dei casi: 15 da 1° giugno ad oggi, a fronte dei 10 registrati nello stesso precedente periodo ma le indagini sono serrate e siamo sciuri che daranno le giuste risposte.

Dall’inizio dell’anno ad oggi sono state arrestate dall’Ama dei Carabinieri 723 persone, con un trend che presumibilmente entro la fine dell’anno potrebbe consentire di superare abbondantemente la quota raggiunta lo scorso anno.

La disarticolazione delle strutture criminali, la ricerca di latitanti, l’individuazione delle ricchezze illecitamente occultate, la continua attenzione alla minaccia terroristica sono cardine del modello operativo che seguiamo con la massima considerazione per la complessità di questo territorio.

E’ proprio l’attenzione rivolta verso la provincia di Foggia che ha portato il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri a istituire il Nucleo Anticrimine del ROS con sede proprio in questo Comando Provinciale e a dislocare le Compagnie di Intervento Operativo dell’11° Btg Puglia in aggiunta ai servizi dell’Arma territoriale in quei Comuni dove maggiori sono le esigenze per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Dal gennaio 2017 poi, l’ingresso nei nostri ranghi dei Carabinieri Forestale ci ha arricchito di nuove professionalità e di quelle importantissime competenze già svolte dal Corpo Forestale dello Stato. D’altronde i Carabinieri e i Forestali da sempre hanno operato fianco a fianco sul territorio, fino ai più piccoli agglomerati. A riguardo ringrazio la dott.ssa Angela Malaspina, fino al 31 dicembre 2016 Comandante del Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Foggia.

 

Ma i brillanti risultati ottenuti dai Carabinieri di Foggia sono anche l’esito del quotidiano impegno di quella che ci piace chiamare “la squadra Stato” e per questo saluto e ringrazio in modo particolare il Questore di Foggia, dott. Piernicola Silvis e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Francesco Gazzani, e con loro tutti gli uomini e le donne della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza che operano in Capitanata. A loro mi lega un rapporto di collaborazione, di stima e affetto, e con loro ho il privilegio di operare nell’ambito del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, professionalmente presieduto con efficacia, determinazione e lungimiranza dal Prefetto di Foggia, d.ssa Maria Tirone e per tre comuni dal Prefetto di Barletta-Andria-Trani, d.ssa Clara Minerva.

E’ qui l’occasione per ringraziare il dott. Leone de Castris, che ha retto sapientemente l’incarico di Procuratore di Foggia fino a non meno di due mesi fa, la dott.ssa Pirrelli, attuale reggente la Procura e oggi rappresentata dal procuratore aggiunto Dott. Laronga, il dott. Volpe a capo della Procura Distrettuale Antimafia di Bari – oggi rappresentato dal dott. Gatti – e tutti i magistrati con i quali si è instaurato un perfetto rapporto di stima e collaborazione, accomunati sempre dalla continua ricerca e raggiungimento della Giustizia.

Un saluto infine a chi mi ha preceduto in questo delicato incarico, creando le basi per i lusinghieri risultati ottenuti e in particolare al Gen.B. Basilicata che nel mese di settembre mi ha lasciato il prezioso testimone.

 

Ai Carabinieri di ogni ordine e grado rivolgo l’apprezzamento sincero per quanto fatto, con l’orgoglio unico e nella consapevole responsabilità di essere il loro Comandante e ringrazio le loro famiglie, le nostre famiglie, che ogni giorno ci sostengono. Auspicando risultati sempre più significativi, rinnovo –anche a nome di tutti– davanti alle Autorità e ai cittadini presenti, l’impegno di continuare a essere per la comunità provinciale foggiana un solido punto di riferimento per riaffermare l’appartenenza a una bellissima terra e a una collettività che deve poter contare sul Carabiniere con la consapevolezza di potergli affidare con fiducia la propria sicurezza.

In questi mesi di permanenza in provincia ho imparato ad amare la storia, le tradizioni e il valore di un popolo che ha saputo opporsi all’oppressione nemica meritandosi il massimo riconoscimento sia al valor militare che al valore civile.

Ed è proprio ai cittadini onesti detentori di questi valori –che sono la maggioranza– voglio ribadire che le nostre sciabole brilleranno sempre al loro fianco per la salvaguardia dei diritti civili e affinché possano camminare a testa alta ed essere d’esempio alle nuove generazioni.

 

Viva l’Arma dei Carabinieri!

Viva la Provincia di Foggia!

Viva l’Italia!

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