Giovedì 25 Aprile 2024

Ricordo di una poetessa

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Maria Antonietta Cocco era una poetessa, madre di famiglia, moglie, impegnata con il suo lavoro, ma soprattutto poetessa. L’ho conosciuta che ero bambina, e la sua aura, il suo modo di essere, mi hanno sempre colpita. Poi, quando ho conosciuto altri poeti, ho capito. Quell’essere un po’ fuori dal mondo, fuori dagli schemi, è tipico dei poeti, di chi ha dentro di sé quella voce che detta, e che rende impossibile non prendere un pezzo di carta e una penna e scrivere, scrivere e comunicare al mondo il proprio io più profondo, quello che nessuno conosce, che nessuno vede. Maria Antonietta, Pucci per gli amici, era così: eterea e sensibile come pochi. Quest’estate, quando venne presentata la sua ultima raccolta di poesie, Che fai? Non ti fermare edita da Andrea Pacilli Editore, la sua presenza silenziosa era imponente, la sua malattia le aveva tolto la voce ma non l’essenza. E così è stata fino alla fine. Ha combattuto la sua battaglia imperterrita, con fatica, ma senza perdersi, senza cadere in quell’oblio che ci fa dimenticare chi siamo. Maria Antonietta ha tanto amato, le persone intorno a sé, il mondo, la vita, quella vita che, per dura che fosse, ha affrontato con fermezza, superando tutti gli ostacoli. A noi, e a quanti l’amarono, restano la sua fede, i suoi pensieri e il suo esempio, tutti documentati nei libri che li raccolgono. E non potrà toglierceli mai nessuno.

Mariantonietta Di Sabato

 

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