Martedì 23 Aprile 2024

Sotto le stelle di Ruggiano

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Sorprendente e spettacolare è risultata l’iniziativa organizzata dalla Lega Navale Italiana di Manfredonia, dal GALNI, dal Centro Cultura del Mare A.P.S., dall’Associazione Italiana Cultura e Sport (AICS), dal Nuovo Centro di Documentazione Storica di Manfredonia e dall’Associazione Amici della Montagna.

L’evento si è svolto sabato 22 luglio presso il Museo della Civiltà Montagnola ubicato nella frazione di Ruggiano, piccola, ma interessante cornice del Parco Nazionale del Gargano.

Ruggiano è la più antica frazione della Montagna. Si ha notizie di essa in due documenti medievali del Camobreco (Regesto San Leonardo di Siponto).

Risale al 1129 il Monastero di Santa Maria, ancora oggi chiaramente visibile nelle sue strutture essenziali, sia pure fatiscenti, adibito a stazione di sosta per i pellegrini che percorrevano la Via Sacra Longobardorum per recarsi alla Sacra Grotta dell’Arcangelo Michele. Da 15 anni Ruggiano accoglie il Museo della Civiltà Montagnola in cui sono esposte testimonianze agricolo-pastorali di una società che ha visto la sua massima espansione nella prima metà del Novecento.

La manifestazione, dal titolo accattivante (Sotto le stelle di Ruggiano), ha avuto come oggetto l’osservazione del cielo con quattro potenti telescopi puntati su Giove, Saturno, Vega ed altri interessanti corpi celesti. Gli esperti prof. Giovanni Fantetti, Luca Bitondi, Roberto De Grazia, Antonio Santoro e Michele Guerra, coordinati dalla consigliera della Lega Navale di Manfredonia ins. Libera Disanti, hanno deliziato il numeroso pubblico con informazioni scientifico-astronomiche e mitologiche destando non solo ammirazione ed interesse, ma anche una certa perdonabile incredulità di fronte ai dati forniti. Parlare di energia, di struttura, di esplosioni dei sistemi planetari, della diversità delle stelle, che a noi sembrano tutte uguali, venire a conoscenza che milioni di chilometri ci separano dalle galassie presenti nell’Universo, sapere che necessitano milioni di anni perché la luce di tante stelle possa arrivare ai nostri occhi, scoprire l’evoluzione e l’armonia che regna nel Cosmo ci rende, di primo acchito, scettici e diffidenti. Ma di fronte alle immagini che la moderna tecnologia offre, l’incredulità viene meno e ci si sente una nullità nei confronti dello spazio che ci circonda.

Una bellissima serata che molti di noi non dimenticheranno perché siamo stati in compagnia di Saturno e dei suoi anelli, di stelle doppie, di Giove e di tanti altri corpi celesti che ci sono apparsi nella loro nitidezza e nella loro maestosità, attraverso i telescopi istallati a Ruggiano.

Insieme al pubblico proveniente da Manfredonia, che ha ormai colonizzato la Montagna, e da altri Comuni limitrofi, è stata gradita la presenza di alcuni turisti francesi e del Nord Italia che hanno espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa. Molti giovani che hanno manifestato il desiderio di iscriversi al Gruppo Astrofili di Manfredonia (GALNI) per avviarsi allo studio e alla conoscenza dell’Astronomia. «L’input di questa sera – ha detto uno di loro – mi ha aperto nuovi orizzonti. Orizzonti che d’ora in poi mi sforzerò di scrutare».

Gli organizzatori hanno promesso (e ricordiamo loro ogni promessa è debito) di ripetere l’esperimento il prossimo anno, sempre nello stesso posto, magari con un numero maggiore di telescopi, per permettere, ad una quantità più abbondante di visitatori, l’osservazione del cielo alla nostra latitudine.

Riflessioni della prof.ssa Maria Antonietta Carriera

Questi giovani così irrequieti, così fragili , eppure così ricchi di curiosità…
Stanotte, sotto un cielo terso e stellato, almeno un centinaio di ragazzi hanno riposto lo smartphone ed hanno alzato lo sguardo al cielo per osservare Saturno…Giove… ed il nostro guardiano del cielo…Antares “la Rossa”…
Da ex professoressa mi hanno commosso… ma allora ci sono ancora ragazzi cosi o
tocca a tutti noi adulti sollecitare le giuste curiosità?…e per una volta non saranno solo “le stelle che stanno a guardarci” ma anche noi le guarderemo e ci chiederemo qualche perché…!

 

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