Giovedì 25 Aprile 2024

750° anniversario della “trasmutazione” dei resti di Manfredi di Svevia da Benevento a Ceprano

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Settembre 1267 – Settembre 2017

Il 9 e 10 Settembre 2017 a Ceprano (Fr) appuntmento con la Rievocazione Storica Medievale “Palio Delle Corti”. Giunta alla XXII Edizione la tradizionale Rievocazione Storica Medievale che ricorda l’incontro frà Papa Innocenzo e Re Manfredi di Svevia, con la sottomissione di quest’ultimo. Quest’anno per una ricorrenza straordinaria sarà anticipato di un mese per rievocare il 750° anniversario della”Traslazione” dei resti mortali del Re.

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…17 aprile 1614, mentre si stanno eseguendo i lavori per la demolizione del vecchi ponte sul fiume Liri fatto costruire da Antonino Pio nel 147 d.c. e crollato nel 1608, viene rinvenuto un sarcofago in pietra con sopra un coperchio di marmo, lo riporta Antonio Vitagliano che nella sua opera “IL CEPRANO RAVVIVATO” descrive così il ritrovamento:

….erano le parole precise dell’epitaffio, le seguenti che furono genuinamente registrate nel libro del ponte di Ceprano fatto à mano dall’Arciprete Don Pasquale Honorati nostro Cittadino di bell’intelletto, all’hora, che nell’anno 1614, à 17 d’Aprile fù discauata intieramente questa cassa quasi appresso le muraglie dell’antico Ponte, che si disguastava per la nuova fabrica nel fiume Liri, il cui couerchio marmoreo che era alla detta cassa piombato, con la seguente iscrizione, fù per un tempo esposto al publico ipettacolo à vista di tutti, e sendosi alla fine casualmente rotto in più pezzi, ne conservai un rottame con tre sole parole, che ancora ritengo per memoria nel giardino e ciò perche leggendo appresso Leandro Alberti nella quinta Regione d’Italia, al fol. 167 truai ad verbum registrato lìistesso Epitaffio che diede certezza maggiore del fatto; mentre disse esser stato posto nella di lui sepoltura in Benevento, e che poscia dal Cardinale Ottaviano Ubaldino Arcivescovo di Cosenza & Apostolico Legato à quell’atto fatta discauare la cassa dello scomunicato cadauero & fattala porre sopra di un carro, la fè cacciare fuori del Regno & condurre in questi confini di Ceprano dove lo trasmutò à lume spento, cioè dove hebbe le ferite, che furon causa della di lui morte in benevento. Vedi il Collenuccio al lib. 4. Dell Hist. Del Regno ai fogl. 66.

Hic iaceo Caroli Manphredus Marte subactus

Caesaris haeredi non fuit urbe locus

Sum patris ex odiis ausus confligere Petro

Mars dedit hic mortem Mors mihi cuncta tulit

Cornelio Vitignano nella Cronica del Regno di Napoli al cap. 36 descrivendo li mèdemi versi latini, li volgarizza in rima nel modo seguente:

Giaccio Manfredo da Carlo estinto

D’imperador Corrado successore

Non hebbi luoco alla Citta sospinto

Dal paterno odio al bellico furore

Pugnai contro la chiesa ma ria sorte

M’uccise e’l tutto à me tolse la morte.

Il medemo fa Pandolfo Collenuccio da Pesaro nel lib. 4 del compendio dell’Historie del Regno di Napoli, con le annotationi di Tommaso Costo Napolitano, quale traducendo dal latino in volgare la sentenza di detti versi, così li pose in rima:

…Manfredo dal Rè Carlo son qui vinto,

non in città sepolto, e successore

di Cesare fui pur, ma fui sospinto

dal paterno odio adl bellico furore,

Pugnai con Santa Chiesa, ella pur forte,

M’uccise e tutto ne portò la morte.

 Con succinta brevità descrisse il fatto Dante al canto 3, della 3 Cant, in questi seguenti versi;

Se ‘l pastor di Cosenza, che alla caccia

Di me fu messo per Clemente all’ora

Avesse in Dio ben letta questa faccia;

l’ossa del corpo mio saran’ancora

in cò al ponte presso à Benevento,

sotto la guardia della grave mora.

Hor le bagna la pioggia e muove il vento

Di fuor del Regno quasi luongo ‘l verde,

ove le trasmutò a lume spento……….

Nella battaglia di Benevento (26 febbraio 1266) veniva sconfitto e trovava la morte il Re Manfredi di Svevia. Dopo una sommaria sepoltura presso il fiume Calore a Benevento, nel settembre del 1267 la cassa con i resti dello sfortunato Re, venne come ricorda Dante Alighieri nel III Canto del Purgatorio trasmutata cioè traslata a lume spento. Del luogo della sepoltura non si ebbero notizie fino a quando, il 17 aprila 1614 durante i lavori per la ricostruzione del ponte sul fiume Liri a Ceprano, fu portato alla luce un sarcofago in pietra finemente lavorato con l’iscrizione:

Hic iaceo Caroli Manphredus Marte subactus

Caesaris haeredi non fuit urbe locus

Sum patris ex odiis ausus confligere Petro

Mars dedit hic mortem Mors mihi cuncta tulit

L’Associazione Culturale “IL VERDE” intende divulgare a livello nazionale ed internazionale il luogo dell’ultima sepoltura del Re Manfredi di Svevia con:

  • Un annullo filatelico dedicato e con apertura di uno sportello postale temporaneo;
  • Emissione di una serie di cartoline filateliche a tiratura limitata;
  • Deposizione lungo il tracciato della via Francigena del Sud, nel luogo del rinvenimento, di un cippo in pietra con incisa l’iscrizione già sul sarcofago.
  • Apposizione di una targa illustrativa del frammento di urna murato all’interno della Colleggiata di S.Maria Maggiore in Ceprano (FR);
  • Convegno di studiosi sulla figura di Manfredi di Svevia;
  • Pubblicazione e diffusione degli atti del convegno;
  • Indicazioni stradali turistiche del luogo di posizionamento del cippo.

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