Sabato 20 Aprile 2024

Magno: il consiglio comunale del 29 dicembre 2017

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Il Consiglio Comunale, nell’intermezzo delle festività tra Natale e Capod’anno viene chiamato a ratificare varie deliberazioni di Giunta, aventi per oggetto diverse variazioni di bilancio in via d’urgenza, a norma dell’art. 175, comma 4 del D. Leg. n.267/2000.

Su tale atto deliberativo viene espresso parere favorevole in linea tecnica e contabile, da parte della dott.ssa Giulina Galantino, Segretaria Generale del Comune, nell’insolita veste di Capo Dirigente del Quarto Settore (Responsabile di Ragioneria); ma nell’esprimere il proprio parere contabile la stessa Segretaria Generale tiene a precisare, in maniera alquanto significativa, che le maggiori entrate, di 1,800.000, per accertamento IMU, TASI e TARI, concernono crediti di “dubbia e difficile esazione”, cosa che certamente era da evitare, secondo gli indirizzi dati dalla Corte dei Conti che, nell’adunanza del 21 settembre 2017, relativamente al Piano di Rientro presentato dal Comune, recita cosi: “Si rammenta che gli obiettivi intermedi e finali previsti potranno considerarsi realizzati non a seguito di meri accertamenti ma di riscossioni”.

Inoltre sul bilancio comunale variato, vengono espresse chiare riserve dal Collegio dei Revisori dei Conti, nella seduta del 22.12.2017. Tale parere, dice infatti che “dalle Variazioni di Bilancio, di cui alla deliberazione di Giunta n. 195, si evidenzia il mantenimento degli equilibri in termini di competenza, ma non di cassa” e ciò in contrasto con “l’art. 162, VI comma del D.Lgs 267/2000, il quale prevede che il bilancio di previsione è deliberato in pareggio finanziario complessivo per la competenza, comprensivo del recupero del disavanzo di amministrazione e garantendo un fondo finale di cassa non negativo”, ovverosia senza passività.

Lo stesso parere tiene a rilevare che dal Comune “la richiesta (di parere) è stata avanzata solo in data 21.12.2017, con l’impossibilità di poter disporre del tempo sufficiente per ulteriori approfondimenti e verifiche. Purtroppo quanto sopra è la conseguenza di una situazione di disfunzione organizzativa e precarietà che da tempo sussiste all’interno del Comune di Manfredonia, ripetutamente evidenziata da questo Collegio anche in sede di relazioni ai rendiconti annuali e bilanci di previsione e che, in questi ultimi mesi, ha raggiunto livelli non più tollerabili”. A questo punto c’è da chiedersi se è giuridicamente possibile che un Comune quale quello di Manfredonia, con popolazione che va ben oltre i 57 mila abitanti, possa essere gestito senza un Dirigente dell’Area Economico-Finanziaria. Ed è opportuno chiedersi anche: perché nessuno vuole accettare la direzione di questo settore dell’Ente?

Ritornando al parere del Collegio dei Revisori, è opportuno soffermarsi sul fatto che il loro parere è favorevole solamente in termini di competenza, non di cassa, con tutti gli inconvenienti sopra sopra rappresentati dallo stesso Collegio. Insomma il pareggio richiesto dalla Corte dei Conti non è stato raggiunto, secondo i Revisori, i quali “evidenzia(no) che lo squilibrio di cassa, riveniente dalla variazione in questione, potrebbe contribuire a peggiorare il saldo finale al 31.12.2017, pregiudicando il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano di Rientro approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 29 del 26/6/2017”.

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DICHIARAZIONE DI VOTO

Tutta questa situazione incresciosa ed illegittima, con un’Amministrazione ch’è venuta meno alla richieste della Cote dei Conti, m’impedisce, con ogni evidenza, di esprimere voto favorevole all’approvazione delle delibere con cui il Consiglio va a ratificare l’opera della Giunta e mi impongono di allertare la popolazione su quanto contro di essa si sta attuando.

Ma io non mi accontento di dire solo questo. Io vorrei dare il mio contributo costruttivo perché si risolva il grave problema che angustia la nostra città. A chi giova lasciare che Manfredonia languisca in una situazione così precaria, come quella che abbiamo tutti di fronte? E c’è qualcuno di noi che pensa che tale situazione, così triste, ingarbugliata e logorante, possa durare fino alla primavera del 2020? Una simile situazione non conviene né alla maggioranza né all’opposizione, ma prima di tutto non conviene alla città. Come si rileva dalla relazione della Corte dei Conti prima, poi dalla relazione della Segretaria Generale del nostro Comune e dei Revisori dei Conti, lo stato in cui versa il nostro Comune è molto grave e, come abbiamo visto, è piena d’incognite e di rischi, perfino dell’avvento di una crisi al buio.

Allora, di fronte a quello che abbiamo visto dalle carte, che sono ormai esposte in visione a tutti, dobbiamo mettere da parte ogni nostra intenzione di mostrare i muscoli, continuando a litigare sulla barca che sta per colare a picco. Questo lo dico alla maggioranza, ma lo dico, con ancora più forza, alle forze di opposizione, di cui mi onoro di far parte. Piuttosto che tendere ad affondare la barca, dobbiamo cercare di salvare il salvabile, perché Manfredonia riesca a ritrovare l’antico splendore ed una vita dignitosa, sobria, seppure senza i fasti del passato. Ma non voglio ancor più portarvi a spasso con i miei pensieri e spiegare la mia proposta, a cui sono convinto che la mia associazione culturale a titolo MANFREDONA NUOVA, saprà dare il proprio contributo, nel caso di un’evoluzione positiva della discussione e delle conseguenti determinazioni.

La proposta è questa: io non so se, oltre alle Regioni, anche i comuni saranno inclusi nell’election day delle politiche, ormai fissata per il 4 marzo 2018, ma il discorso che sto per fare vale lo stesso. La proposta è questa: mettiamoci d’accordo, maggioranza ed opposizione, e stacchiamo la spina all’attuale governo cittadino, con i tanti problemi che si rivelano ogni giorno più angoscianti e con sempre maggiore virulenza. Lasciamo che operi per qualche mese il Commissario prefettizio, avendo già un accordo, tra tutte le forze presenti in questo Consiglio, per la presentazione di diverse liste, ma tutte unite dall’indicazione di un unico candidato sindaco di garanzia, a cui affidare il compito di guidare una nuova giunta con dentro rappresentanti di maggioranza e di opposizione, con un programma di risanamento che riesca a coinvolgere tutta la città, con punti distintivi, quali il lavoro, che punti principalmente sulla valorizzazione dell’agricoltura, dell’artigianato, del turismo e della piccola industria; la pesca e la pulizia del mare; il disinquinamento e la tutela ambientale; la cultura e la formazione dei giovani; l’attenzione alle periferie; il coinvolgimento della città in un rapporto educativo che la coinvolga, perché essa diventi protagonista del proprio futuro; ed altri punti caratterizzanti una buona politica così da riuscire tutt’insieme a venir fuori dalle secche in cui troviamo.

 

Prof. Italo Magno Consigliere Comunale

MANFREDONIA NUOVA

 

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