Giovedì 28 Marzo 2024

Ho perduto un caro Amico. Testimoniare per non dimenticare

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Amatissimo don Michele-arcivescovo, mi permetto di chiamarla così, com’era sua consuetudine firmare i messaggi che frequentemente ci scambiavamo. Non avrei voluto vergare queste poche righe, tanto è stato il dolore che ho provato per la sua prematura dipartita, che ha lasciato tutti noi. Ma rimangono i ricordi che non possono essere cancellati, alcuni dei quali mi preme rinverdire dal momento in cui ho avuto l’onore e il grandissimo privilegio di stringerle per la prima volta la mano. Con un grande sorriso mi ha accolto dicendo “Ciao Matteo”. Abbiamo parlato tanto, in particolare dell’icona della Madonna di Siponto alla quale sono molto legato. Alla necessità di intervenire con un definitivo restauro conservativo, viste le precarie condizioni in cui versava, dopo quello effettuato dal prof. Aronne Del Vecchio nel 1964. Al restauro della Basilica Minore di Siponto, dell’Abbazia di S. Leonardo, del tanto agognato museo diocesano che avrebbe raccolto definitivamente i tanti reperti giacenti nell’atrio dell’Episcopio. Dell’Enichem e dell’inquinamento che ha causato al territorio e alla città tanti danni incalcolabili e morti. Pur non conoscendo le problematiche della nostra Arcidiocesi, mi ha ascoltato con interesse, rimanendo affascinato da quanto enfaticamente gli raccontavo. Da qui ho capito la grandezza dell’uomo, del Buon Pastore. Non mi ero sbagliato. Ad appena un anno dal suo insediamento, tra le tante iniziative intraprese, dopo essersi reso conto delle precarie condizioni del Sacro Tavolo, forse anche grazie alla mia sollecitazione, Mons. Castoro ha preso a cuore il problema. Ecco il miracolo. Dopo aver esaminato l’elevato costo che tale delicatissima operazione di restauro comportava, senza frapporre ulteriore indugio e con molta discrezione, si è attivato nella ricerca di chi potesse aiutarlo a sponsorizzarla e restituire al suo vecchio splendore la veneratissima Icona. Senza tanto clamore, ha trovato chi avrebbe finanziato la delicata impresa. Non è andato troppo lontano. Ad appena 26 chilometri, a San Giovanni Rotondo, terra benedetta da Dio per la presenza di San Pio da Pietrelcina. E forse sarà stato proprio Lui ad indicare al nostro amato vescovo la strada. Di certo il miracolo è avvenuto e a compierlo è stato un benemerito Istituto di credito, la BCC. La stessa, oltre all’icona della Madonna di Siponto, ha finanziato anche il restauro della statua lignea della Sipontina. Tanti altri ancora i ricordi che mi affiorano alla mente. La cosa più bella, l’aver elargito, in tutti questi anni, benevolenza nei confronti della mia famiglia, dei miei figli e dell’opera che compiono attraverso “Manfredonianews.it”. Carissimo Padre, al dolore della sua scomparsa fa breccia la consolazione di saperla in cielo al cospetto dell’Onnipotente, attorniato da una schiera di Angeli. Riposi in pace.
Matteo di Sabato

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