Martedì 19 Marzo 2024

Stele Daunie patrimonio dell’umanità dell’UNESCO

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Ieri 3 Ottobre presso l’Auditorium “Serricchio” di Palazzo Celestini a Manfredonia ha avuto luogo una Conferenza pubblica finalizzata a promuovere la proposta di candidare le Stele Daunie a patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. 

Il convegno è stato organizzato e sostenuto dal Rotary club di Manfredonia, con il Gal daunofantino, il Club Unesco di Foggia, il Liceo Scientifico/Classico di Manfredonia, la Società di Storia Patria di Manfredonia.

A presenziare la convention il Dott. Andrea Pacilli, Presidente del Rotary Club di Manfredonia; Il Ragg. Michele D’Errico, Presidente del Gal daunofantino; il Prof. emerito di Storia Greca alle Università di Torino, Venezia e Padova, Lorenzo Braccesi; la Dott.ssa Floredana Arnò, Presidente Club Unesco di Foggia; l’Avv. Enzo D’Onofrio, già Direttore AAST e APT e Console Touring; Dott. Lorenzo Pellegrino, Presidente Società di Scuola Patria di Manfredonia; a condurre Micki De Finis, delegato ai rapporti istituzionali del Club Unesco di Foggia.

“Il senso di questa serata voglio introdurlo subito- ha affermato il Dott. Pacilli- sappiamo tutti che le Stele Daune sono ciò che maggiormente identificano la nostra terra, ma esse non sono presenti solo a Manfredonia, ma caratterizzano  un territorio esteso che è quello della Daunia e della Capitanata. Le Stele Daune sono un unicum in tutta l’Europa. Hanno un’identità tale da essere riconoscibili in qualsiasi situazione e in qualsiasi contesto. Purtroppo però è successa una cosa particolare, sgradevole: le Stele non sono più state approfondite e studiate come avrebbero meritato, poiché il Museo del Castello Svevo Angioino Aragonese di Manfredonia è chiuso ormai da quattro anni. Il Castello custodisce la maggior parte delle Stele Daune del territorio. E’ per questo che non sono più visitabili. Ciò comporta che chi voglia studiarle e i turisti che vogliano vederle e conoscerle non lo possono fare. Perciò l’attenzione nei confronti delle Stele gradualmente decade, viene meno. Questa situazione non possiamo accettarla perché rappresentano noi stessi e hanno tutto il diritto di essere candidate a Patrimonio dell’Umanità. Per questo abbiamo deciso di fare una provocazione, cominciare ad attivare quei meccanismi che possano portare le Stele Daune a ricevere questo riconoscimento”.

Il Rag. Michele D’Errico, Presidente del Gal daunofantino ha dichiarato che “Chiaramente non possiamo nascondere i ritardi che ci sono, ma insieme alla Regione ci stiamo mettendo tutta la nostra forza svolgendo un lavoro importante affinché tutto questo possa partire al più presto. Chiaro che ci sarà bisogno di tutti i protagonisti, di tutti gli attori, perché tutti hanno una mission che è quella di valorizzare il nostro territorio, creando una sinergia”

La manifestazione è proseguita con la Lectio Magistralis del Prof. emerito di Storia Greca alle Università di Torino, Venezia e Padova, Lorenzo Braccesi, il quale ha affermato che “per affrontare la problematica delle Stele Daunie è necessario soffermare l’attenzione su due considerazioni: le rotte marinare e le leggende greche, acquisite al Patrimonio Culturale indigeno. La facilità di approdo sulla costa occidentale spiega l’addensarsi di testimonianze archeologiche micenee, sul litorale mediterraneo del Gargano. Tutte queste documentazioni  cessano dopo l’VIII sec., cioè in concomitanza con l’utilizzazione di una nuova rotta che prevedeva l’attraversamento del canale di Otranto”. Inoltre il Professore ha attestato che la nostra è “un’area ricchissima di miti greci. I nomi che fluttuano in coloro che si occupano dello studio della storia antica della Daunia sono quelli di Circe, Diomede e Cassandra”.

La Dott.ssa Floredana Arnò, Presidente Club Unesco di Foggia nel suo intervento ha evidenziato come “il processo di candidatura può variare dai 5 ai 10 anni. Questo perché ogni Paese può candidare massimo due siti l’anno. Ciò che è indispensabile per la candidatura è, come ha detto Andrea Pacilli, l’unicum: un bene deve essere unico al Mondo, deve avere delle particolarità specifiche, ma ciò non basta. La candidatura deve essere corredata da un piano gestioni, da una documentazione storica. Vi deve essere una cordata di diversi partner, bisogna raccogliere almeno 20 000 firme, per far sì che si comprenda che anche la cittadinanza vuole questo, perché uno dei requisiti è proprio quella della diffusione, della conoscenza del bene che si va a candidare. Ciò poi giunge al Ministero che fa una lista propositiva, solo in seguito inizia il vero processo” La Dott.ssa ha dichiarato una reale problematica che riguarda il fatto che le “stele sono rinchiuse” e quindi non facilmente visibili dagli ispettori. 

Al che il pubblico è intervenuto con un fragoroso applauso.

Il suo discorso è terminato con questa frase “Cerchiamo anche di coinvolgere i giovani delle scuole, universitari, perché sono loro il nostro futuro e dobbiamo lasciare a loro un mondo migliore”.

L’Avv. Enzo D’Onofrio, già Direttore AAST e APT e Console Touring ha introdotto il suo discorso con lo slogan:”Uniti si vince!” Per poi proseguire “Il futuro potrebbe ancora farci sognare se da noi correttamente plasmato per superare le attuali difficoltà. Il Prof. Ferri si è dedicato a ricerche protostoriche nell’ambito pugliese e dal suo lavoro costante si deve la scoperta delle Stele, di cui prima nessuno aveva notato l’esistenza. E’ necessario garantire valore ai beni culturali il che significa sostenere notorietà, accessibilità, fruibilità al patrimonio ambientale, disegnando modelli di proficua gestione. Proviamo a guardare la nuova economia della Bellezza facendo leva sul cuore, sul cervello e fantasia e assumendo un impegno globale, operando in sinergia con il pubblico settore”.

A concludere la conferenza il Dott. Lorenzo Pellegrino, Presidente Società di Scuola Patria di Manfredonia ha ribadito il fatto che le Stele a tutt’oggi non sono visitabili, affermando che l’argomento delle Stele ha rappresentato sempre un oggetto di relazione dei convegni della sua associazione, sin da quando venivano organizzati da Cristanziano Serricchio.

Angela la Torre

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