Martedì 16 Aprile 2024

Politica: piano pluriennale sotto l’albero di Natale dei manfredoniani

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All’ultimo consiglio comunale si è parlato di 3 temi fondamentali per la politica locale: bilancio consolidato, gestione tributi e piano pluriennale. Il bilancio consolidato, un documento a puro “scopo illustrativo” se si vuole prendere in prestito il bagaglio linguistico pubblicitario, altro non è che il documento consuntivo rappresentante la situazione economica, patrimoniale e finanziaria delle partecipate facente capo all’ente comunale. Due le partecipate in questione: Consorzio A.S.I. e A.S.E. S.p.A.. Bene la prima, ma male la seconda perché il bilancio di Ase per l’esercizio 2018 manca ancora all’appello, tantomeno il piano di sviluppo industriale chiesto da opposizione e maggioranza in sede di Consiglio. “Non vedo come possiamo approvare un bilancio consolidato senza documenti richiesti per legge”, ha da ridire il M5S, l’amministrazione replica che la causa di questo freno vada ricercata nei cambi di management dell’azienda di servizi ecologici. Il piano industriale, invece, arriverà a breve. Sempre su Ase, peraltro, c’è discordanza tra ente e partecipata in tema di pagamento dei servizi. Il Comune sostiene alcuni numeri, ASE chiede tutt’altro. Nodi che dovranno sciogliersi a breve, insomma, stando alle ultime dichiarazioni di palazzo San Domenico. Nel frattempo arriva la soluzione per la società di riscossione comunale; non riuscendo ad internalizzare Gestione Tributi, è stato messo a punto il bando di gara che permetterà ai privati di rilevare la società con la speranza che migliori l’efficacia del servizio. Un servizio vitale in questa fase dal momento in cui si è presa un’altra decisione importantissima per la situazione di cassa cittadina. Sparisce il piano di rientro triennale, infatti, per fare spazio al piano pluriennale. L’amministrazione ha tentato l’impossibile per far fronte alle richieste della Corte dei Conti, ma 3 anni a disposizione erano materialmente pochi. Era da mesi che se ne parlava e finalmente si è deciso di ripianare il debito su un arco temporale più lungo. “L’ente è costretto alle anticipazioni di tesoreria, serve più tempo di quanto pronosticato”, dice l’Assessora al bilancio. Se da un lato questa decisione concede tempo, quindi serenità, all’amministrazione, dall’altro turberà a lungo gli animi degli amministratori che avrebbero voluto sistemare le cose per la prossima tornata elettorale. Un vantaggio d’immagine che non arriverà mai a differenza di un debito che persisterà nel tempo.

Antonio Raffaele La Forgia

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