Venerdì 29 Marzo 2024

V Edizione della “Notte Nazionale del Liceo Classico”

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Anche il Liceo Classico “A.Moro” di Manfredonia ha partecipato lo scorso 11 Gennaio per il terzo anno alla V Edizione della “Notte Nazionale del Liceo Classico” che quest’anno ha registrato la partecipazione di ben 433 Licei Classici su tutto il territorio italiano. L’iniziativa è nata da un’idea del prof. Rocco Schembra, docente di Latino e Greco presso il Liceo Classico Gulli e Pennisi di Acireale (CT). Consiste nella scelta delle scuole aderenti al progetto di aprire in contemporanea alle ore 18:00 le porte dei Licei Classici alla cittadinanza e agli studenti e alle studentesse, i quali si esibiscono in svariate performarces per “permettere una continuità tra antichità e modernità” – così come ha riferito la Prof.ssa di latino e greco del Liceo Classico A. Moro di Manfredonia, Rossella Angelillis.

Il Professor Schembra ha richiesto durante la serata un momento di commemorazione per Emma Fabini, di 14 anni, una ragazza al primo anno del Liceo Classico di Senigallia che nelle Marche ha perso la vita in seguito alla partecipazione al concerto di Sfera Ebbasta a Corinaldo.

L’apertura è avvenuta con la proiezione del video ufficiale della manifestazione dal titolo “Ti porterò a Pompei” di Francesco Rainero

Tutta la serata ha affrontato come argomento “il Potere”, declinato attraverso diverse forme artistiche e riferimenti ai classici.

Il primo intervento dei ragazzi del Liceo Classico di Manfredonia ha analizzato un progetto di alternanza scuola-lavoro dal titolo “De gustibus non disputandum est”. Si è discusso di una ricerca sugli usi e costumi tipici della cucina dell’antica Roma che poi sono stati riproposti anche nel banchetto, allestito dai ragazzi all’ingresso dell’istituto, con la guida delle loro insegnanti Lauriola, Starace e Battista.

La seconda performance è stata quella del “Coro Classico Moro”, guidato dall’insegnante di canto dell'”Associazione UMPF (Una Musica Può Fare)”, Maria D’Oria e dalla Prof.ssa di latino e greco del Liceo Classico di Manfredonia, Mattia Zerulo.

Il tema del Potere è stato analizzato secondo tre diverse accezioni, inteso come: Potere dell’amore, Potere del Vino e il Potere della giovinezza e della musica, cantando carmina latini e greci, rispettando pedissequamente la lettura metrica. Un Carmen si è prestato ad essere cantato attraverso la melodia tipica della musica napoletana. L’ultimo canto è stato invece “Bohemian Rhapsody” dei Queen, in quanto si è ritenuto che “i Queen possano entrare a pieno titolo in cima al Monte Olimpo, in quanto geni indiscussi della musica” così come ha rivelato uno dei ragazzi partecipanti.

La terza performace dal titolo “Zeus conquista l’Olimpo” è stata una trasposizione teatrale del mito greco. Gli studenti e le studentesse hanno curato ogni aspetto: dalle scenografie, guidati dalla Prof.ssa di Storia dell’arte Battista, ai dialoghi, guidati dalla Prof.ssa Angelillis, alle coreografie, guidati dalla Prof.ssa di Scienze Motorie, Pettinicchio, ai costumi di scena, guidati dalla Prof.ssa di diritto, Labella, tutti coordinati dall’attrice e regista della Compagnia Teatro delle Polveri, Mariangela Conte, la quale in un monologo intitolato “Cristina”, contenuto nello spettacolo “Angoli”, ha affrontato un’altra forma di potere, il potere come abuso, inteso come violenza nei confronti delle donne. Il Teatro della Polvere si propone infatti come un “teatro di formazione e di informazione“- ha rivelato l’attrice Mariangela Conte. La scuola, su richiesta del Preside Aucello, ha istituito dei corsi contro la violenza di genere, in sinergia con la Psicologa Sorano e la Prof.ssa Labella, “sentinella” del territorio. La violenza contro le donne non è solo fisica, ma vi sono anche forme più subdole, come la violenza psicologica e quella economica. L’augurio della Psicologa alle ragazze è stato quello di “sviluppare prima un Io per creare un noi”. Grande è stata la commozione del pubblico per la magistrale interpretazione dell’attrice, così come anche per l’esecuzione canora della Maestra Maria D’Oria, sulle note della canzone di Ed Sheeran “Perfect”.

In seguito la serata è proseguita con una conferenza del Professore Gianni Ghiselli, membro del direttivo del “Centrum Latinitatis Europae”; già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle Università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino, dal titolo “Il potere della passione-la passione del potere”. “Il poverello di Pesaro”, così come il Professore ama definirsi, coniuga l’atletismo allo studio dei classici, utilizzando il metodo comparativo. “La passione può ostacolare il potere, ne sono un esempio Medea, Antonio e Cleopatra, i personaggi forti di Plutarco, i personaggi de “In una vita” di Svevo nei quali il pathos prevale sui ragionamenti. Secondo la concezione dell’anima di Platone, rappresentata dal cavallo nero, cavallo bianco e auriga, come viene esplicitato ne “La Repubblica” e il “Fedro”, la parte emotiva, il cavallo nero, non deve prevalere sull’auriga“- afferma il Professore

Vi è inoltre un altro tipo di passione, “la passione del non-potere, la passione del non voler comandare e del non voler essere comandati. Il potere scatena passione. Così come rivela Euripide ne “Le Baccanti” il sapere non è sapienza e il potere non è potenza. Anche ne Le Metamorfosi di Ovidio prevale la parte emotiva. Vi è inoltre la passione del potere, incarnata dal tiranno, il quale è colmo di hybris, uccide senza giudizio, violenta le donne ed impedisce la fantasia”

La serata si è conclusa con la lettura del Fragmentum Grenfellialum, a cura delle Prof.sse Angelillis e Zerulo “Il lamento dell’esclusa”, un testo d’amore che rappresenta un unicum, poiché per la prima volta è una donna ad aprire il suo cuore ad un uomo davanti ad una porta chiusa, topos letterario ricorrente.

La domanda però sorge spontanea: a cosa serve studiare il greco? E cos’è L’Humanitas? Secondo Gianni Ghiselli “il greco serve a contattare l’essere umano, insegna la Bellezza, il buon gusto, ad evitare gli eccessi, a diventare quello che si è, la fierezza, mentre l’Humanitas è amore per l’Umanità“. Secondo Giandiego Gatta, vice Presidente della Regione Puglia, “l’Umanesimo ci rende migliori anche per affrontare le sfide quotidiane“. La Prof.ssa Angelillis continua “Noi siamo le nostre radici. I classici rappresentano una preziosa eredità, incarnano i principi pedagogici della dialettica e del conflitto”

Angela la Torre

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