Venerdì 19 Aprile 2024

I Vigili Urbani in guerra contro l’inciviltà ma non basta

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A distanza di tre anni dall’avvio del nuovo sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, non mancano le polemiche sulla differenziata. È inutile negare che i rifiuti siano un problema perché il degrado salta all’occhio e ci sono chiaramente delle inefficienze nel servizio che non faranno dormire tranquillo il neo-amministratore unico della partecipata ASE spa, Franco Barbone che ha avuto la bellezza di quattro predecessori. Considerando che mancano formalmente più di due anni alla fine del mandato di Riccardi, con un po’ di impegno il prossimo AU di ASE potresti essere proprio tu che stai leggendo! Ironia a parte  (sperando passi semplicemente come tale dato il dovere di fare informazione strappando anche una risata per distendere i toni), abbiamo fatto un salto dall’altro lato della barricata per ampliare i nostri orizzonti. Siamo stati al comando di Polizia municipale a fare due chiacchiere con chi vigila – anche se in questi casi si dovrebbe dire “vive” – sulla questione rifiuti e il quadro non è dei migliori. Ci viene spiegato che dall’avvento della differenziata sono state adottate due misure: una preventiva e una repressiva. La prima interviene mezzo diffida sulle proprietà sia del comune che dei privati  nei casi in cui non provvedano alla sistemazione delle stesse. Questo metodo funziona e sta dando risultati specie nelle periferie, dove basti pensare che scaricano la loro immondizia (come nel caso della zona mercatale di via Scaloria che detiene il record di 150 multe) addirittura residenti di paesi limitrofi. L’abbandono è, appunto, contrastato dalla funzione repressiva: la sanzione. Dal 2016 ne sono state fatte circa un migliaio della somma di 400 euro l’una di cui il 60% pagate senza alcun ricorso. Il ricorso è uno strumento a cui ricorre il 10% dei sanzionati, ma non garantisce affatto l’esenzione al pagamento dato che ad oggi un solo cittadino ha vinto la sua causa. I mezzi usati per inchiodare i trasgressori vanno dai più rudi e rudimentali ai più tecnologici come le fototrappole e i video. Nessuno, a quanto pare, sfugge più agli obiettivi e dopo un 2017 caldo la situazione è migliorata. Con ciò non si intende dire che il problema sia stato risolto, anzi, ma che qualcuno se n’è fatto carico e altri stanno capendo sulle loro tasche l’importanza di rispettare l’ambiente. Il problema sono i mezzi della repressione contro l’infinita ignoranza e sufficienza di chi scambia un cantiere per una discarica; i primi soffrono carenza di mezzi, mentre l’ignoranza si rigenera e si manifesta ovunque senza necessità di dispendiose risorse. Certo, bisognerebbe sentire i cittadini che vivono il disagio e non cercano solo una scusa alla loro pigrizia e poi bisognerebbe parlare di buona gestione della cosa pubblica senza farla passare  come un’accusa politica, ma qui il punto è capire che qualcuno sta facendo qualcosa di utile per l’ambiente cittadino. Tu, invece?

Antonio Raffaele La Forgia

 

 

 

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Ambiente · News

Commenti

  • Nell’art. non è stato preso in cons.il fattore furbizia-menefreghismo:butto ciò che voglio nei cassonetti condominiali che trovo per strada,anche la cacca umana e non.Chi se ne frega:se mi vedono li minaccio nel modo più animalesco possibile.

    mario 09/10/2018 18:20 Rispondi
  • Scusate, ma i bidoncini per i rifiuti scarseggiano e non sono di tipo differenziato. Già implementare il servizio con l’installazione di bidoni differenziati, ed in numero adeguato, aiuterebbe il cittadino a non sporcare.

    Zio Lino 09/10/2018 8:29 Rispondi

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